Capitolo 27 | Finalmente

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Caroline e Niklaus continuano a tirarsi occhiatine da lontano. Sono due settimane che si guardano con praticamente gli occhi a cuoricino e non hanno il coraggio di parlarsi. Non capisco cosa stiano aspettando, non capisco perché fanno così tanta fatica a mostrare ciò che hanno nel cuore. Oggi Nik viene qui e ho intenzione di mettere un punto a tutta questa situazione che mi sembra solo ridicola. Penso proprio che li chiuderò in cantina fino quando non si stancheranno di stare chiusi in una stanza 4x4 e finalmente si parleranno chiaramente aprendo il loro cuore e rivelando i sentimenti che provano. Arrivo in salotto dove la dolce ragazza dai capelli biondi sta leggendo un libro seduta sul divano, la guardo e sembra tanto in confusione e la cosa urta anche me. I suoi sentimenti, le sue emozioni e le sue sensazioni represse sono talmente forti al momento che travolgono anche me, ho bisogno di un po' di tranquillità e nel frattempo voglio dare a loro la spinta che serve.
«Tesoro, potresti venire con me in cantina un minuto? Voglio farti vedere una cosa.» si gira di scatto, mi guarda per qualche secondo come se l'avessi appena strappata da un sogno ad occhi aperti, scuote la testa lievemente e mi sorride con dolcezza.
«Sì certo, andiamo!» si alza e non appena dà le spalle ai ragazzi guardo Damon che sa benissimo cosa deve fare. Mio marito mi fa il suo solito mezzo sorriso furbo e annuisce con un cenno del capo appena percepibile. Scendo le scale insieme alla bionda e arriviamo in cantina. La conduco verso una cella e entriamo, in un secondo arriva Damon con Nik, li blocco, noi usciamo velocemente e li chiudiamo lì dentro, dopodiché li sblocco. Ci guardano completamente confusi.
«Ma che fate?»
«Niente Nik, vi abbiamo solo chiuso lì dentro. Sono stanca dei vostri sguardi, delle vostre menti tanto in confusione e delle vostre emozioni in subbuglio!»
«Non uscirete di lì fin quando non vi direte tutta la verità.» rido insieme a Damon e saliamo in salotto. Mi prendo un bicchiere di sangue e mi siedo sulla poltrona affinando l'udito per ascoltare cosa si dicono mente gioco con una ciocca dei miei capelli. Spero tanto che finalmente si dicano tutto quello che non si sono mai detti fino ad ora.
«Amore, non è carino origliare!» gli sorrido furba, si abbassa e mi stampa un bacio sulle labbra, finendo per mordermi quello inferiore facendo uscire qualche goccia di sangue che beve all'istante e poi si stacca sorridendo soddisfatto. «Sei proprio una bambina cattiva!» dannazione, quest'uomo ha un potere immane su di me. Riesce a farmi prendere fuoco con solo uno sguardo, pensa con una frase del genere. Mordo anche io il suo labbro inferiore fino a fare uscire qualche goccia del suo sangue che raccolgo con la punta della lingua.
«Come se non lo stessi facendo anche tu!»
«La vostra eccitazione impregna l'aria della stanza cara sorella.» guardo per un attimo mio fratello Elijah e gli faccio un sorriso di scuse facendo ridere tutti quanti.
«E comunque stiamo ascoltando tutti quanti!»
«Sì Kol, lo stiamo facendo, ma non dovremmo!»
«Stefan, fai silenzio. Non riesco a sentire!» gli faccio un dolce sorriso a cui risponde con altrettanta dolcezza. Non c'è bisogno che mi concentri per sentire i due piccioncini nel seminterrato, la loro voce viene percepita limpida e chiara dai miei sensi ultrasecolari a cui non sfugge nulla.
«Klaus siamo chiusi qui dentro e non ci faranno uscire per un bel po' temo, perché non ne approfittiamo e parliamo?»
«Parlare di cosa?»
«Davvero? Sei serio? Vuoi negare tutto?»
«Negare cosa Caroline?»
«Va bene, non vuoi parlare? Parlo io allora! Klaus tu sei uno stronzo. Hai ucciso tante persone e continui a farlo eppure riesco a vedere un senso di umanità in te ed è proprio per questo che io mi sono innamorata di te!»
«Non uccido più gente da troppo tempo!»
«Ti ho detto che mi sono innamorata di te e hai sentito solo questo?»
«No, amore, ti ho sentita perfettamente, avrò anche mille anni, ma non sono ancora sordo. Mi chiedo però se ti merito.»
