Capitolo 34 | Ella

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Sto di nuovo rigettando il sangue piegata sul water, per il nervoso e la tristezza sono quattro giorni che non riesco a trattenere nessuna fonte di cibo. Non ho più sentito Damon e di suo mi è rimasta solo una maglia che gli ho fregato quando sono andata via. La notte la indosso e ne inalo il profumo che tanto amo che abita la pelle di Damon, di solito durante la notte ero avvinghiata a lui quindi il suo profumo mi cullava durante il sonno e adesso non riesco a farne a meno. Mi vesto e scendo nella cucina, dove trovo già Belle insieme Kol ed Elijah che fanno colazione. Mi guardo intorno e non vedo Nik, ma vedo Stef, sorrido e do ad ognuno un bacio sulla guancia per poi sedermi accanto a mia figlia che poggia la testa sulla mia spalla e io avvolgo il suo esile busto con il braccio.
«Nik e la biondina sono usciti?» guardo mio fratello Kol che annuisce soltanto.
«Sì cara sorella, desideravano passare almeno ventiquattro ore da soli in compagnia del solo romanticismo a quanto pare.» mi spiega Elijah.
«E tu Stef che fai qui?»
«Ti do fastidio?» sorrido e scuoto la testa.
«Assolutamente no!»
«Comunque sono qui perché mi mancate e quindi voglio passare la giornata insieme a voi !» annuisco, do il buon giorno anche a Beki che si unisce a noi per la colazione e poi mi perdo nei miei pensieri completamente popolati da due iridi di ghiaccio che mi mancano da morire. Squilla il mio telefono, lo prendo subito e vedo che è la biondina.
«Ehi, tutto bene?»
«Ella siamo in ospedale, puoi venire? Ho bisogno di te! Per favore!» in ospedale? Cosa ci fanno loro due in ospedale?
«Ma certo tesoro arriviamo subito!» stacco e guardo gli altri che aspettano l'esito della chiamata e la spiegazione del mio volto preoccupato.
«Caroline e Nik sono in ospedale e hanno bisogno di noi!» tutti ci alziamo dal tavolo e usciamo di casa, in qualche secondo arriviamo all'ospedale, entriamo e veniamo raggiunti da Nik che ci accompagna alla loro postazione. Appena vedo Caroline la abbraccio senza pensarci due secondi.
«Ho avuto paura. Cosa succede sorellina?»
«Perdonami se ti ho fatta preoccupare. Abbiamo trovato una neonata abbandonata sulla riva del fiume!» la guardo negli occhi e capisco che mi vuole dire di più, ma non in presenza dei ragazzi, solo che se semplicemente ci allontanassimo loro potrebbero ascoltare lo stesso, quindi le faccio segno toccandomi la fronte, le parlerò attraverso i pensieri.
«Vorrei prenderla con noi, insomma, adottarla!» mi sembra un'idea fantastica, non vedo dove stia il problema.
«Quale è il problema? È orfana e ha bisogno di una famiglia che la ami e la protegga. Credo che sareste dei genitori fantastici!»
«Penso che Nik non voglia!» i miei occhi scattano subito su mio fratello e poi tornano a boccoli d'oro.
«Vuoi che gli parli?» annuisce piano con le lacrime agli occhi, vuole davvero tenere questa bellissima bambina. Lei e Nik stanno insieme da poco tempo, ma quando l'istinto materno si presenta in noi è come un richiamo a cui non riesci a porre resistenza. La dottoressa sta visitando la bambina sul lettino del pronto soccorso, è proprio una bambina incantevole, sembra una bambola di porcellana.
«Come sta dottoressa?»
«Bene, ha solo un po' la febbre alta, sarebbe meglio tenerla sotto osservazione!» la biondina annuisce e accarezza piano la piccola fonte della bellissima bimba. Sono sicura che sarebbe una mamma magnifica. Mi avvicino a mio fratello e lo prendo sotto braccio allontanandomi con lui.
«Cosa vuoi fare Nik?»
«Che intendi sorella?»
«Andiamo, fratello, non hai notato Caroline? Lei vuole tenere con se la bambina!»
«Io» è in difficoltà, non sa cosa dirmi e cosa pensare.
«Non rinuncerà alla possibilità di avere una figlia, lo so perché per me è stata la stessa cosa!»
«Va bene, ma cosa succederà se non fossi in grado di fare il padre?»
«È una cosa che si impara soltanto provandoci seriamente!» una voce dietro di noi che conosco fin troppo bene, il suo profumo mi colpisce e inebria da capo a piedi. Nik sembra illuminarsi, sembra che si sia convinto. Mi dà un bacio sulla guancia e torna da Caroline completamente convinto mentre io non riesco a muovere un muscolo, sono paralizzata. Solo ora mi ricordo che indosso la sua maglietta, tento di coprirla con la giacca e vado via. Quando arrivo vedo i due piccioncini che si abbracciano, poi Caroline mi ringrazia.
