Quando arrivarono all'ospedale, l'intero reparto si voltò a guardare quanto fosse migliorato Oikawa in soli tre giorni. Era sveglio, sorridente e soprattutto affamato. Il suo psichiatra gli strinse la mano e si fece raccontare del viaggio, poi, volle parlare con Iwaizumi.
- dottore, come mai ha chiesto di vedere me?
- vorrei ringraziarti per esserti preso cura di lui. Sai perché ho scelto di studiare la mente, oltre che il corpo?
- perché?
- mi affascina come l'ambiente in cui viviamo influenzi la nostra vita. La patologia di Oikawa è fatale in tutti i casi dove non è stata curata e seguita. Questo momento in cui si sta riprendendo è delicato, basta una piccola scintilla e tutto colerà di nuovo a picco.
- io non voglio che stia male.
- questo dipende solamente da lui. Ti ho voluto solamente avvisare del pericolo.
Iwaizumi tornò a casa e spese la sua serata a cercare modi stimolanti per fare tornare Oikawa a fare le cose che tanto amava. Era fiducioso nella sua ripresa ma non poté andarlo a trovare per una settimana poiché il lavoro gli portò via tanto tempo.
Quando ritornò all'ospedale, incontrò sua madre all'ingresso, immersa in una valle di lacrime.
- signora, si sente bene?
- caro ragazzo! Non c'è più niente da fare - disse piangendo nervosamente.
- signora che sta dicendo?
- Iwa, vai a trovare Oikawa - disse la sorella in lacrime.
Iwaizumi quasi cadde per le scale pur di fare in fretta. Aprì la stanza di Oikawa e gli si fermò il cuore in gola. Era immobile, così immobile da far paura, seduto sul bordo del letto che guardava la finestra.
- Oikawa? - chiese avvicinandosi.
Era come passare davanti al nulla. I suoi riflessi erano spenti, le sue emozioni catturate dal vuoto e i suoi miglioramenti spazzati via in un istante.
- che ti è successo? Perché non mi guardi?
Non riceveva nessun tipo di feedback e gettò a terra il borsone.
- ti ho portato una cosa, ho fatto un disegno della spiaggia dove siamo stati, guarda c'è anche la macchina! Oikawa? Ti prego, guardami - disse Iwaizumi prendendogli il volto tra le mani.
- non può risponderti - disse la sorella entrando.
- che è successo? Stava bene, lui stava bene - disse accarezzandogli il viso.
- prima di partire stavo per dargli una notizia, ma non ce l'ho fatta. Quando è tornato, qualche giorno dopo, l'ha scoperta da solo. Mio figlio è ricoverato al reparto di oncologia, l'unico posto che ancora faceva sentire lui al sicuro, si è trasformato in un incubo.
- tuo figlio come sta?
- non si sa, deve fare una terapia prima di poterlo dire. Oikawa ha saputo la notizia, non l'ha retta. Il medico ci aveva avvertiti, questa malattia rende le persone emotivamente instabili. Ora vado dalla mamma, non sta bene per niente, puoi restare se vuoi ma lui sta così da quasi tre giorni, non ti risponderà - disse asciugandosi le lacrime.
Iwaizumi prese una sedia e si mise di fronte a lui. Lo guardò cercando di andare oltre quegli occhi lucidi e vuoti. Era pallido, il viso era scavato e in una settimana era diventato denutrito. I suoi capelli avevamo perso la luce e i suoi occhi erano arrossati. Iwaizumi gli accarezzò il viso e gli chiese il permesso di restare per la notte. Non arrivò nessuna risposta.
Restò lì tutta la notte ma Oikawa non si addormentò. Era rannicchiato su un fianco e in certi momenti sembrava quasi che lo guardasse. Non appena chiuse gli occhi, Iwaizumi sentì il bisogno di andare in terrazza. Lì vi incontrò un ragazzo dall'aria stanca e affaticata.
- sei un paziente o l'amico di un paziente? - gli chiese.
- l'amico.
- anche io, che ha il tuo?
- una schifosa patologia psichiatrica che me lo sta portando via - disse Iwaizumi lanciando a terra la sigaretta.
- il mio è morto stamattina ed io non riesco ancora a lasciare questo posto. È stato ricoverato qui per sei anni. Sono sei lunghi anni che vengo qui tre volte alla settimana.
- mi dispiace, non so cosa dire - rispose sconvolto.
- se tieni alla persona che c'è qui, fai lo stesso. Questa cosa mi ha consumato, ma lo rifarei mille altre volte.
- come si fa? Come si fa a rimanere forti davanti a tanta tristezza? - chiese Iwaizumi piangendo come non aveva mai fatto.
- non devi essere forte, piangi pure - disse il giovane sorridendogli.
- se lo faccio mi sento in colpa, lui sta morendo, lui sta davvero morendo, non sono io a dover piangere.
- se sta davvero morendo, cosa ci fai ancora qui? - gli disse lasciandosi scivolare una lacrima sul viso.

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Last bucket list
FanfictionFanfiction su Iwaizumi e Oikawa Haikyuu AU TW: major character death, depression Oikawa mantiene il suo carattere sfacciato anche se messo faccia a faccia con la morte. Iwaizumi non cede e resta la colonna portante della vita di chi lo circonda. Un...