Capitolo 14 || Litigio.

112 11 9
                                    

POV DYLAN
Quando sono uscito da scuola, sono andato con il mio gruppo a fare un aperitivo.
-Ehi ciao Bro.- disse Mattheo. Lo odiavo, per due ragioni:
1) Mi saluta sempre con Bro che a parere mio, è proprio inascoltabile
2) Gli avevo detto personalmente, di non parlare o stringere rapporto con Elisabeth. Ma lui da perfetto idiota ci ride alle mie spalle. Perché dò così tanta importanza a lei? Beh, innanzitutto, è nuova quindi ancora non sa praticamente niente di me, e poi perché è una bella ragazza e una bella scopata ci sta sempre.

SI SÌ CERTO

E niente, il mio obiettivo con lei? Farla cadere nella mia trappola-

SE PRIMA NON CI CASCHI TE ;)

Ora inizio a fare anche questi pensieri strani, vabbè scaccio una mosca e vado al tavolo.
-Ehy ciao T.- dissi io sedendomi accanto a Thomas.
-Ciao D.- disse lui. Noi due siamo migliori amici da quando si era alle elementari. I nostri genitori si sono conosciuti e hanno stretto rapporto fra loro, diventanti perfino colleghi. Diciamo che le nostre famiglie sono capì di aziende, che collaborano.
-Come è andata oggi?- disse sempre Thomas.
-Bene, tranne per la Professoressa Troia di matematica ma niente di che.- dissi.
-Ah perché che è successo?- disse lui.
-Thomas, te lo dico dopo, non di certo davanti a queste sanguisuga.- dissi indicandoli- te invece come è andata T?-
-Tutto apposto, oggi poi ho fatto visita a Rose. Non stava bene.- disse lui triste. Secondo a me a sta Rose ci sta un po' troppo attaccato.
-Avevo chiesto come andasse a te, non alla tua "ragazza".- dissi facendo 'ragazza' fra virgolette.
-EHY, togli quelle virgolette. È la mia ragazza sul serio.- disse sistemandosi la giacca.
-Ragazzi avete finito di parlare solo fra voi due o dovete continuare?- disse Marcus.
-Qualche problema in ogni caso?- dissi io scontroso.
-No no, però vorremo essere partecipi anche noi.- disse sempre lui.
-Sapete, oggi ho scopato una primina. Mi supplicava di farlo ancora.- disse ridendo Klaus.
-Oddio, basta essere pedofilo.- disse Thomas.
-Io ho di presa una, infatti l'ho invitata a cena stasera.- disse Marcus.
-Anch'io, ma non ci riesco.- disse guardando per terra Mattheo. Lui le conquistava tutte, quindi era strano che non riuscisse a scoparsi una precisa.
-E sentiamo, chi?- disse Marcus.
-Elisabeth.- disse- Elisabeth White.- riconfermò, guardandomi.

QUELLO STRONZO VUOLE FREGARMI LA PREDA MA DOVE SIAMO FINITI

-Cosa non hai capito di " Non provarci perché sennò ti impicco"?- dissi io andando sempre più vicino a lui.
-Ragazzi per favore, non litigate pe- non finì di dire Thomas che lo interruppi.
-Senti, te non sai nulla. Quindi caro Theo, te non riuscirai a prenderla sotto la tua custodia.- dissi.
-Vuoi fare una gara a chi se la prende prima?- disse lui.
-No.- sputai acido io.
-Allora non sai più stare al gioco.-
-Ho detto di no.-
-Ah ah, il ragazzo ha paura.-
-Non voglio che finisca nella tua trappola, quindi la terrò il più lontano possibile da te.- dissi avanzando.
-Se ci riuscirai.- disse lui. Gli arrivò un destro dritto nel muso, e poi lui me lo restituì. Thomas arrivò subito e mi portò in macchina sua e si partì.
-Ehy, calmo. So che ti piace, e ce l'hai come preda, ma non farle del male ti prego.- disse T.
-Cosa vorresti dire?- dissi.
-Perché poi ti restituirà il dolore, è troppo forte per perdere con te.- disse lui.
-Ma tu che cazzo ne sai scusa.- dissi io.
-Poi non dirmi che ti avevo avvertito.- disse.

Siamo arrivati davanti all'università, e quello che vidi, mi fece ribollire il sangue:
Rose e Elisabeth, davanti al college, che aiutano Mattheo con le ferite. Betty è seduta accanto a lui e gli sta curando i graffi, invece Rose sta guardando.

