Capitolo 5 - I Bimbi Sperduti

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"Perché vi chiamano bimbi sperduti, se siete più grandi?" Fu l'unica cosa che Harry riuscì a dire.
I quattro ragazzi nella stanza si scambiarono delle occhiate complici mentre sui loro volto nasceva un sorriso aperto e sincero.
"Louis, non gli hai ancora spiegato niente?" Chiese un ragazzo dalla pelle ambrata.
"Non ne ho avuto il tempo" rispose Louis scrollando le spalle "Harry, perché non ti siedi?" Il riccio annui brevemente e guardandosi attorno vide uno sgabello rudimentale in legno che, ne era sicuro, prima non c'era.
"Allora, sei sull'Isola che non c'è.
Qui il tempo scorre diversamente rispetto alla terra. Il tempo per noi non esiste quasi, perché qui si può vivere per sempre. Ma per comodità abbiamo comunque un calendario, uguale a quello della Terra. Ad esempio posso dirti con estrema sicurezza che sia qui che sulla Terra è i 9 Maggio 2014 e che sono se 12.30" Louis si fermò nella sua spiegazione per chiedere ad Harry se lo stesse seguendo. Quando il riccio annuì, Louis ricomincio "Hai letto la storia di Peter Pan, no? Bene, Peter Pan cambia. Nel corso degli anni si susseguono diversi ragazzi che svolgono il suo ruolo. Ma siccome qui non si può morire di vecchiaia, il primo Peter Pan è ancora vivo. E tu, stai parlando con il secondo Peter Pan della storia. Il mio nome dovrebbe essere, secondo le regole, Louis Pan..." Louis fu interrotto da un commento di Harry sul fatto che Louis Pan suonasse malissimo.
"Lo so, riccio. Infatti tutti mi chiamano Louis Tom, dal mio cognome Tomlinson. Non cambia molto ma suona leggermente meglio." Chiarì Louis "ora, passiamo all'argomento Bimbi Sperduti. Chi sono? Beh, sono ragazzi o bambini che vivono sulla Terra e che stanno male lì. Un po' come te. Così, il Pan che il quel periodo è un carica li va a prendere e li porta qui."
"Io sono uno di loro?" Chiedere Harry con la stessa ingenuità di un bambino.
"Non ancora. Infatti, una volta che i bambini o i ragazzi arrivano qua, vivono un periodo di prova, al termine del quale decidono se rimanere a Neverland o andarsene. Se decidono di tornare sulla Terra -anche se i casi sono veramente pochi- si dimenticano di noi e dell'Isola Che Non C'è" spiegò Louis mentre il io sguardo si intristiva. Era davvero triste vedere andar via bambini e ragazzi, sapendo che sulla Terra li attendeva una vita durissima.
"Capito. Quindi voi siete arrivati da ragazzi?" Chiese Harry agli altri tre nella stanza.
"Permetti che mi presenti" iniziò un ragazzo dai tratti dolci e i capelli castani "Sono Liam Payne e sono arrivato qui appena nato. Mia madre aveva quattordici anni quando mi ha partorito. Ero un'errore nella sua vita, un incidente, qualcosa che non doveva succedere. Louis mi ha portato qui e sono cresciuto. Sono qui da sessantasette anni." Disse il ragazzo.
"Come è... Possibile?" Domando Harry allibito. Liam rise e poi iniziò a spiegare "vedi, qui ognuno può modificare il proprio aspetto. Se io ho sessantasette anni, posso diventare un bambino di tre, ma anche un uomo di cinquant'anni. Ma non posso avere un corpo che ha più di sessaant'anni. Capito?"
Beh, Harry non ne era sicuro, ma annui ugualmente. Liam forse lo capì e così si trasformò. Letteralemete, in un battito di ciglia, Liam divento un bambino di circa cinque anni, con un delizioso cascherò di capelli castani e gli occhi gradi. I suoi vestiti si erano rimpiccioliti e gli andavano a pennello, ed era un bimbo carinissimo con quella piccola camicia a quadri rossa e nera, il jeans e le converse piccoline.
Il ragazzo dai capelli ricci si lasciò sfuggire un awww. E mentre Liam tornava alle sembianze da ragazzo uno degli altri due ragazzi, scoppiava a ridere. Questo si alzò e andando incontro a Harry, tese una mano per presentarsi "Amico, io sono Niall" disse il ragazzo biondo. A lui seguì il ragazzo dalla pelle ambrata che si presentò come Zayn.
"E a cosa serve questa cosa del... Cambiare età?"chiese Harry dopo un po', mentre pensava a ciò che aveva scoperto.
"Beh, nessuno lo sa. Probabilmente a poter vivere il tempo infinito di cui disponiamo al meglio." Disse Liam
"Già, immagina passare l'eternità con gli acciacchi e la dentiera che cade..." Confermò Zayn.
"Sia chiaro però, che il tuo aspetto ringiovanisce o invecchia, ma rimani sempre tu. Una persona che ti conosce, capirà sempre che sei Harry, perché i tuoi tratti fondamentali non cambiando." Precisò Louis.
"Certo, chiaro."
I cinque passarono un'oretta a parlare del più e del meno, poi Louis interruppe la conversazione:"scusate ragazzi, ma io e Harry dobbiamo andare. Il ragazzo è qui da poco e ha visto solo la Groviera Nera e la Foresta Dei Salici Giganti. E non ha ancora conosciuto lui."
Lui chi? Si chiese Harry, mentre i tre ragazzi si salutavano e con Louis usciva dalla stanza scavata nel trovo dell'albero.

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