"Merda."
Louis percepisce ogni lettera sfuggita al sospiro di Harry colpire la propria pelle come un proiettile, affondando nella sua carne e mettendo radici abbastanza profonde da sentirle diramarsi lungo ogni arto. Si aggrappano al suo fiato rimasto bloccato fino a stordirlo completamente, lasciandolo vuoto e pesante allo stesso tempo, mentre il sguardo scivola da un particolare all'altro senza potersi fermare, sul badge attaccato alla cordicella che cade dal collo del riccio, sulla casacca da commesso color pastello che indossa, sul mazzo di chiavi attaccate alla cintura dei suoi pantaloni e, infine, sul pallore che evidenzia le sue iridi gelide.
Non sa cosa fare, non sa cosa dire. Pensa di sentirsi mormorare un debole – "Ehi," – ma non riesce ad esserne certo. Harry fatica persino a muovere il più delicato dei lineamenti, sorpreso, sopraffatto e tremendamente imbarazzato. È ancora più chiaro quando gli rivolge un debole cenno del capo, alzando lentamente il mento e premendo le labbra in una linea sottile. Louis lo guarda, ancora e ancora, ma non cambia nulla. Da qualche parte alle sue spalle, poco dopo, Douglas è svelto a uscire di scena, indietreggiando con la sua pila di scatoloni e lasciando i due irrimediabilmente soli.
E poi c'è solo silenzio.
Nel giro di un attimo fulmineo, mentre il riccio lo fissa mortificato e non si azzarda a respirare, Louis comincia a mettere insieme i pezzi del puzzle senza nemmeno volerlo, non riuscendo a farne a meno. Tutti i dubbi nutriti, tutte le domande che si è posto e le risposte che non è mai riuscito a trovare sembrano iniziare a fluire verso di lui come un soffio di vento, ed il castano non riesce a sottrarsi nemmeno quando lo percepisce tramutarsi in bufera.
Harry ha un lavoro. È un commesso al negozio di articoli da disegno del centro del paese. Per questo motivo arriva tarsi a lezione, a volte. Per questo motivo le occhiaie marcano il suo viso e coronano i suoi occhi nella maniera peggiore. Per questo motivo è perennemente stanco, afflitto, esausto. Per questo motivo ha insistito per fare in modo che lui e Louis lavorassero alle scenografie la sera. Perché la mattina lavora. È così ovvio.
Com'è altrettanto ovvio che il riccio volesse tenerlo segreto.
"Harry, io –" fa per parlare, ma il fiato gli si blocca in gola. Al suono della sua voce, il ragazzo pare quasi risvegliarsi all'istante, raddrizzando immediatamente la schiena e battendo velocemente le palpebre, ma Louis non riesce a farci caso. Non può fare a meno di sentire la necessità di chiedergli di perdonarlo prendere vita sulla punta della sua lingua, le parole già pronte nel sospiro successivo. Vorrebbe scusarsi per essere stato così brutale con lui, per aver sparlato a proposito e, soprattutto, per essersi presentato al negozio ed averlo scoperto, nonostante sappia che non sia colpa sua. Indipendentemente da questo, è più forte di lui. "Harry, mi dis –"
"Avevi bisogno di qualcosa in particolare?" lo interrompe il riccio, recitando la stessa battuta che deve essere solito riproporre ad ogni cliente qualunque che mette piede all'interno del negozio di giorno in giorno. Come colpito in pieno volto, il castano si acciglia stordito, indietreggiando di un passo e stringendo le mani roventi intorno alla tracolla della propria borsa.
"Io... Non –"
"Louis."
Al sibilo secco proveniente dalle labbra di Harry, il castano si ammutolisce definitivamente. Per quanto la sua voce sia apparsa severa e distante, lo stesso non lo si può dire per l'espressione che contorce il suo viso, ed è così evidente da spingere Louis a strozzare un sospiro. Le labbra del riccio tremano leggermente, ora tinte di un rosso vermiglio diverso dal solito, mentre la profondità del suo sguardo continua ad infossarsi sempre di più mano a mano che gli istanti trascorrono, abbastanza da permettere al castano di individuare i mille e più pensieri che sembrano sfrecciare oltre le iridi gelide. Nel complesso, osservando il suo volto ed ogni debole contorsione che lo muove, Louis non trova altro che una richiesta di pietà.
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Honey, Paint Me Blue | l.s.
FanficIl terzo ed ultimo anno all'Hawthornes School of Arts significa tutto per Louis Tomlinson, uno degli studenti migliori della facoltà di Disegno il cui unico scopo è quello di entrare nella classifica finale ed aggiudicarsi il primo posto. Con una ca...