QUELLO STRONZO FA FINTA E LO SO

Rose si gira verso di noi, e inizia a correre verso Thomas.
-Hai visto? E te come stai?- disse Rose rivolgendosi a me.
-Bene, e lui meglio di me.- dissi indicando Theo.
-Oh oh ohhhh, chi abbiamo qua, qualcuno di geloso da quel che vedo.- disse lei.
-Io non sono geloso.- dissi.
-Si che lo sei. Sei anche molto triste da quello sguardo che hai impresso nella faccia.- disse sempre lei. Io non stavo ascoltando più di tanto, stavo guardando come Elisabeth si stesse preoccupando di Mattheo, e invece lui aveva una sguardo divertito.
-Si vede che è innamorato.- disse Rose.
-Lo so, lo so.- disse Thomas.
-Scusatemi, avete detto qualcosa?- dissi inconsciamente.
-No no, vieni andiamo.- disse T dando un bacio a Rose e poi avviandosi verso l'entrata. Io lo seguii e guardai ancora per una volta Elisabeth. Andai in camera e mi sdraiai.
-Sai vero, che non toglievi gli occhi tristi da Elisabeth.- disse Thomas facendomi l'occhiolino.
-AHHHH fanculo.- dissi. Chiusi gli occhi. Non pensai a nulla. Ad un certo punto sentii l'acqua  aprirsi, simbolo che Thomas si stesse facendo la doccia. Successivamente, invece la porta bussare. Sarà sicuramente Theo, vorrà sbattermi in faccia la storia. Aprii la porta e non credevo a chi mi trovavo davanti.
-Ehy...- disse Elisabeth. Aveva un kit di pronto soccorso in mano.
-Ciao. Ora puoi pure tornare da lui, gli ho fatto troppo male.- dissi io.
-Senti, non rompere le palle e fatti aiutare.- disse lei entrando sbattendo la porta che era fermata dalla mia mano. Sorrisi a quel gesto.
-Siediti e sistemati, io vado a prendere uno straccio.- disse sempre lei andando in bagno.
-No ferma, c'è Thomas in bagno.- dissi.
-Ok allora prendo una tua maglietta, mica ti fa problemi.- disse. Non potei manco rispondere, che uscii da camera mia con una maglietta, rigorosamente bianca.
-Bene, dimmi come sono andate veramente le cose.- disse lei iniziando a strappare la maglia.
-Perché questa domanda?- dissi io.
-Perché non credo alle parole di Theo. Insomma, non penso che tu l'abbia picchiato perché dava fastidio a Thomas e tu lo stavi difendendo. Da quando saresti così protettivo.- disse Elisabeth. Mi conosce meglio lei che il resto del gruppo.
-Allora, in poche parole mi ha provocato e io ho alzato la mano, ma lui non ha aspett- dissi io non finendo perché...
-ma lui non ha aspettato a ridartele. Sai, l'hai conciato peggio te di lui. Hai un bel destro.- disse lei.
-E sentiamo, su cosa ti ha provocato?- disse prendendo il disinfettante. Mi ero fermato, ma comunque pensai molto velocemente.
-Una cosa sul gruppo, chi è il leader.- dissi.
-Che cosa stupida.- disse lei ridendo- adesso ti metto il disinfettante, ma per la ferita che è superficiale, non ti dovrebbe fare tanto male.- disse mettendo piano pianino il liquido. Mi guardò tutto il tempo facendo scambio con occhi e guancia.

CHE CARINA SI È PREOCCUPATA PER ME

Ok, Dylan, ricomponiti.
-Dovrebbe stare meglio ora.- disse chiudendo la boccetta.
-Bene, ora che hai finito, puoi levarti dai coglioni. Ho da fare.- dissi alzandomi. OHHH CHE BRAVO COSÌ SI FA.
-Senti, io ti ho aiutato come hai fatto te, quindi non rompere le palle e trattami meglio.- disse lei.
-Te ne vai o no?- dissi io andando in camera.
-Sei solo un coglione O'Brien, fattelo dire.- disse prendendo la maglietta, ormai strappata, e lanciandomela.
-Si si certo, chiudi la porta poi eh.- dissi indifferente.
-Si, ricordati che però la porta che non devi mai chiudere è quella per andare a fanculo proprio là.- disse indicando un punto a caso e chiudendo la porta andandosene.
-DYLAN, PORCA PUTTANA! SEI UN COGLIONE FORTE.- disse Thomas, aprendo la porta di colpo.
-Che vuoi te?- dissi io.
-L'hai trattata di merda, quando lei ti stava solo aiutando. Te lo saresti mai aspettata da una come lei? Io no quindi sei proprio uno stupido. Sopratutto se non vuoi che rivada da Mattheo.- disse Thomas. Dopo questa frase me ne andai in camera.

Ok, ora mi rendo conto che sono stato un vero e proprio coglione. Mi sono fregato da solo. SONO UN COGLIONE. Poi si è preoccupata per me. Come era dolce. Ok ora esagero. Anch'io l'ho aiutata e lei ha ricambiato il favore, però lei poteva anche stare con Theo, invece è venuta da me a disinfettarmi. Non so cosa mi stia succedendo, ma mi piace sempre di più.


SPAZIO AUTRICE
Questo capitolo è abbastanza lungo, spero che vi piaccia. <3
-S

Nient'altro? ~ Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora