Capitolo 2

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È la suoneria particolarmente insistente della sveglia puntata la sera prima che spinge Louis a schiudere lentamente le palpebre, il corpo coperto dalle lenzuola calde ed il viso assonnato premuto sul cuscino. Ancora esausto, il castano riesce a rigirarsi sul materasso per spegnere la sveglia, concentrando poi lo sguardo sulle travi del soffitto avvolto in un silenzio ritrovato. Si sente sorridere ancora prima di pensarlo, spostando d'istinto l'attenzione verso le finestre ed alzandosi dal letto con un balzo, i piedi scalzi a trascinarsi contro le assi del pavimento per raggiungere gli infissi dipinti di bianco. Oltre le lastre di vetro, un sole ancora giovane sembra fare capolino da un'innocua coltre di nuvole, i raggi ad illuminare i bordi degli edifici del campus e le cime degli alberi che tappezzano il cortile. Un debole filo di vento autunnale scuote le foglie secche, ma non spinge le sue spalle a rabbrividire. Al contrario, Louis prende un sospiro profondo e si concede di chiudere le palpebre per un istante.

Non è certamente una persona mattiniera, specialmente essendo abituato ai ritmi folli e scostanti dell'accademia, che lo obbligano a svegliarsi intorno a mezzogiorno ed a coricarsi agli orari più impensabili del mattino. Questo è il motivo principale per cui le lezioni si tengono solo ed esclusivamente al pomeriggio, siccome gli studenti si ritrovano a lavorare fino a notte fonda e, nonostante non giovi particolarmente al suo metabolismo, Louis lo trova un compromesso più che adeguato. In giorni come questi, però, alzarsi dal letto di buon'ora ed aprire le finestre per ascoltare i cinguettii ed il debole fruscio del vento non gli dispiace per niente.

Oggi, infatti, è un giorno diverso.

L'anno accademico comincerà ufficialmente lo stesso pomeriggio, e la lezione di tecniche pittore segna per Louis l'inizio del suo ultimo primo quadrimestre. Un vago senso di nostalgia sembra arricciarsi intorno ai bordi dei suoi pensieri, ma decide di non badarvi. Non è a questo che vuole pensare, motivo per cui si concentra dunque sul piano più vasto, ovvero il poter finalmente tornare a frequentare i corsi che preferisce a mettersi alla prova solo un'altra volta. Sa che il paradiso sarà tanto idilliaco quanto breve, come sa che nel giro di un paio di settimane si ritroverà a schiena curva sulla scrivania per portare a termine ogni singolo lavoro o consegna, ma non gli importa. Non gli importa nemmeno dei tormenti che sarà costretto ad affrontare – non pensa ad Harry Styles, decisamente no – perché tutto questo, l'accademia e le sue sfide e le sue soddisfazioni – beh. Queste sono le ragioni per cui Louis respira.

Prima di dar via alle lezioni, però, il comitato insegnanti ha pianificato un'assemblea generale per tutti gli studenti del terzo anno prevista per le dieci in punto, ragion per cui il castano ha dovuto svegliarsi prima del solito. Suppone che lo scopo ultimo sia quello di metterli al corrente circa l'organizzazione delle prove e degli esami finali, ma non riesce a fare a meno di chiedersi per quale motivo abbiano deciso di farlo con così tanto preavviso. Forse, pensa, gli studenti del terzo anno hanno sempre avuto entrambi i quadrimestri a disposizione per prepararsi efficacemente, e non può davvero reputarla una cattiva idea. Indipendentemente da questo, Louis non vede l'ora che la giornata cominci ufficialmente.

Prende un'ultima boccata d'aria fresca prima di chiudere le finestre e dare le spalle al mattino in movimento oltre le finestre, raggiungendo poi il proprio armadio per selezionare i vestiti da indossare e far finta di non averli già preparati la sera prima, troppo emozionato per trattenersi. Il tragitto dalla sua stanza al bagno e la doccia calda che ammorbidisce la sua pelle e scioglie i suoi nervi sembrano durare non più di un paio di secondi e, in men che non si dica, Louis sta percorrendo i cinque gradini che lo separano dall'ingresso per raggiungere la cucina indossando un paio di pantaloncini di jeans tagliati alle ginocchia ed una maglietta bordeaux, le vans ai piedi a preannunciare il suo arrivo.

"Buongiorno," canticchia una volta varcata la soglia, individuando immediatamente i ragazzi che, uno ad uno, alzando lo sguardo verso di lui per salutarlo ed arricciare le labbra stanche. Willow, appollaiata sull'isola di banconi al centro della stanza con le gambe incrociate, indirizza un occhiolino in sua direzione prima di chinare nuovamente il capo e riprendere a cucire i nastri rosa pastello intorno al bordo delle sue scarpette, mentre Zayn batte le mani contro la superficie in marmo a ritmo di Hang Fire dei Rolling Stones aspettando che il bollitore sia pronto per il tè. Liam e Liv siedono sugli sgabelli l'uno al fianco dell'altra ascoltando quello che Louis suppone sia il podcast di un notiziario locale del quale non ricorda il nome.

Honey, Paint Me Blue | l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora