Capitolo 27

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Pov 's Maryssa

Ero scappata in lacrime e cominciai a correre tanto  che le lacrime seccavano subito e il vento mi dava schiaffi in faccia,arrivai al mio posto segreto era un giardino abbandonato dove c'era una grande quercia,io mi ci appoggiai contro e cominciai a piangere e urlare,tanto non mi avrebbe mai sentito nessuno,peggio di cosi non sarei mai potuta stare,che vita di merda ora posso dire che niente va come vuoi, é inutile che tu ti faccia programmi tanto andranno tutti in fumo magari non subito ma dopo si col tempo io ho capito che tutto cio che so sull amore è una frottola non esiste niente,non esiste il lieto fine,non esiste una persona che ti salvera perche dovrai salvarti da sola,non esistono le favole ma solo incubi,non esiste niente di niente... ad un tratto sento dei passi che si avvicinano e dopo un paio di secondi li riconosco e ciccio cosi mi alzo e corro da lui e gli salto addosso e comcio a piangere ed urlare

"Perche io cosa ho sbagliato,che errore ho commesso, perche sempre io,non penso di essere cosi disastrosa e non so dove aver sbagliato lo amato troppo o magari troppo poco perche spiega perche io lo amo e la mia vita oppure a ragione lui sono solo una stupida bambina forse ho sbagliato sin dal principio e sono un disastro ecco cosa e il problema sono io io io non dovevo mai esistere creo problemi a tutti e rovino la vita a tutti io voglio morire non servo ad un cazzo,mi sento inutile oppressa schiacciata stupida...."

"Adesso calmati e non dire cosi perche sai che non e vero"

Cominciai a contare e ad inspirare ed espirare molto lentamente

"Ecco cosi,brava va meglio??" 

Feci di si con la testa e mi nascosi nell incavo del suo collo..lui mi accarezzava la schiena lentamente e mi dava baci sulla spalla,in questo momento ho propio bisogno di coccole.

Dopo,sapendo che amo le haribo(per chi non lo sapesse sono delle deliziose caramelle a forma di ossarchiotto colorate),aprii il pacco e cominciai a mangiarle una alla volta,pian piano in lontananza sentivo dei spassi che avanzavano schiacciando le foglie ormai bruciate dal sole e cullate dal vento...quando mi voltai sgranai gli occhi,non ci potevo credere,pensavo di avere le allucinazioni,ma capi che non mi sbagliavo quando Francesco si alzó di scatto e conció a sbraitare come una iena

"Che cazzo ci fai qui bastardo,non ti basta già come l'hai ridotta,non ne hai avuto abbastanza delle sue lacrime grandissima testa di cazzo"

"Tu stai zitto e gira i tacchi e levati dai coglioni"

Si avvicinavano sempre di più e non potevo stare con le mani in mano cosi mi alzai e mi misi tra loro due

" intanto vi calmane e abbassate il tono della voce perché sembrate dei bambini che litigano per il lecca-lecca..."

Guardai ciccio e lui capi subito cosi prese lo zaino e andó via,lasciandomi con colui che una volta è stata la mia ancora di salvezza ma che ora mi ha trascinato negli abissi più profondi....

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