chapter 10

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Siamo arrivati a destinazione dopo circa mezz'ora a causa del traffico ed imprecavo tra me e me per arrivare in fretta, poichè ogni secondo che passava mi sentivo il suo sguardo bollirmi addosso, e mancava poco aprissi lo sportello dell'auto per buttarmi come una patata in strada, o mettere la testa fuori dal finestrino così da non vedere i suoi occhi scrutarmi. Con lui in macchina mezz'ora sembrava essere un'ora o addirittura una giornata intera, dovrei offrire i miei ringraziamenti anche al traffico! Ho trascorso una settimana senza vederlo, senza passare le giornate con lui, senza sentire la sua voce soave, senza osservare i suoi occhi blu e senza essere guardata da lui. Una semplice settimana, ma sembra essere passata una vita, infatti ciò attesta il fatto che mi guarda quasi come se fossi un'estranea, come se non ci fossimo mai conosciuti e come se tra noi non ci fosse mai stato niente. Per fortuna che c'era Camilla accanto a me, che mi stringeva la mano nel momento in cui mi volevo quasi nascondere sotto il seggiolino di Dylan.
Scendiamo dalla macchina e ci incamminiamo verso l'entrata della casa, o dovrei dire della villa, la quale è lussuosa e a tre piani, con un giardino verde immenso. Saranno miliardari questi!

Appena entriamo all'interno della casa si sente la puzza dell'alcol, la gente a inizio serata è già ubriaca, persino i ragazzi minorenni, e ci sono delle coppiette appiccicate, che non sono in grado di prendersi una dannata camera. Si avvicina a noi un ragazzo moro alto quanto Dylan e con una smorfia bizzarra, come se fosse già sbronzo.

«Hey ragazzaccio», enuncia accostandosi al nostro amico biondo, dandogli una pacca sulla spalla.

Quest'ultimo ricambia il sorriso e lo abbraccia. «Hey bro, complimenti bella festa!».

L'amico di Dylan inizia a fissarmi con i suoi occhioni verdi e vispi, e sono certa che tra pochi secondi inizierò ad avvampare peggio di un fuoco. Luke sembra accorgersi del suo sguardo profondo su di me, e mi attira a sè quasi come se volesse proteggermi.

«E questa bella bambolina?», ironizza avvicinandosi a me, diminuendo le nostre distanze.
Sembra allungare la mano per potersi presentare, ma il ragazzo qui accanto a me si dispone tra noi impedendo qualche mio gesto.

« "Bambolina" chiami a qualcun altro, chiaro?».

Ok, la situazione sta per mettersi non bene.

«Ragazzi andiamo a bere qualcosa, che dite?», si intromette Dylan per non far prendere a botte questi due, che in questo momento sembrano dei bambini dell'asilo.

«Si.. ok, forse è meglio», rispondo mentre fisso Mr. Ghiaccio che sembra essere una bomba da orologeria, notando i suoi pugni chiusi.

Mentre Dylan e Luke sono scappati chissà dove, io e la mia migliore amica ci siamo sedute sugli sgabelli vicino al bancone, dove un barman allegro e cortese ci offre due vodka alla fragola.

«Grazie mille», rispondiamo noi in coro.

Il "ragazzo felice" ci rivolge un ultimo sorriso cordiale e scompare dietro al bancone.

«È un egocentrico del cazzo», continuo ad offendere in tutti i modi possibili il ragazzo dagli occhi blu, considerando ciò che era accaduto poco fa.

La mia amica, invece, continua a roteare i suoi occhioni marroni da circa mezz'ora. «Sei paranoica Ally. Ha solo cercato di difenderti».

Strabuzzo gli occhi. «Cosa?! Anche tu ora stai dalla sua parte? Poi da cosa mi avrebbe dovuto difendere? Stava solo cercando di essere gentile Ryan», ribatto rivolgendomi all'amico di Dylan.

«No cara, non sto dicendo che sto dalla sua parte ok? Dovresti sapere che io mi schiererò sempre dalla tua parte e non dimentico ciò che ti ha fatto, ma ha voluto solo tenerti lontana da quel tizio, forse. Non hai notato come ti guardava? Ci stava provando con te spudoratamente».

ʟᴏᴠᴇ ᴍᴇ ᴀs ᴏɴʟʏ ʏᴏᴜ ᴄᴀɴ <3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora