Claire A Alternativo - 6

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Annette iniziò a raccontare. Il virus G era una creazione sua e di William, ma la Umbrella ne reclamava la proprietà, così mando una squadra armata a prenderlo. Quando William oppose resistenza, loro gli spararono senza pensarci troppo. Come ultimo gesto disperato, si era iniettato una dose di virus G. Annette lo aveva trovato così, a terra, ricoperto di sangue, e con la siringa vuota in mano. William si rialzò, il suo corpo iniziava a mutare. Annette fece per spararlo, ma non ci riuscì, e lasciò che William se ne andasse.
"Avrei dovuto ucciderlo in quel momento... Ma non l'ho fatto. Non so perché" disse a Claire.
"Era sempre tuo marito..." disse lei.
"Ormai ci importava più del nostro lavoro che del nostro matrimonio. Abbiamo creato il virus G, ma non volevamo che finisse così..." disse Annette.
"Allora forse sarebbe stato meglio non crearlo" disse Claire secca.
"Sì, immagino che tu abbia ragione..." disse Annette, e sospirò.
William si svegliò all'improvviso, prendendole di sorpresa. Afferrò Annette, e la lanciò contro il muro. Le sue braccia si allargarono, e spuntarono altri artigli.
"Cazzo! Ne ho abbastanza di te!" disse Claire furiosa.
"Dobbiamo... abbassare il ponte..." disse Annette a mezza voce, cercando di raggiungere un pulsante vicino al ponte.
"Abbassalo! Io mi occupo di questo stronzo!" disse Claire sollevando la pistola.
"Sei impazzita?" disse Annette.
"Continuerà a rialzarsi, dobbiamo assicurarci che resti morto una volta per tutte!" disse Claire guardandola.
Lei scosse la testa, raccolse le energie e premette il pulsante. Il ponte si abbassò, con Claire e William sopra.
"Rischio infezione individuato. Laboratorio in isolamento fino a quando la minaccia sono sarà neutralizzata" disse la voce registrata.
"E ora facciamola finita!" disse Claire.
Fu una dura lotta, ma alla fine William si accasciò a terra, emettendo un ultimo urlo di dolore. Claire lo sparò ancora, per sicurezza, ma stavolta sembrava morto per davvero.
"Bersaglio neutralizzato. Isolamento terminato" disse la voce registrata.
Un ascensore si attivò, e Claire tornò al pieno di sopra. Annette giaceva a terra, sofferente, con le braccia strette sulla ferita provocata da William.
"Merda!" disse Claire chinandosi vicino a lei.
"Già, fa parecchio... male" disse Annette, e strinse i denti emettendo un gemito dolore.
"Devo portarti fuori da qui prima che sia troppo tardi..." disse Claire.
"Cosa vuoi fare, consegnarmi alla tua collega?" disse Annette in tono ostile.
"Non siamo colleghe, io non lavoro con l'FBI... Diciamo che siamo state costrette a lavorare insieme..." disse Claire.
Annette soffocò una risata amara. "FBI? È questo che ti ha raccontato, che è un'agente dell'FBI?" disse.
"Che vuoi dire?" disse Claire accigliata.
"Quella non è... un'agente dell'FBI... È una maledetta mercenaria... Vuole prendere il G per venderlo al miglior offerente..." disse Annette.
Claire la guardò scioccata, poi abbassò lo sguardo furiosa.
"Pensavo che mi stesse usando per completare la sua missione, invece è anche peggio... Non so neanche io perché mi sorprendo" disse.
"Devi... distruggere il campione... prima che quella stronza ci metta le mani..." disse Annette afferrandole il braccio.
"Non preoccuparti, mi occuperò io di lei" disse Claire.
"Distruggi... il campione..." disse Annette, e infine si accasciò.
Claire si sollevò, le gettò un'ultima occhiata poi se ne andò.