«Non è solo merito mio!» dico indicando il corvino dietro di me, mi avvicino alla dottoressa e guardo la bellissima bambina che dorme tranquilla, ha la carnagione molto chiara e le guanciotte rossissime a causa della febbre alta. Guardo Nik e Caroline per chiedere conferma e annuiscono, mi giro verso la dottoressa la guardo negli occhi.
«Tre notti fa in questo ospedale è arrivata una giovane ragazza bionda accompagnata esclusivamente dal suo fidanzato e con un pancione di nove mesi. Lei era bellissima con gli occhi verdi e i capelli come oro mentre lui era un ragazzo molto affascinante, un po' intimidatorio, ma alla fine gentile e premuroso verso la sua ragazza che cercava di nascondere i suoi dolori con un sorriso. Le si erano appena aperte le acque e il suo bambino era in procinto di nascere così dopo un lungo e doloroso travaglio e un parto naturale è nata una bellissima bambina di nome» Guardo i due che sorridono.
«Vi presentiamo, Ella Mikaelson!» Ella, un nome variante del mio, infatti è così che mi chiama la biondina, non riesco a non sorridere e una lacrima di gioia scende sulla mia guancia, la cancello subito e torno a guardare la dottoressa per continuare la compulsione.
«Ella Mikaelson, figlia della signora Caroline Forbes e Niklaus Mikaelson, sono rimaste in osservazione quattro giorni e tre notti e adesso è il momento di dimetterle. Vada, faccia pure quello che deve fare.» lei annuisce e va via, guardo la fiala di sangue della bambina e mi viene in mente una cosa.
«Posso farla diventare veramente vostra figlia se lo desiderate!» loro si guardano scioccati negli occhi e poi rivolgono il loro sguardo su di me.
«Puoi davvero farlo?»
«Sì Caroline posso davvero farlo e ricorda mi innervosisce chi dubita della mia parola.» la guardo seria per un attimo e poi sorrido facendo sorridere anche lei. «Occorre solo un po' di sangue! Però in casi del genere ci sono sempre delle conseguenze!»
«Quali?»
«La bambina sarà metà mortale e metà immortale!» non sanno cosa rispondere e guardano la piccola.
«Tranquilli avete tempo per pensarci, io ci sono sempre, ho l'eternità davanti, ma si deve fare prima che compia il suo primo anno di vita!»
«Grazie sorella! Adesso se volete potete tornare a casa!» dissento, mi siedo e Belle si siede sulle mie gambe, la piccola comincia a piangere, Caroline tenta di farla calmare un po' dondolando la piccola culla, ma lei non si calma e credo che sia anche normale visto quello che ha passato. Guardo mia figlia.
«Che ne dici se insegniamo alla zia Caroline la nostra ninna nanna?» sorride e annuisce, si poggia con la spalla contro il mio petto, unisce la sua fronte con la mia tempia. Faccio un sospiro e sorrido ricordando quando da piccola le cantavo la ninna nanna, ormai è passato davvero tanto tempo. Lei comincia a canticchiare riproducendo la melodia di sottofondo.
«Diventerai la regina, sarò il tuo re. Quel giorno, amore, dirai che tu ami me. Se vedi ovunque fiorire lavanda blu. Saprai che il mio grande amore ora sei tu.» adesso i ruoli si invertono, io canticchio la melodia e lei canta le parole.
«Diventerai la regina, sarò il tuo re. Quel giorno, amore, dirai che tu ami me. Se vedi ovunque fiorire lavanda blu. Ti voglio amare col cuore sempre di più.» abbassa il tono e mi aggiungo a lei cantando.
«Il canto degli usignoli non cessa mai. Potremo essere salvi se mi amerai. Se vedi ovunque fiorire lavanda blu. Saprai che il mio grande amore ora sei tu.» la piccola si addormenta fra le braccia di Caroline, mente Nik le accarezza le manine.
«Belle la adorava, si addormentava solo una volta finita tutta la canzone.»
«È bellissima ragazze e si è addormentata, grazie mille.» per un momento i miei occhi si posano su Damon e noto al suo collo i miei anelli appesi ad una catenina. Corrugo la fronte automaticamente, ma che diavolo significa, vuole per caso farmi impazzire? Si diverte in questi modi sadici, prendendo di mira la mia salute psicologica? Mi alzo, sorrido a Caroline ed esco nel corridoio, sono a pezzi e debole, vederlo inoltre non mi aiuta per niente, mi ha detto di andarmene e adesso lo vedo qui con i miei anelli attaccati al collo. Non capisco.

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