Capitolo 3

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Sto lasciando la dirigenza con mamma che ha il viso contratto in un'espressione di rabbia, quando ha questa espressione non succede mai nulla di buono, in pratica porta iella.
Non so di cosa abbiano parlato ma presumo che il loro argomento preferito non erano i miei voti eccellenti, anche perché non ne ho.
Ci dirigiamo verso la macchina e appena metto il mio sederino, che in realtà è un sederoneoneoneone, dolorante per la caduta di sta mattina fatta grazie alle urla isteriche di mia madre, quest'ultima inizia a parlare.
"Allora Lea, la preside mi ha detto un po' di cose:
Ti mancano solo tre giorni di assenza per superare il limite consentito,
I tuoi voti sono peggiorati di molto,
E ultima ma più importante, i professori hanno notato comportamenti molto strani che non possono essere collegati solo alla fase adolescenziale che stai attraversando... pensano che tu faccia uso di sostanze stupefacenti."

"COSA?!?! No mamma, non uso quella merda...
Non guardarmi così cazzo, non faccio uso di nessun famigliare del focolare degli stupefacendisti o come volete chiamarli..."

"Quindi sei pulita..."

"Esatto Medana, mi credi vero?"
Mi lancia uno sguardo inceneritore per via del soprannome ma successivamente decide di lasciar perdere: chiude gli occhi per qualche secondo facendo respiri profondi e quando riapre gli occhi mi dice una cosa che non credevo sarebbe mai uscita dalle labbra della donna che mi ha messa al mondo...
"Allora non avrai problemi a farti un esame di tossicologia e andare da uno specialista"

Uno specialista...
Uno strizzacervelli...
Forse ne ho veramente bisogno...
Dopotutto è un passo avanti per poter uscire dal baratro, no?
E io voglio farlo, voglio salvarmi...
Tutti si meritano di essere salvati, aiutati. A me non manca nulla per chiedere aiuto: non ho problemi cognitivi, non sono muta... eppure non riesco...
Non riesco a raccontare ciò che ho passato, che sto passando...
Perché vi assicuro che più scorre il tempo, più il groppo che ho in gola cresce. Vorrei liberare un po' il dolore che provo piangendo ma credo che le mie ghiandole lacrimali si siano prosciugate a furia di trattenere le lacrime ed ora non riesco a versare nemmeno un goccio di dolore.
Dolore...
Sul dizionario il dolore è definito così:
1. Sensazione penosa, diffusa o localizzata, susseguente alla stimolazione di particolari ricettori sensitivi da parte di agenti di varia natura e intensità: d. di denti, di testa, di pancia; sopportò con coraggio il d. delle percosse; pop. ( al pl. ), la sofferenza fisica provocata dai reumatismi o dal parto.
2. Stato o motivo di sofferenza spirituale, spec. se provocata da una realtà ineluttabile che colpisce o condiziona duramente il corso della vita: tu vuoi ch'io rinnovelli Disperato dolor che 'l cor mi preme (Dante); avversità, sventura (per lo più al pl. ): la sua vita è stata un susseguirsi di dolori; anche, rammarico, dispiacere.
Nonostante abbia il desiderio di uscirne da sola; nessuno si salva da solo da un pozzo profondo, buio, puzzolente e con le reti scivolose che hanno un innato desiderio di schiacciarti; quindi che male c'è ad andare dallo strizzacervelli per potermi liberare da questo peso che mi porto dietro da troppi anni ormai? Che male c'è a chiedere aiuto per alleviare il dolore che provo al petto e ad eliminare gli incubi che faccio appena chiudo gli occhi?
"Va bene mamma, farò il test di tossicologia e andrò dallo specialista"

Sì, lo farò...
Mi salverò...
Vincerò...
Non posso lasciare che il nero prevalga sulla mia anima piena di colori...
Non posso accettare che il mio carnefice passi per buono ed io per cattiva...
NO, NO e NO
Ognuno di noi ha bisogno di un alleato, una spalla su cui poggiarsi nei momenti di bisogno.
Alleato...
Io sono un'alleata...
Alleata del mio carnefice...
Sono stata la prima a spianare la sua strada non raccontando ciò che mi stava capitando da bambina...
Sono stata la prima a coprire il suo crimine quando ho capito cosa realmente mi aveva fatto, cosa mi aveva rubato privandomi di una delle cose più importanti per una donna...
E sono sempre la prima a rendergli la vita facile con il mio completo mutismo.
Io sono sospettata di essere tossicodipendente mentre lui e la sua nuova fidanzatina fanno i loro viaggi all'estero indisturbati.
Io ho il dito puntato contro mentre lui è il figlio prodigo, colui da prendere come riferimento, come esempio.
Io sono la ribelle ingrata...
Lui l'orgoglio della sua famiglia...










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