"Attenzione, sequenza di autodistruzione attivata. Usare l'ascensore centrale per evacuare immediatamente" disse la voce registrata.
Claire vide Ada, davanti al pannello dell'ascensore. Con uno strano aggeggio che non le aveva mai visto usare, Ada aprì le porte dell'ascensore.
"Era ora Redfield! Ce ne hai messo di tempo, mi stavo preoccupando" disse vedendola.
"Davvero?" disse Claire.
"Sembra strano, ma è così. Dimmi che lo hai trovato, se non ce ne andiamo da qui in fretta saltiamo tutti in aria" disse Ada.
Claire non rispose, continuando a guardarla in cagnesco.
"Claire, non è il momento, ce l'hai o no?" disse Ada spazientita, avvicinandosi zoppicando.
"E cosa succederà una volta che te l'avrò dato? Andremo dall'FBI a farci dire dov'è mio fratello?" disse Claire sarcastica.
"L'idea è quella... sempre che sia il campione giusto, è meglio che verifichi" disse Ada allungando la mano.
"Basta con la commedia, so chi sei veramente, sei una stronza bugiarda! Se vuoi quel campione dovrai uccidermi!" disse Claire furiosa puntandole contro la pistola.
Ada sospirò. "Se proprio devo..." disse sollevando la sua pistola.
"Lo sapevo che non potevo fidarmi di te!"
"Eppure sono riuscita a portarti fin qui, questo vuol dire che sono più in gamba di te. Ora dammi il campione, non voglio essere costretta a ucciderti, non ci guadagno niente dalla tua morte. E poi mi stai quasi simpatica"
"Te lo puoi scordare!"
"Mi costringi a farti del male così..."
"Puoi provarci. Spara, vediamo chi è più veloce. Forse sei più in gamba di me, ma non c'è molto che tu possa fare ridotta così!".
Ada la guardò furiosa, nessuna delle due abbassava la pistola. Iniziarono le esplosioni, dal soffitto cadevano piccoli detriti.
"Che intenzioni hai? Cosa ci vorresti fare con quel campione?" chiese Ada.
"Questo non ti riguarda, stai pur certa che non lo avrai tu!" disse Claire.
"Mi sono stancata Redfield..." disse Ada.
Ci fu uno sparo, Claire si abbassò istintivamente, poi ci furono altri due spari. L'espressione di Ada era di genuino stupore mentre guardava le ferite sulla spalla provocate dai proiettili. Claire si voltò, dietro di lei c'era Annette. Si reggeva a malapena in piedi, e teneva in mano la pistola ancora fumante. Il ponte iniziò a tremare, Claire barcollò, mentre si spezzava in due, e si aggrappò a una sbarra per non cadere. Ada non poteva aggrapparsi a niente, e stava per scivolare, ma Claire l'afferrò per un braccio, mentre con l'altra si teneva alla ringhiera.
"Cosa diavolo stai facendo Redfield?" ringhiò Ada.
"Non lo so, il mio braccio si è mosso da solo!" disse Claire, e strinse i denti per lo sforzo.
Il campione che teneva in tasca scivolò giù, verso il vuoto.
"Ora nessuno avrà il campione" disse Annette, e infine crollò a terra morta.
"Non voglio che mi salvi la vita, lasciami andare e basta!" disse Ada.
Claire non rispose, lottando per non perdere la presa.
"Cosa pensi di ottenere salvandomi la vita?" disse Ada.
"Niente, è solo che non sono una stronza egoista come te!" disse Claire.
"Lasciami andare, non voglio morire qui insieme a te..." disse Ada, in tono rassegnato.
"Non ci riesco, non posso farlo..." disse Claire.
Ada lasciò la presa sul suo braccio, lei la sentì scivolare sempre di più.
"Buona fortuna con tuo fratello, Claire..." disse Ada.
E infine scivolò via dalla sua presa.
"Dannazione!" disse lei disperata, guardandola cadere nel vuoto, e si sollevò su quello che restava del ponte. "Maledizione... Devi sempre avere l'ultima parola tu, vero?" disse con rabbia.
"Nove minuti alla denotazione" annunciò la voce registrata.
"È ora di andarmene..." disse Claire.

