Capitolo 13

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I primi dubbi e timori iniziali non erano niente in confronto a quello che mi aveva appena detto Claudio: I suoi genitori sarebbero saliti a breve qui al villaggio.

Inizio a realizzare una situazione a cui ancora non ero ancora mentalmente preparata, ovvero la conoscenza dei futuri suoceri.

E se non gli piaccio? E se mi trattano male? E se non sono felici per noi? Se mi fanno sentire a disagio?

Claudio mi ha detto che avrebbero soggiornato in Hotel, e quindi, con molta probabilità li avrei potuti trovare seduti ad un mio tavolo, come miei clienti.

Per tutto il turno continuo a guardarmi intorno, cercando qualcuno con i tratti simili a quello del mio Claudio: Un sorriso contornato da due enormi fossette, dei ricci folti e scuri, un'altezza imponente come la sua. Ma niente.

Ad impatto ho pensato che magari ero stata così fortunata da non scontrarli proprio mentre lavoravo, e quindi, impreparata ad una prima conoscenza così importante.

Poi però, una mia collega mi chiede aiuto nel suo rango, e ovviamente non rifiuto la richiesta.

Giro e rigiro tra i nuovi tavoli , soffermandomi a parlare con qualcuno per gentilezza, sorridendo a qualcun altro, ormai tranquilla e serena.

Mi soffermo, però,  ad un tavolo di tre persone, arrivati da poco.

Gentilmente chiedo se potessi togliere i piatti vuoti, e indugio guardandoli per bene senza prestare più di tanto attenzione al resto.

Loro con altrettante gentilezza, mi passano i piatti e subito mi incammino in cucina per posarli.

Mi blocco, però, quando mi accorgo che i requisiti di cui prima parlavo, le ultime tre persone le rispettavano in pieno.

Solo allora mi rendo conto di aver appena sparecchiato il tavolo dei miei futuri suoceri e di mia cognata.

Corro da Claudio e scoppiamo in una risata contemporaneamente, visibilmente divertiti dall'ironica situazione.

Come mi sono innamorata di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora