«Véstiti un pochino più elegante sta sera» gli disse Louis quando si trovarono d'avanti alla porta dell'appartamento di Harry.
«Occasione speciale?» aveva chiesto il riccio.
«Niente di particolare, è una serata che viene organizzata ogni due settimane. Poi vedrai» spiegò Louis, per poi baciare Harry e volare via.***
Due ore e tanta indecisione dopo, Harry era pronto.
"Dovrò baciarlo?" si chiedeva "oppure aspetto che lo faccia lui? E poi dovrò tenergli la mano?".
Quando sentì bussare alla porta e andò ad aprire, trovandosi avanti Louis, tutta l'ansia svanì.Rimasero così, a guardarsi.
Lentamente Louis si avvicinò ad Harry e gli posò un lungo bacio sulle labbra.
«Ciao anche a te» gli rispose Harry quando si staccarono.«Questi sono per te» disse Louis porgendo ad Harry un mazzo di calle bianche. Le guance del riccio si colorarono di rosso per poi diventare rosso fuoco quando Louis, facendo un movimento con la mano, fece comparire una calla più piccola e gliela mise tra i capelli.
«Grazie, sono stupendi questi fiori»
«Andiamo?»
Louis gli prese una mano e iniziarono a volare verso il basso, planando poi sull'erba.
«Stai benissimo, Lou»
Fu il turno del ragazzo dagli occhi blu di arrossire.
Non aveva fatto niente di che: i capelli erano sistemati in un ciuffo alto ed ordinato; indossava pantalone blu aderente a cui non poteva mancare il risvolto, con una semplice camicia azzurra a manica corta. Ah, aveva anche messo un po' di matita attorno agli occhi. Ma non perché il riccio, nei giorni precedenti, gli aveva detto che a parere suo gli sarebbe stata bene. Assolutamente no.«Anche tu stai molto bene» si complimento Louis.
Harry si sentì contento. Indossava una camicia blu notte, jeans e scarpe abbinate alla camicia. In più aveva applicato la crema ammorbidente alle mani, fatto una doppia passata di shampoo e messo un po' di colonia. Ma, ovviamente, neanche lui aveva fatto tutto ciò per Louis.
Scesero la scala di roccia ed entrarono in mesa.
Al posto delle lunghe tavolate c'erano dei tavolini alti con attorno degli sgabelli. Accostati al muro erano stati posizionati -anzi, erano stati fatti comparire- dei divanetti. Al posto del tavolo da buffet c'erano un palco di legno sul quale erano montati alcuni microfoni e vari strumenti.
Il tocco finale era la luce della luna che quella sera sembrava più forte che mai, la quale illuminava la stanza buia filtrando attraverso il tetto-fiume e proiettava sulle pareti dei fantastici disegni.Harry si girò con aria interrogativa verso Louis.
«Serata speciale, arredamento speciale» spiegò il ragazzo.Si sedettero ad un tavolino dopo aver salutato tutti. Harry non ebbe il tempo di gustarsi intorno ulteriormente perché un riflettore illuminò la figura di Peter Pan.
Partì un'applauso.
«Salve ragazzi! Come state?» chiese «questa sera diamo il benvenuto ad Harry che assiste per la prima volta a questo genere di serate» allungò il braccio verso il loro tavolo.
Imbarazzante.
Alzò di poco una mano e salutò desiderando di scomparire.
«Credo che i fatti siano più importanti delle parole, a meno che non si tratti di parole cantate. Quindi io direi di far cominciare la serata in modo che fatti e parole si uniscano alla musica ed Harry possa capire come ci divertiamo qui» disse Peter per poi sorridere, salutare il pubblico e scendere dal palco.
Buio.
Si accese una luce bianca che illuminò il volto di Demi.
Aveva un lungo vestito nero che le stava d'incanto e i capelli le scendevano lunghi su una spalla.
Per quanto fosse gay, Harry pensò che Demi era bella e che sembrava incredibilmente a suo agio.
Appena aprì la bocca, iniziando a cantare Harry decise che Demi era bravissima.«Can you be my nightingale? Sing to me, I'll know you're there» cantava.
La sua voce era travolgente ed Harry voleva piangere. Avrebbe tanto voluto avere un usignolo a cantare per lui nelle giornate buie che aveva vissuto sulla terra.
Louis gli strinse la mano, guardandolo incoraggiante. «È tutto okay».
La sua non era una domanda. Harry decise che sì, Louis aveva ragione, era tutto okay perché ora era li.Quando Demi finì di cantare tutti iniziarono ad applaudire e qualcuno si alzò anche in piedi, come Harry. La ragazza ringraziò e scese dal palco.
Buio ancora una volta. Si accesero dei riflettori dai colori caldi e tenui.
Sul palco c'era Liam accompagnato da un'altro ragazzo che Harry era abbastanza sicuro si chiamasse Ed.Liam era seduto su uno sgabello ed Ed era sul fondo del palco con una chitarra in mano.
Il ragazzo dai capelli arancioni iniziò a muovere le dita sulle corde in un dolcissimo arpeggio.«All I know is the morning when I woke. Is I don't know something now, know something now I didn't before» inziò a cantare Liam.
Aveva una voce così particolare.
Sembrava immerso nel testo e una piccola ruga di concentrazione era comparsa sulla sua fronte.«I just want to know you better know, you better now» cantò ancora. Poi la voce di Ed si unì alla sua per creare la controvoce «Cause all I know is we said "Hello" and your eyes look like coming home. All I know it's a simple major, everything has changed. All I know is we held the door, you'll be mine and I'll be yours. All I know since yesterday is everything has changed».
Sembrava quasi che la stesse dedicando a qualcuno.
Liam cantò la seconda strofa e poi ancora una volta il ritornello.«Come back and tell me why, I'm feeling like I've missed you all this time. And meet me there tonight, and let me know that it's not all in my mind» Liam cantò il bridge della canzone guardando in un punto preciso in mezzo alla folla. Sì, stava decisamente cantando per qualcuno.
Ripetendo il ritornello un'ultima volta, scesa dal palco con la luce del riflettore che lo seguiva.
Si fermò avanti ad un tavolino. Avanti a Zayn che lo guardava con quelli che anche da lontano, Harry lo vedeva benissimo, erano grandi e commossi occhi lucidi.
«'Cause everything has changed» finì Liam. Con un ultimo arpeggio Ed terminò la canzone e il silenzio riempì la stanza.
Il riflettore erano ancora puntato su Zayn e Liam lì fermi a guardarsi.
"E ora?" Si chiedevano tutti.
Erano anni che si attendeva questo momento: non c'era nessuno a Neverland che non aveva notato il modo in cui si guardavano quei due a parte, ovviamente, loro stessi.Liam aveva aperto gli occhi e aveva capito cosa provava per il suo "migliore amico", ma Zayn?
Il moro saltò letteralmente imbraccio avvolgendo le gambe attorno ai fianchi di Liam, il quale dopo alcuni secondo di sorpresa, strinse le braccia attorno al torace di Zayn.
Rimasero così, petto contro petto. Poi si allontanarono. Tutto successo con una lentezza incredibile: si guardarono negli occhi e piano piano, tentennando, avvicinarono i volti l'uno a quello dell'altro finché le loro labbra non si toccarono.
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Yaaaassss.
Da dove partiamo?
Il capitolo.
Louis con la matita.
Gli Ziam.
Le canzoni che amo.Cosa ne pensate? Sono curiosa di sapere se vi piace la scelta dei testi e se vi è piaciuto il capitolo in generale.
Argomento spinoso: Louis con la matita. Ho letto molte storie i cui uno dei Larry la usava e per ogni storia ho trovato tantissimo commenti contro.
A voi piace l'idea della matita?
Vorrei sapere cosa ne pensare, sopratutto di questo.Poi niente, mi scuso per il ritardo. Però dai, capitemi. È stata la settimana pre-concerto All Time Low e siccome non sono andata non avevo voglia di far niente. Qualcuno li ascolta per caso?
Vi saluto, sperando di essere puntuale per il prossimo aggiornamento.
Un graande graande bacio appiccicoso.Ilaria
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Somewhere in Neverland
FantasyLouis, il nuovo Peter Pan. Harry, un ragazzo che ha bisogno di aiuto, con tutti i requisiti per andare a vivere a Neverland. Insieme ai bimbi sperduti - o forse dovrei dire ragazzi - può succedere di tutto, sopratutto se ci si trova sull'Isola Che N...