Capitolo 6 | Diario del corvino

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Anche Damon ormai non mi parla più molto. Da una settimana le uniche parole che ci scambiamo sono 'ciao - buongiorno - buonanotte'. Si è offeso, o almeno penso che si sia offeso, per ciò che è successo, ma io non posso farci niente sapeva benissimo a ciò che andava incontro. Li avevo avvertiti di non farmi annoiare e di non provare minimamente a farmi tornare l'umanità, ma loro non mi hanno ascoltato e hanno fatto tutto di testa loro come sempre e io naturalmente ho risposto di conseguenza.
Ho appena finito gli allenamenti di oggi, è tardo pomeriggio, ormai manca poco al tramonto si capisce dal colore rosato che comincia a prendere il cielo, vado in camera e poi nel bagno all'interno di essa, apro l'acqua e aspetto che si riscaldi, dopodiché mi metto sotto il getto della doccia, mi lavo e quando esco mi ritrovo davanti Damon, che guarda da capo a piedi il mio corpo nudo sotto ai suoi occhi. Ha le labbra schiuse e gli occhi che sembrano quelle di un cane assetato che si è appena imbattuto in una sorgente d'acqua pura dopo secoli che non ne vedeva un goccio. Sorrido e faccio un passo verso di lui senza nemmeno accennare a coprirmi. Il suo sguardo è lava che scorre sulla mia pelle. Una sensazione strana, nuova.
«Mi passi l'asciugamano o vuoi continuare a guardare?» mi guarda ancora per qualche secondo il corpo e poi sale ai miei occhi. Deglutisce rumorosamente, allunga una mano sul letto agguanta l'asciugamano rosso che avevo preparato e me lo passa, poi esce dalla stanza senza dire nemmeno una sola parola, mi vesto e quando sento che escono entrambi da casa scendo nello studio.
Cerco qualcosa da leggere, mi piacciono i libri e in questa casa ce ne sono veramente tanti, solo che la maggior parte parlano della storia di Mistick Falls , comincio a frugare nella scrivania in legno scuro e improvvisamente nei cassetti trovo un libro lo prendo e mi siedo sul divano, lo apro e sulle pagine sento un vago odore di menta e bourbon. Comincio a leggere senza preoccuparmi di cosa parli.

Non so come si inizi e non ho intenzione di chiedere in giro informazioni su come iniziare una cosa del genere. Probabilmente questo è il modo sbagliato e sono sicuro che se lo facessi leggere al mio caro fratello me lo sottolineerebbe. Non ho mai fatto questa cosa. Mio fratello invece lo fa sempre sin da quando è bambino, ma io penso che non serva a niente, eppure voglio essere sicuro di ricordarmi ciò che sto provando in questo periodo della mia vita che quasi giudico il migliore di essa. Tornando a casa dalla mia solita passeggiata pomeridiana una settimana fa ho incontrato una donna bellissima. La sua carnagione è olivastra, ha i capelli color cioccolato che solo alla vista sembrano morbidi come la seta e ha dei magnifici occhi da cerbiatta che ti incantano con il loro sguardo magnetico, intrigante e sconvolgente. Ha fatto colpo su mio padre, cosa rara visto il genere di persona che lui è, si è offerto di ospitarla per tutto il tempo che lei desidera stare in questa modesta cittadina, all'inizio non voleva accettare, ma sono riuscito a convincerla. Mi sono impegnato affinché lo facesse, voglio davvero conoscerla meglio. Ha rapito la mia curiosità e finché non sarà sazia non sarà mai rilasciata. Per il momento di lei so solo che è rimasta sola al mondo, proprio come sarei io se non avessi mio caro piccolo fratello, è lui l'unico che non mi fa sentire solo a questo mondo crudele e sconvolgente che cambia le regole a suo piacimento e conosco anche il suo nome: Elena Petrova.

Solo dopo aver finito di leggere la pagina realizzo che questo è un diario ed è di Damon, non sapevo che avesse mai scritto un diario, Certo, avrei dovuto capirlo dall'odore di menta e bourbon rimasto sulle pagine. Strano però, queste pagine sono state scritte ai tempi del mio arrivo a Mistick Falls, come fa ad esserci ancora il suo profumo sulle pagine? Ha per caso scritto di recente? So che è una cosa che non si dovrebbe fare, ma non riesco a zittire la mia curiosità. Prendo la pagina di 2 settimane dopo e leggo ciò che c'è scritto.

Sono di nuovo qui a scrivere, che strana cosa, forse scrivere i propri pensieri e le proprie emozioni alla fine non è così noioso come io sostenevo. Stando a contatto con la bellissima Elena comincio a conoscerla davvero, comincio a vedere chi è lei realmente. Mi piace davvero tanto stare in sua compagnia, è una donna veramente strabiliante. Così solare, sempre sorridente, gentile, caritatevole e generosa. Se qualcuno fosse in un periodo morale buio basterebbe solo lei, la sua sola presenza, per illuminarlo nuovamente, sa farti ridere e farti vedere le cose in positivo e sa sempre cosa dire, sono strabiliato oltre ogni dire e posso anche confessare di essere incantato da questa donna magnifica che sa rendere tutto migliore anche solo con un suo radioso sorriso.

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