Prese l'ascensore aperto da Ada, e scese verso il basso, di parecchi metri, mentre c'erano esplosioni ovunque. Claire arrivò all'ufficio della sicurezza, e iniziò a correre. Ma un suono la fece fermare, c'era qualcosa nello schermo davanti a lei, l'immagine sbiadita di un ragazzo.
"Leon?!" disse stupefatta.
"Claire, sei tu? Ma che ci fai qui?" disse Leon.
"Non importa, questo posto sta per saltare in aria, dove sei ora?" disse Claire.
"Ho trovato un treno, credo che possiamo usarlo per..." disse Leon, e la sua voce venne coperta da un'interferenza.
"Sei ancora lì? Mi senti?" disse Claire.
"Claire? Non ti sento più, devi muoverti!" disse Leon, e la comunicazione si interruppe.
"Leon? Ehi Leon!" disse Claire battendo sui tasti lì sotto, ma fu inutile.
Ricominciò a correre, e scese al piano di sotto con una scala a pioli. Ma l'uomo con il cappotto saltò di nuovo davanti a lui.
"Mi prendi per il culo?" disse Claire esasperata.
"Otto minuti alla detonazione" disse la voce registrata.
"Levati dalle palle!" urlò Claire all'uomo con il cappotto.
Fece il giro per evitarlo, e scappò dalla porta in fondo. Non si voltò neanche a controllare se lui la stesse inseguendo, continuò a correre fino un ascensore che la portò ancora più in basso, e infine arrivò a una passerella con una porta in fondo. Ma prima che arrivasse ci fu un'altra esplosione, e le fiamme bloccarono il suo cammino. Claire si voltò, l'uomo con il cappotto era lì e le afferrò la testa. Claire si dimenò inutilmente, e venne lanciata verso il muro. Stava per essere colpita ancora, ma un'altra esplosione fece crollare la passerella. Claire finì di sotto, cadendo sulla schiena, di sopra l'uomo con il cappotto era ricoperto dalle fiamme.
"Ora o mai più!" disse Claire rialzandosi.
Arrivò a un montacarichi, infilò gli spinotti che trovò lì vicino e tirò la leva. La discesa iniziò, intorno continuavano le esplosioni e tutto crollava sempre di più.
"Maledizione!" disse Claire, evitando i detriti.
Poi vide l'uomo con il cappotto, in fiamme, in una passerella sopra di lei. Non aveva più il cappotto, il suo torso muscoloso e grigio era scoperto, un cuore sporgente pulsava nel petto, e il braccio si era allargato e terminava con un lungo artiglio.
"Forza, facciamola finita!" disse Claire, e iniziò a sparare.
"Sette minuti alla detonazione" disse la voce registrata.
"Ma perché non vuoi morire?" disse Claire con rabbia, continuando a sparare.
A un certo punto il mostro emise un verso spaventoso, e si abbassò, pronto a caricare.
"E adesso che vuole..." disse Claire.
Il mostro partì alla carica, lei si postò appena in tempo dietro un detrito, se l'avesse colpita sarebbe morta. Sparò ancora, cercando di mirare al cuore, il punto dove gli faceva più male. Ma era inutile, la creatura sembrava indistruttibile. Poi una cassa cadde pesantemente tra Claire e il mostro.
"E con questo non voglio rivederti mai più" disse una figura, osservando la scena dall'alto.
"E quello da dove spunta? Non importa!" disse Claire, osservando la cassa.
Le rimaneva una granata. La lanciò contro il mostro, rallentandolo, e corse ad aprire la cassa, recuperando il lanciarazzi. Senza esitare, sparò, il torso del mostro esplose in mille pezzi. Claire sospirò di sollievo, mentre il montacarichi finiva finalmente la sua discesa.
"Siete arrivati al livello inferiore" disse la voce registrata.
Una porta in fondo si aprì, e ne venne fuori un'ora di zombie.
"Levatevi dalle palle!" disse Claire, facendoli saltare in aria con un colpo di lanciarazzi.
Corse verso la porta, e uscì. Sentì il rumore del treno che si avvicinava, corse verso le rotaie, e saltò sull'accordo dei vagoni appena se lo ritrovò davanti. Si guardò indietro, ormai c'erano solo fiamme. Claire sospirò e si sedette, esausta ma sollevata. Al polso aveva ancora il braccialetto.
"Questo non mi serve più... Assurdo, sono davvero dispiaciuta per lei?" si disse.
E gettò via il braccialetto, che sparì tra le fiamme. Claire si sollevò e aprì la porta del vagone, ritrovandosi subito davanti Leon e una bambina con i capelli biondi.
"Claire! Ce l'hai fatta!" disse Leon sollevato.
"Sì, lo avevi detto che ce l'avremmo fatta" disse Claire sorridendo.
"È vero, l'ho detto" disse Leon, sorridendo anche lui.
"E tu chi sei? La sua guardia del corpo?" disse Claire in tono gentile, chinandosi leggermente sulla bambina.
"Mi chiamo Sherry" disse lei.
"Ciao Sherry, sono Claire, piacere di conoscerti" disse la ragazza.

FINE

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