Capitolo 20 | Rapito

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Damon pov
Non doveva venire qui! Non doveva neanche azzardarsi a varcare la soglia di casa mia e per giunta attaccare mia moglie e la mia famiglia, questa non gliela faccio passare liscia! Chi si crede di essere per fare una cosa del genere? Ieri non ho fatto niente perché ho passato l'intera giornata con Elena, ma oggi farò rimpiangere a Isobel di avermi incontrato. Mi alzo lentamente dal letto stando attento a non svegliare la mia bellissima Lena, è davvero meravigliosa quando dorme. Non riesco ad immaginare creatura più bella. Mi vesto velocemente ed esco dalla stanza chiudendomi piano la porta alle spalle. Scendo ed esco di casa. Non so precisamente dove sia Isobel, ma conosco bene i suoi trucchetti e conosco bene lei e la sua vanità. Quindi, punterò per la casa pignorata più bella che ci sia a Mistick Falls. Sono sicuro di trovarla lì e se anche non ci dovesse essere la cercherò per tutta la notte, deve pagare per quello che ha fatto. Entro nella casa pignorata e vedo lei che sta bevendo un bicchiere di vino. Non aspetto un secondo e la attacco. Mi getto a capofitto su di lei e la prendo per il collo.
«Hai sbagliato a venire nella mia città e aggredire la mia famiglia!»
«Damon...» mi spezza il braccio con un battito di ciglia. «... tu non puoi minacciarmi.» mi getta per terra e si alza prendendo il mio mento tra le dita. «Ho sentito l'odore della tua rabbia appena hai varcato la soglia. Sei stato stupido. Ricordi? Io sono più forte di te e non mi fai paura!» mi guarda dall'alto con un sorriso pazzo sul volto. Lo ha sempre avuto. L'ultima cosa che sento è il mio collo spezzarsi e dopo totale buio.

Elena pov
Un fastidio improvviso al collo mi fa aprire di scatto gli occhi. Maledizione, che è stato? Mi alzo a sedere e avverto subito il letto vuoto al mio fianco. Damon non c'è! Passo una mano sul suo lato. Il materasso è gelido, ormai è da tanto che è andato via. Dove diavolo è adesso? Mi dà sui nervi questo suo sparire di continuo. Il sole entra dalle finestre baciandomi la pelle e accecandomi gli occhi appena svegliati. È inutile rimettersi a dormire ormai. Sposto il lenzuolo e mi alzo connun sonoro sbuffo. Sono nervosa già appena sveglia. Perfetto! Mi vesto e scendo di sotto. In cucina trovo tutti che fanno colazione. Do il buon giorno con solo unbavio sulla guancia ad ognuno di loro. Prendo dei pancake e mi siedo con loro a fare colazione.
«Ragazzi avete visto Damon?»
«No, a letto non c'era?» che domanda è? Faccio un respiro cercando di non rispondere male a Stefan.
«No, non c'era!» prendo il cellulare dalla tasca, vado sulla rubrica e clicco sul nome di Damon, il cellulare squilla un paio di volte e poi risponde la segreteria. Caroline e Stefan mi guardano aspettando che io dica qualcosa.
«Niente, non risponde al telefono! Magari mi evita per qualche motivo, provateci anche voi per favore.»
«Ma certo.» la biondina prende subito il suo cellulare e prova a chiamare, ma nemmeno a lei risponde. Stefan corruccia la fronte pensieroso, prende il suo cellulare e ci prova anche lui. Niente. Comincio ad essere preoccupata. L'ultima volta che Damon non ha risposto al telefono era perché si era cacciato nei guai. Che cosa devo fare con lui? Sento crescere un peso nel petto. È la preoccupazione. Chiamo mio fratello Kol.
«Pronto sorella!»
«Ehi, ciao Kol»
«Ti sento strana è successo qualcosa?»
«Per caso avete sentito Damon questa mattina?» so che è una cosa stupida. I miei fratelli non penso che abbiano motivi di sentire mio marito appena svegli, ma non so cosa fare.
«Perché avrei dovuto sentire Damon, è tuo marito mica mio!» chiudo gli occhi e sospiro cercando di mantenere la calma anche con lui. Sono arrabbiata e preoccupata e lui non mi aiuta proprio facendo così.
«Ti prego Kol sii serio un attimo, sono preoccupata, sicuro di non averlo sentito o visto?»
«Sicuro al 100%, calmati ora veniamo lì e vediamo cosa si può fare.» ha capito che sono agitata, il suo tono di voce si è fatto serio.
«Grazie.» stacco la chiamata e poso il cellulare sul tavolo, mi alzo prendo un bicchiere d'acqua e lo bevo d'un sorso. Caroline con un piccolo sorriso dispiaciuto mi passa un bicchiere di sangue e lo mando giù in un secondo. Sento ancora il fastidio al collo. È davvero un fastidio pungente. Ci passo la mano cercando di alleviarlo. Non riesco a capire da cosa possa scaturire questo fastidio, ma sembra che non appartenga al mio corpo, è una cosa strana.
«Che hai?» dolce Stefan, si preoccupa sempre per tutti.
«Niente Stef tranquillo, ho solo un po' di fastidio al collo niente di che.» bussano alla porta d'ingresso e subito Belle scatta in piedi.
«Vado io.»
«Va bene tesoro, ma sta attenta.» non è una bambina, ma c'è sempre quella pazza in giro per Mistick Falls. Annuisce, la vedo entusiasta di rivedere gli zii, si è così legata a loro che non riuscirebbe a stargli lontano nemmeno un giorno intero. Belle è sempre stata così, si lega tanto alle persone, come ha fatto anche con Caroline, Stefan e Damon. Ho come un peso sul cuore, una brutta sensazione che riguarda Damon. Perché deve sempre scomparire?
«Elena» scuoto la testa allontanando i pensieri e guardo la persona che mi ha chiamata: Beki. Le sorrido e la abbraccio subito. Mi stringe accarezzandomi la schiena come per confortarmi. Passo a salutare anche i ragazzi che ricambiamo con un caloroso bacio sulla guancia.
«Allora mia cara, dicci, dov'è finito il tuo caro maritino?»
«Non lo so Nik, se lo avessi saputo non vi avrei chiamato non credi!?» sono stata sgarbata e non mi piace esserlo con la mia famiglia, l'ho praticamente attaccato. Sbuffo, mi devo calmare.
«Scusate sono nervosa, ogni volta che Damon sparisce gli succede qualcosa di grave.»
«Sì, ricordò che l'ultima volta è stato appeso al soffitto come un maiale.» Elijah fulmina istantaneamente Kol con lo sguardo.
«Così non sei d'aiuto a nostra sorella, fratello caro.» Kol mi fa un sorriso di scuse. Prendo il cellulare e provo a richiamare Damon, squilla un paio di volte e poi risponde.
«Damon grazie al cielo mi stavo preoccupando dove sei?»
«No cara Elena, non sono Damon!» perché diamine risponde Isobel al telefono di Damon?
«Isobel? Che cosa fai con il cellulare di Damon?»
«Il caro Damon ti ha raccontato cosa è successo fra noi?» non mi risponde nemmeno.
«Dov'è Damon?»
«Sai mi è venuto a cercare lui.» perfetto, parla da sola, ètutta per i fatti suoi. «Tempo fa siamo stati insieme per un po'. Una notte però mentre eravamo a letto, ha pensato bene di prelevarmi del sangue mentre dormivo e quando mi sono svegliata avevo un paletto conficcato nel petto. Mi aveva sfiorato il cuore di pochi millimetri, credeva di avermi uccisa, ma sai era un dilettante e non ha centrato il bersaglio. È stato proprio un cattivo ragazzo e ora che l'ho trovato gliela farò pagare!» mi attacca il telefono in faccia. Rimango per un attimo intontita con lo sguardo fisso sullo schermo nero. In un secondo la rabbia esplode e scaravento il cellulare contro la parete ringhiando.
«Caroline potresti cortesemente portare via Belle? Falla svagare un po'. Non deve vedere la madre in questo stato.» sento la voce di Elijah e poi una sedia che si sposta.
«Certamente, vieni Belle andiamo in cortile a goderci il sole.» chiudo gli occhi e faccio dei respiri profondi. La rabbia proviene dai geni del licantropo ed è una rabbia di cui si perde il controllo. È una cosa che non sopporto.