«Non si tratta di meritare o non meritare. Si tratta di amore o ami o non ami!» non sento più niente, ma ad un certo punto ecco degli ansimi e smetto subito di ascoltare. Ascoltare la loro confessione è stato divertente e le loro parole mi hanno anche commossa, ma adesso meritano privacy.
«Va bene ragazzi, basta! Adesso è il loro momento!» vedo che gli altri stanno ancora ascoltando, tranne Belle che si guarda intorno imbarazzata, le sorrido e faccio segno di venirsi a sedere sulle mie gambe e lei sorridente corre da me. I ragazzi sono completamente assorti ad ascoltare e Rebekah li guarda scioccata.
«Ragazzi, basta!» niente. Schiocco le dita e faccio arrivare alle loro orecchie un suono acuto che fa male ai timpani facendoli gridare per il breve dolore.
«Ehi, ehi, ehi, non vale!»
«Ho detto basta Kol!»
«Siete veramente dei pervertiti!» scoppiamo tutti quanti a ridere per la battuta finale di Rebekah. Belle si alza dalle mie ginocchia per andarsi a sedere accanto a Damon e lo abbraccia mentre lui le passa dolcemente una mano fra i capelli. Sorrido a questa vista meravigliosa, la mia famiglia: assolutamente unica, certamente pazza e inevitabilmente amabile. D'un tratto divento terribilmente seria, mi alzo dalla sedia, mi sento frastornata, le orecchie cominciano a fischiarmi e la testa mi gira vorticosamente.
«Ehi mamma che ti succede?» mi sforzo di sorridere e la guardo, non voglio spaventarla e quindi tento di essere il più sincera possibile.
«Niente tesoro tranquilla.»
«Elena.» sorrido anche a Damon e in un secondo sono in cucina. Mi appoggio al tavolo per evitare di cadere ed ecco delle immagini nella mia mente: un corvo che nel becco stringe un biglietto grigio e la cripta dove un tempo era rinchiusa Belle. Prendo un bicchiere di bourbon e lo butto giù, questa visione era molto criptica, ma riesco lo stesso a capirne bene il motivo e spero che non sia qualcosa di impossibile da sconfiggere. Ad un certo punto sento i ragazzi salire dalla cantina e quindi torno in salotto. Camminano tenendosi per mano e hanno un volto molto soddisfatto e un espressione spensierata.
«Finalmente ragazzi, adoro vederci felici!»
«È grazie a te!» mio fratello mi fa un sorriso di vera gratitudine.
«Oh no, io non ho fatto niente, vi ho solo spinti a dirvi la verità.» lo abbraccio, ma non appena mi stacco Elijah si alza e viene vicino a me insieme a Beki.
«Tuto bene cara sorella?»
«Che ti è preso prima?»
«Oh, non è niente ragazzi!» la mia visione non è niente di buono, qualcuno contro di noi torna recando brutte notizie riguardo la cripta, ma non voglio rivelare niente a loro. Non serve farli preoccupare io farò di tutto per proteggere la mia famiglia, anche a costo della mia stessa vita se fosse necessario. Vedo Caroline e Nik che si baciano appassionatamente, rido guardandoli.
«Ragazzi se volete andare in camere non c'è problema per noi.»
«Bene allora a presto.» Nik fa un occhiolino rivolto a tutti noi e spariscono. Un momento di silenzio assoluto e poi scoppiamo tutti a ridere non riuscendo a trattenerci. Veniamo interrotti dal mio cellulare che squilla, guardo ed è lo sceriffo quindi rispondo subito.
«Pronto?»
«Ciao Elena, scusa il disturbo, fino a qualche giorno fa non pensavo di doverlo dire a te, ma penso che non sia una cosa naturale!»
«Mi dica pure!»
«Beh, da un po' di tempo la gente in questa città muore di continuo, uno dopo l'altro, apparentemente per condizioni naturali, ma è impossibile che tutta questa gente muoia come le mosche!»
«Non so cosa dirle, faremo delle ricerche!»
«Grazie mille a presto!» stacco la chiamata e poso il telefono. La cosa mi sembra strana, non ho la minima idea da dove cominciare a cercare, ma ho la sensazione che tutto sia collegato in qualche modo assurdo. I miei fratelli mi guardano preoccuparti, ma quando volgo lo sguardo su Damon noto che mi guarda sospettoso. Sorrido a tutti per tranquillizzarli, ma io non sono affatto tranquilla, qualcosa sta per arrivare, una notizia e non è una di quelle belle che ti fa piacere ricevere, ne sono sicura!

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