Passarono due settimane da quando Dylan aveva incontrato quelle due, e una notte mentre stava dormendo fu svegliato da Algar.
«Ragazzo svegliati, qualcuno a fatto irruzione nel campo di bivacco.»
Dylan uscì subito dalla zucca bottiglia, il fuoco si era spento ed erano rimaste solo delle braci e li vicino c'erano due uomini con delle tuniche blu e lo stesso stemma della carrozza ribaltata.
«Se state cercano Dora e Giada stanno dormendo in questo momento.» Disse Dylan da sopra l'albero.
«Chi sei ragazzo?»
«Quello che le ha soccorse, si son prese la mia tenda e io devo dorme sull'albero.»
«Scendi.»
Dylan, non trovando nulla di male nella loro richiesta scese dall'albero.
«Hai fatto tu gli incantesimi di protezione?»
«Sì, ma a quanto pare non erano poi così efficaci.»
«Ti sbagli, erano fatti bene, sei stato molto bravo, li abbiamo ripristinati e questa notte dormiremo qui se non ti è di disturbo.»
«Fate pure. C'è della legna li dietro se avete bisogno di ravvivare il fuoco.»
«Grazie allora abuseremo della tua gentilezza.»
«Torno a dormire se non c'è altro.»
«Vai pure.»
Dylan si arrampicò di nuovo sopra l'albero ma non entrò nella zucca bottiglia, prese una corda e si legò, si avvolse nel mantello da viaggio e si addormentò, Algar gli aveva detto che i due maghi erano molto esperti e di non entrare nella zucca bottiglia o sarebbe stato scoperto.
La mattina dopo il ragazzo era un po' dolorante ma riposato, scese dall'albero e iniziò a ravvivare il fuoco e a preparare la colazione per tutti.
L'odore del caffè appena fatto, del pane tostato sopra la brace, della pancetta e delle uova fece svegliare tutti che andarono a fare colazione.
Quando però Dora e Giada uscirono dalla loro tenda e trovarono i due uomini non sapendo chi fossero esitarono un attimo, riconobbero però le insegne e questo le tranquillizzò.
«Non mi riconosci Giada? Sei la copia di tua madre da giovane.» Disse l'uomo con cui Dylan aveva parlato la sera prima, aveva una folta criniera di capelli neri e barba e degli occhi azzurri che denotavano una certa intelligenza.
«Non lo so. Portate le insegne della Setta della Spada che Squarcia il Cielo, quindi immagino veniate da lì.»
«Mia cara sono tuo padre Absalom, questo invece è tuo fratello maggiore Parsifal.»
«Papà, sei davvero tu?»
«Certo mia cara, vieni a mangiare. Il tuo amico si è preso il disturbo di cucinare per tutti, non facciamo freddare il cibo che ci ha generosamente offerto.»
«Papà come avete fatto a trovarci?»
«Siamo stati avvertiti da alcuni messaggeri della gilda di posta, che hanno trovato la carrozza abbandonata e i cadaveri a terra, così siamo venuti a controllare, ci è bastato seguire le vostre tracce fino a qui, non è stato difficile.»
«Credevo che gli incantesimi avrebbero tenuto fuori chiunque.» Disse Dora con disprezzo.
«Non si può mettere a confronto gli incantesimi di un bambino con quelli di un Magus, ad ogni modo erano molto ben fatti, vi avrebbero tenute al sicuro da molti pericoli.
La donna capì che il capo della setta non era contento della sua osservazione quindi non replicò, dimostrando più intelligenza di quello che dava da vedere.
«Allora ragazzo chi dici chi sei e dove vai da solo?»
«Mi chiamo Dylan e mi sto recando Setta della Spada che Squarcia il Cielo, per iscrivermi.»
«Ma perché te ne vai da solo in giro senza un adulto a scortarti?»
Dylan ci pensò un attimo, poi decise di raccontare la verità, omettendo di parlare di Algar, il cavò e la zucca bottiglia.
Quando il ragazzo finì di raccontare si accorse che gli altri erano tutti bloccati tranne lui e il capo della setta Absalom.
«Ho dovuto bloccarli, hai dato troppe informazioni, non mi fido di quella Dora e i ragazzi potrebbero parlare senza rendersi conto che ti avrebbero danneggiato. Devi sapere che la famiglia reale del Regno confinante è rimasta maledetta da una terribile anatema e che lo stregone di corte sia rimasto orribilmente sfigurato, i tempi coincidono con la tua purificazione. Ora, non so cosa la tua famiglia abbia fatto per inimicarsi un re e il suo stregone ma ti consiglio di non fare sapere in giro questa storia, forse dovresti cambiare anche cognome.»
«Prendi il cognome Anderson, ragazzo poi ti spiego il perché.» Disse il vecchio fantasma a Dylan.
«Mi farò chiamare Dylan Anderson allora.»
«Bene, fammi cambiare la loro memoria, diremo che i tuoi genitori sono morti di polmonite lo scorso inverno e che sei rimasto solo.»
«D'accordo.»
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Il brutto che agogna diventare bello
FantasyQuesta è la storia di un bambino discriminato per il suo aspetto dalla sua stessa famiglia, del suo percorso di crescita lontano da coloro che non lo hanno mai apprezzato. LETTURA ADATTA A TUTTI.