«Dice che l'ha cercata lui.» sussurro con gli occhi ancora chiusi.
«Stefan tu sai cosa è accaduto con Isobel?» c'è un attimo di silenzio assoluto. Apro gli occhi e vedo mio fratello Elijah guardare Stafan in attesa di risposta.
«Sì certamente, però non credo che dovrei essere io a dire la verità. Penso che dovrebbe farlo Damon!»
«Beh, Damon ha deciso di fare l'imbecille e commettere azioni avventate, per questo motivo è stato rapito e di conseguenza non epresente per raccontare la verità» sono consapevole di star urlando, Stefan poverino non ha fatto nulla per meritarsi la mia sfuriata, ma sono nervosa e arrabbiata, vorrei sapere cosa è passato nel cervello di quel cretino quando è andato a cercarla. Lei è più grande di lui e uno contro uno Damon non aveva possibilità. Faccio un altro profondo respiro.
«Mi dispiace Stefan, non ce l'ho con te, ma con tuo fratello. Per favore potresti dirmi la verità?» annuisce lentamente.
«Andiamo in salotto.» ci spostiamo di stanza e io vado al mobile bar e mi prendo un po' di bourbon, Damon sta trasmettendo il suo vizio anche a me.
«Damon mi fece conoscere Isobel una sera al bar, disse che si stavano frequentando. Non sapevo cosa aveva in mente mio fratello, ma un paio di settimane dopo lei venne da me, mi raccontò che Damon la stava solo usando per un suo fine personale, mi disse che durante il sonno mentre erano a letto lui gli rubò un po' di sangue e che poi se n'era andato lasciandola con un paletto conficcato nello sterno a pochi millimetri dal cuore. Era fuori di sé, si era innamorata di lui, ad un certo punto ricordo che me la trovai a pochi centimetri dal viso, si morse il polso e mi costrinse a bere il suo sangue usando la compulsione, dopodiché mi ruppe il collo senza pensarci due volte.» resto senza parole, era arrabbiata con il fratello e se la prese con Stefan. Adesso capisco perché Damon aveva quella scintilla di senso di colpa negli occhi.
«Isobel è una persona irrazionale, dispotica e folle, Elena promettimi che studierai ogni mossa prima di affrontarla, so che tu sei più forte, ma lei sarebbe capace di fare ogni cosa, potrebbe anche uccidere Damon per far soffrire te.» ha paura per suo fratello, lo comprendo perché anche io temo per lui. Mi avvicino al piccolo Salvatore e sorrido dolcemente.
«Te lo prometto Stef. Mi dispiace per quello che ti è successo.» mi stringe una mano sorridendo con dolcezza.
«Ormai è passato e non si può cambiare, ho perdonato mio fratello molto tempo fa.»
«Bene dobbiamo preparare un piano per recuperare quell' imbecille di tuo marito!»
«Kol ha ragione tesoro, dobbiamo studiare un piano!» annuisco a Nik, mi siedo per terra e chiudo gli occhi, cerco di vedere Damon tramite la connessione che abbiamo. Vedo in che situazione è, apro gli occhi e mi siedo accanto ai miei fratelli.
«La casa è molto elegante, probabilmente tra le più belle pignorate della città. Damon è chiuso in cantina legato ad una sedia con delle catene e al collo ha una specie di collare con punte di legno che ha conficcate al collo. Ecco spiegato il mio fastidio, io e lui siamo connessi, quindi percepisco ciò che gli sta facendo.»
«Bene allora potremmo fare così, tu entri dall'entrata facendo finta di cercalo, in modo da distrarre lei.»
«Si Rebekah ha ragione, io e Niklaus nel frattempo andiamo a recuperare Damon.»
«Dopo che lui sarà sano e salvo al sicuro io ti farò uno squillo e di lei potrai fare tutto ciò che più desideri sorella.»
«È un piano a dir poco perfetto, Rebekah, Kol voi resterete con loro a casa in caso avessero bisogno di protezione! Possiamo andare!»
«Attenta mi raccomando Elena.»
«Certo Stefan tranquillo.» io, Nik e Elijah usciamo e ci mettiamo in cammino. Appena salveremo Damon giuro che non so ancora cosa gli farò per fargli capire che è stato uno stupido.

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