Capitolo 29 | La famiglia

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Il cinguettio degli uccellini che mi sveglia è armonioso, purtroppo però in quello che succede a Mistick Falls non c'è proprio niente di armonioso. Ieri dopo aver ricevuto la batosta della maledizione ci siamo buttati sui libri cominciando a fare ricerche senza fare altro. Purtroppo sono stati tutti sforzi finiti nel vuoto. Apro gli occhi e noto subito che ci siamo tutti addormentati nello studio. Guardo accanto a me e vedo Damon che dorme con un espressione esausta. I suoi capelli corvini in contrasto con la sua carnagione chiara risaltano subito agli occhi e lo trovo semplicemente meraviglioso, Un sorriso si forma in automatico sulle mie labbra, con la punta delle dita sfioro il suo mento e poso un delicato bacio sulle sue labbra con la leggerezza di una piuma facendo attenzione a non svegliarlo. Mi Il mio sguardo corre subito verso il divano dove ieri sera c'era Belle e il sorriso insieme al buon umore scompaiono di botto: lei non c'è più. Mi alzo senza far svegliare nessuno e comincio a cercarla per la casa, la cerco in tutte le stanze: nella cucina, nella cantina, in veranda. Esco a cercarla anche in tutto il circondario della villa, ma lei non è da nessuna parte è come se si fosse dissolta. Non riesco nemmeno a fiutare le sue tracce, niente di niente. Torno in un secondo in casa. Entro nello studio e scuoto Damon che si sveglia con un po' di fatica, probabilmente per la stanchezza.
«Che succede amore?» mi guarda con gli occhi ancora assonnati e stanchi.
«Damon, Belle è sparita!» si alza di scatto svegliandosi tutto in un botto. Inizia a guardarsi intorno cercandola con lo sguardo.
«Hai cercato in casa?»
«Sì, in ogni stanza e anche in tutto il circondario. Lei non c'è!» anche Rebekah si sveglia, sicuramente avrà sentito le nostre voci.
«Ehi, tutto bene?»
«No, per niente!» porto le mani ai capelli tirandoli leggermente e cominciando a camminare avanti e indietro. Sto andando nel panico. Non può. Non può succedere di nuovo!
«Ragazzi, ragazzi, svegliatevi!»
«Rebekah piantala!»
«Kol, Belle è sparita!» i miei fratelli sono subito sull'attenti, in piedi e svegli come non mai. Gli occhi cominciano a pizzicarmi. Sento le lacrime farsi strada per uscire. Nel petto sento il cuore che perde sempre più battiti e la testa è in una confusione più totale. Dove sarà mia figlia? Come starà? Dove posso cercarla? Come posso trovarla? Sono così tanto nel panico che non riesco a trovare una risposta a tutte queste domande che vorticano nel mio cervello. Si accende come una lampadina in testa. Posso trovarla! C'è una soluzione! Con un gesto della mano accendo il camino, mi abbasso sulle ginocchia proprio davanti ad esso sotto lo sguardo di tutti.

