Capitolo 5 || Un sabato normale

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POV ELISABETH
Erano le 10:30 e mi era venuto molto sonno. Entrai dentro la camera e chiusi la porta sbattendola.
-DOVE ERI FINITA?- urlò Rose incazzata nera.
-Scusami Rose, ma ora non riesco a parlare veramente, ho sonno.- dissi io con la faccia spiaccicata al cuscino.
-Certo ti capisco ne parleremo dopo, sappi che ti voglio molto bene per quello che hai fatto.- disse lei avviandosi verso il bagno per lavarsi i denti.
-Cosa avrei fatto io?- dissi dubbiosa.
-Hai parlato di me a Thomas, e fra poco si andrà insieme fuori.- disse.
-Ok, però non rompete perché io dormirò.- dissi con sorriso innocente.
-Sicura? Sai... viene anche Dylan visto che non ha niente da fare...- disse lei avvicinandosi piano pianino.
-Rose sul serio, voi uscite io rimango a dormire per oggi. Tanto è sabato.- dissi mettendomi le coperte.
-Ok ok, va bene io esco, buona dormita che so che durerà tutto il pomeriggio!- disse uscendo dalla porta.
Finalmente relax. Chiusi gli occhi riposandomeli.
In quel momento pensai a niente, proprio niente. Sentii una notifica dal mio telefonino e questo mi alterò al quanto.

Sconosciuto
Ciao sono Cloe, sono in camera.
Oggi andrò dai miei genitori, quindi non ci potremmo vedere. Massimo stasera

Le risposi molto gentilmente con un "Ok" e riposai il telefono sul comodino in modalità silenziosa. Ritornai al mio stato di trans e mi addormentai.

Dopo qualche ora di sonno, 8-9 ore, sentii dei rumori, una porta chiudersi, segno che Rose fosse rientrata, ma...
-Rose mi sai dire dove si trova il cazzo di bagno?- disse una voce maschile familiare.
-Certo, è di là- disse Rose.
Poi successivamente sentii due persone parlare, le quali mi sembravano Thomas e Rose.
-Quei due sono proprio una goccia d'acqua- disse Rose.
-L'ho detto anch'io, ma aspetta, quella che è sul letto è Elisabeth?- chiese Thomas.
-Si si, ma a Betty non da fastidio se rimaniamo un po' qua e ordiniamo da mangiare, anche per lei.- disse Rose falsamente, visto che sa che odio la gente in "casa" mia.
Probabilmente tutto questo me lo stavo sognando, quindi aprii gli occhi e poi li richiusi, non vendendo niente, così da cambiare il sogno. Sentii di nuovo le loro voci, NON ERA UN SOGNO.
CAZZO CAZZO CAZZO
Sono in pigiama, una specie di pigiama.

MERDA!Ad un certo punto, accanto a me sprofondò, e una piccola mano calda mi accarezzò la guancia

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MERDA!
Ad un certo punto, accanto a me sprofondò, e una piccola mano calda mi accarezzò la guancia. Feci finta di svegliarmi, e vidi Rose sul letto e dietro Thomas che parlava con Dylan... ASPETTATE, MA CHE CAZZO CI FA LUI QUI.
Feci un sobbalzo per lo spavento e feci girare tutte e due i ragazzi.
-EHY, stai calma! Non sono un ladro.- disse Rose spaventandosi.
-Che cazzo ci fanno loro qui?!- dissi agitata tirando le coperte fin sotto il naso.
-Ti posso spiegare all...- non la feci finire che...
-PERCHÉ.LORO.DUE.SONO.IN.CAMERA.MIA.- dissi urlando.
-FAMMI SPIEGARE, li ho invitati a cenare con noi.- disse abbassando il tono all'ultima frase.
-E dimmi, a chi hai chiesto il permesso di invitare quei due coglioni?- dissi io facendo finta che loro non fossero in quella stanza.
-Oh ragazzina, i termini.- disse Dylan facendo qualche passo in avanti.
-Dylan non è il momento.- disse Rose sudando freddo.
-Senti, voglio fare bel colpo su Thomas, quindi per favore ora alzati da lì e ne parliamo dopo.- disse Rose abbassa voce.
-1 non me ne frega se vuoi fare colpo su lui, 2 vorrei tanto alzarmi ma ho solo una felpa larga e mi si vedano le mie gambe spoglie.- dissi ormai stufata di quella situazione.
-Se ti porto un pantalone, possono rimanere a cena?- disse Rose con un faccino tenero.
Come faccio a non resisterle.
-Si- dissi io sbuffando poco.
-BENE, Dylan vai nella stanza con la porta rossa e prendi un pantalone da ginnastica.- disse Rose facendomi l'occhiolino.
-Rose, alza quel culo che ti ritrovi e vacci te.- dissi snervata.
-No no, tranquille ci posso andare io.- disse Dylan con un sorriso malizioso avviandosi verso la camera.
Dopo 5 minuti, pensavo si fosse perso. Ma invece eccolo lì, con un paio di pantaloni grigi larghi. Lui me li sta per dare quando...
-Come si dice piccola?- disse indietreggiando con i pantaloni.
-Fanculo.- dissi io strappandoli la tuta dalle mani.

Stasera credo che mi divertirò!


SPAZIO AUTRICE
In questo capitolo c'è molte volte la parola "cazzo". Scusatemi ma volevo renderla più realistica perciò c'è ne sono così tanti.
Non so se stasera ne pubblicherò un altro.
Buona cena!
-S

Nient'altro? ~ Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora