Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se creditata e anche con link all'originale.
I diritti delle immagini non mi appartengono.
- ACROSS THE UNIVERSE -
Capitolo 9
I Segreti di Morvir
Le mani di Radish lo trascinarono fino all'angolo del vicolo poi, con un gesto brusco, questi lo spintonò fino al muro e lo immobilizzò.
Se fosse stato nel pieno delle sue facoltà, Vegeta gli avrebbe risposto con una testata in fronte. Ma Vegeta era troppo scosso, troppo incazzato, troppo deluso.
Radish si avvicinò con il volto minaccioso.
«Ma sei impazzito?!» gli soffiò in faccia.
La risposta era un sì. Era impazzito. Completamente andato, perso.
Vegeta gli ringhiò in faccia e tentò di divincolarsi, ma non ci riuscì. A dirla tutta non ci mise alcun impegno, altrimenti lo avrebbe spazzato via come un moscerino. Continuò invece a respirare affannosamente, con i denti digrignati dalla rabbia e i pugni stretti alla battle-suit di Radish, ma questi lo trattenne per le spalle fino a quando, per rassegnazione, Vegeta si calmò.
Solo quando Sua Maestà fu sufficientemente tranquillo da non rischiare di prendere fuoco, trasformarsi in Super Saiyan Blue e distruggere quel pianeta di merda, Radish mollò la presa.
«Dobbiamo rivedere il tuo concetto di "basso profilo"» borbottò.
Vegeta sbuffò aria calda, poi si prese i capelli tra le mani, disperato.
«Sul serio, V-» Radish si interruppe prima di poter rivelare il suo nome ad alta voce per i vicoli di Capitol Anima. «Sei sempre stato tu quello saggio tra noi due. Non sempre in grado di mantenere il sangue freddo, ok, ma quantomeno non sei mai stato tanto folle da mettere a repentaglio una missione. Cosa diamine ti sta succedendo?»
Vegeta grugnì, esasperato. In fondo quel deficiente aveva ragione e gli dava un gran fastidio. Certo, si era fatto guidare spesso e volentieri dalla rabbia, ma in passato non avrebbe mai scomposto la padronanza di se stesso per un semplice sentimento personale.
Eppure non ce l'aveva fatta: quando Kakaroth aveva iniziato a dargli del lei, a non riconoscerlo, a trattarlo come se nulla tra loro fosse successo... era semplicemente scoppiato. Non aveva saputo trattenere la frustrazione, la delusione.
In primo luogo perché sapeva che tutto ciò fosse in qualche modo colpa sua – se solo gli avesse impedito di partire non sarebbe successo. In secondo luogo, invece, perché non aveva proprio idea di come fargli tornare la memoria. L'avrebbe mai riacquistata?
E come avrebbero fatto a convincerlo ad andare via di lì, se lui li considerava due perfetti sconosciuti?
«Non ricorda niente... niente di niente» ringhiò Vegeta, frustrato.
Radish scosse la testa e arricciò le labbra. Cos'era, quella? Pietà? Commiserazione?
Vegeta odiava che qualcuno provasse quel tipo di sentimenti nei suoi confronti ma, se persino Radish lo stava osservando come se fosse una completa causa persa, forse lo era per davvero.
Doveva essere davvero, davvero penoso.
«Immagino sia... difficile» disse Radish, lentamente. No, non poteva davvero immaginarlo quanto fosse difficile. «Ma puoi mettere da parte i tuoi sentimenti personali per mio fratello per un attimo?» domandò infine, affranto.
Vegeta si irrigidì e gli puntò un dito contro.
«Non osare!»
«OH, DANNAZIONE!» sbottò Radish, oramai esasperato. «Pensi che sia deficiente fino a questo punto? Non me ne può fregare un accidenti di che rapporto abbiate, sono affari vostri. Quello che voglio dire è che io sarò anche uno stratega, ma ho bisogno di collaborazione. Ho bisogno del condottiero che mi ha guidato per anni nello spazio, non ho bisogno di un patetico sentimentale che va in escandescenza perché le cose non vanno come dovrebbero andare».
Vegeta divenne livido. Lo spintonò contro il muro opposto così forte da lasciarci le crepe dentro, così incazzato che proprio non comprese con quale grazia divina non l'avesse ancora incenerito da capo a piedi. Come osava parlargli in quel modo?
«Dammi del patetico ancora una volta e ti rispedisco all'Inferno, R-Gohan».
Tuttavia Radish decise di non demordere. «E allora non esserlo!» gli rispose, senza però sfiorarlo neanche con un dito. «Tu non sei così, non lo sei mai stato, neanche in questi due mesi e mezzo. Da quando siamo qui sembra che tu sia completamente rincoglionito. Vuoi salvare mio fratello? Allora ricomponiti e collabora, perché così non mi servi a un bel niente» sibilò in conclusione, poi gli voltò le spalle e si incamminò verso casa senza degnarlo più neanche di uno sguardo.
Vegeta resistette a malapena all'impulso di prenderlo per i capelli e farlo saltare in aria con un ki-blast, solo per aver osato dargli le spalle. E averlo definito un patetico, rincoglionito sentimentale.
Resistette e il motivo era uno soltanto: in fin dei conti quel deficiente non aveva nemmeno così torto.
STAI LEGGENDO
Across the universe || ᴠᴇɢᴇᴛᴀ x ɢᴏᴋᴜ ||
FanfictionL'aura di Kakaroth si era dissolta lentamente nel nulla. Non da un momento all'altro - il che avrebbe potuto farne presagire la morte - ma lentamente. Sempre più flebile, sempre più lontana, fino a che Vegeta non l'aveva più percepita. Mai più. «Cos...