Damon pov
Elena è completamente nel panico, come se stesse rivivendo la perdita di sua figlia, posso comprenderla, anche io mi sento completamente nel panico e preoccupato. Ad un certo punto le vedo fare un gesto con la mano e il fuoco nel camino si accende e immersa nel silenzio più totale si inginocchia davanti ad esso. Ci guardiamo tutti negli occhi. Non capiamo cosa stia facendo tranne Elijah a quanto pare che sembra del tutto tranquillo. Elena si avvicina sempre di più al fuoco, chiude gli occhi e cerca di concentrarsi poi immerge letteralmente le mani nel fuoco e nella brace sotto di esso, mi muovo verso di lei per fermarla, ma vengo io stesso bloccato dal fratello.
«Ma che fai?» ringhio. Cerco di liberarmi, ma di certo non posso liberarmi dalla presa di un vampiro circa ottocento anni più vecchio di me, non c'è partita.
«Non devi interferire!» Caroline si avvicina alle sue spalle anche lei preoccupata per Elena.
«Che cosa sta facendo Elijah?» il vampiro non distoglie lo sguardo dalla sorella.
«La sta cercando. Si deve connettere con gli elementi per trovarla ovunque essa sia!»
«Ma il fuoco!» Niklaus guarda mio fratello con occhi severi.
«Il fuoco non può ucciderla!»
«Ma soffrirà da morire!» le parole mi escono dalla bocca senza controllo, odio vederla soffrire.
«Soffrirebbe pene eterne per la sua famiglia!» questa volta è Kol a rispondere con lo sguardo fisso su sua sorella. Guardo la mia dolce Elena e la vedo completamente in trance, la sua mente non si accorge che sta soffrendo, ma il suo corpo sì. Improvvisamente comincia a colarle sangue dal naso, dalle orecchie e persino dagli occhi, il rito la sta distruggendo. Voglio andare da lei, ma Elijah non me lo permette minimamente, stufo cerco di aggredirlo e lui mi prende per il collo sbattendomi contro il muro.
«Elijah, non posso stare qua a guardarla soffrire. Devo fermarla!» i suoi occhi si staccano per la prima volta dalla sorella e mi guarda serio.
«Credimi è per il tuo bene!»
«Ma che stai dicendo?» parlo con fatica a causa delle sue mai intorno al mio collo, ci raggiungono Rebekah e Kol, che mi fanno liberare dal fratello, ma mi tengono con una presa salda.
«Ti ucciderebbe Damon!» guardo Rebekah e corruccio la fronte non capendo ciò che blaterano.
«Di che state parlando?» perché parlano a tratti? È una cosa che non sopporto.
«Ti stiamo salvando la vita idiota! Quando è in trance non riconosce niente e nessuno. Ucciderebbe chiunque pure il suo stesso sangue!»
«Ciò che possiamo fare è solo aspettare, niente di più.» la guardo e soffro con lei, ma vedo la stessa cosa negli occhi di coloro che ha creato.

Elena pov
Verbena. Sento un intenso odore pungente di verbena, odo dell'acqua che scorre e vedo un ponte. Sospiro uscendo di botto dalla trance. Apro gli occhi, guardo le fiamme davanti a me che sembrano bruciarmi gli occhi per quanto è caldo e luminoso. Sento il mio corpo cedere e mi corico sul pavimento esausta.
«Sorella.» Kol subito mi viene vicino, così come tutti gli altri a seguito. «Stefan veloce porta due sacche di sangue!»
«Certo!» dopo qualche secondo arriva il sangue. Lo bevo tutto e mi rimetto in forze. Mio fratello Elijah si abbassa su un ginocchio, prende il fazzoletto dal taschino e me lo porge. Lo guardo dolcemente, stringo la sua mano, prendo il fazzoletto e mi pulisco il viso da tutto il sangue che ho perso durante l'incantesimo. Damon subito mi abbraccia stretta a sé e sospira come se riuscisse a respirare solo ora dopo un lungo periodo di apnea.
«Mi hai fatto morire almeno un centinaio di volte in queste ore!» ore? A me sono sembrati solo pochi secondi! Gli sorrido e poso un leggero bacio sulle sue labbra e comincio a camminare, non c'è tempo da perdere e per fortuna io so esattamente dove andare. Arrivata sul posto ai miei occhi si presenta una scena veramente orribile e straziante: Belle piena di paletti di legno conficcati nel corpo, ma non nel cuore e la strega che recita uno dei suoi "ocus pocus". Affido agli altri il compito di aiutare mia figlia mentre io penso a vendicarla, in un momento arrivo davanti alla strega, la prendo per la gola e lei spalanca gli occhi.
«Ti avevo avvertito!» affondo una mano nel suo torace e prendo il suo cuore nel palmo della mia mano, lo stringo sempre di più e lui pulsa sempre di meno, i suoi occhi perdono sempre più luminosità. «Ti avevo detto di non provocarmi. Ti avevo detto di non farmi arrabbiare, ma tu non mi hai ascoltata. Non volevo arrivare a tanto, te lo assicuro, però tu hai fatto di tutto per conoscere questo lato di me. Sai in genere non mi piace prendere la vita di persone innocenti, ma sappiamo entrambe che tu non lo sei affatto.» le strappo il cuore dal petto con un gesto secco e lo getto nell'acqua, mentre il corpo invece lo faccio evaporare. Vado da Belle e la prendo in braccio, torniamo a casa e la porto a letto, le faccio bere del sangue e poi aspetto fino a quando non si addormenta, le accarezzo i capelli soffici che ha e ascolto il suo respiro calmo e stanco. Oggi ho attraversato i luoghi più oscuri per trovarti tesoro mio e lo rifarei per ogni membro della mia famiglia, perché è ciò di più caro che ho al mondo, la cosa più importante in assoluto della mia esistenza, non ci sarei io senza loro, perché sono parte di me e lo saranno per tutta l'eternità.

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