Capitolo 10

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Have You Ever Seen The Rain

Con l'arrivo della seconda prova a fine Febbraio, tutti gli studenti si precipitarono nei prati di Hogwarts per dirigersi verso la rimessa delle barche. Da lì si sarebbero suddivisi in gruppi e raggiunto con le scialuppe delle palafitte in legno al centro del Lago Nero, luogo in cui si sarebbe svolta la competizione. L'indovinello trovato all'interno dell'Uovo, ormai, aveva fatto intendere a tutti che i quattro partecipanti avrebbero dovuto trovare qualcosa nelle profondità del lago ed ogni studente sapeva che, in quelle acque, si celavano le peggiori creature marine, specialmente i Serpeverde la cui casa aveva come panorama della Sala Comune proprio i misteri di quel Lago. Come divertimento di quelle settimane, trovarono come obbligo del giorno intimorire i quattro campioni con storielle assurde su qualche creatura che si agitava nelle acque casualmente passata il giorno precedente.
Per quanto dopo un po' quelle scemenze non reggessero come prima, più i giorni passavano e più si poteva notare lo sguardo preoccupato sul volto di ogni Campione; era lo stesso che avevano nel momento in cui Silente presentò la Seconda Prova una volta che tutti gli alunni furono radunati ad assistere.
Anne si sporse di poco dall'ultimo piano della palafitta centrale, giusto in tempo per osservare i partecipanti tuffarsi nelle acque oscure dopo un colpo di cannone che annunciava l'inizio della prova. Tra la giornata ventilata e l'altezza non indifferente, la ragazza fece una smorfia disgustata prima di allontanarsi dal bordo di legno.
«Potrei vomitare...» disse con un sussurro.
Era in compagnia delle sue amiche e, qualche attimo dopo, notò Lee e i gemelli Weasley raggiungerla per salutarla con un enorme sorriso.
«Perché quella faccia pallida?» chiese George sorreggendo una scatola tra le mani.
«Ah, niente, solo qualche problemino di altezza.»
Sventolò una mano come a dirgli di non preoccuparsi, guardando accigliata il box tra le falangi e, osservando meglio, poteva notare che l'aggeggio aveva una cintura che passava dietro il collo del rosso.
«E quello?»
«Affari, ragazza mia.» disse Fred, spuntando con la testa sulla spalla del gemello.
Anne scosse la testa con fare arreso e un sorriso divertito - immaginò che si fossero dati da fare con le scommesse, poggiò le mani sulla ringhiera e sentì il vento scompigliare i capelli biondi, cercando di rimetterli a posto con entrambe le mani. Una risata divertita e sonora la fece girare verso George, la mano che lo colpì sul braccio con un leggero schiaffetto per farlo stare in silenzio.
«Che hai da ridere?!» cercò di nascondere il sorriso, ma fu quasi del tutto invano.
«Sembravi un leone con tutti quei capelli per aria.»
«Perché non l'hai vista sveglia la mattina.» intervenne Claude al fianco della ragazza, beccandosi un'occhiataccia in pochi attimi.
«Sono simpatiche le tue amiche.»
Anne sorrise a quel complimento fatto dal ragazzo, seppur tutto partì per una piccola presa in giro, e si voltò verso il più alto per poterlo guardare mentre ghignava.
«Siamo adorabili e strane allo stesso tempo. Andiamo d'accordo grazie al nostro modo di essere diverse l'una dall'altra.»
«Ho notato...»
Lo sguardo del ragazzo si concentrò per un momento sulle ragazze che appartenevano a Corvonero e Serpeverde, ma anziché rispondere con fastidio sembrava più che altro... curioso.
«Mai giudicare un libro dalla copertina.»
Anne si sporse poco più vicino verso George per sussurrargli quella frase, sbattendo la spalla contro il suo braccio quel tanto che bastava per riuscire a chiamare la sua attenzione. Gli sorrise spontaneamente quando dei sussulti improvvisi si crearono come un gran coro dal pubblico.
«Qualcuno sta lasciando la gara!»
Intervenne una voce maschile e sconosciuta dietro di loro, concentrando tutte le attenzioni dei ragazzi verso l'acqua nel frattempo che una figura riemergeva. Erano passati poco più di trenta minuti e Fleur Delacour non aveva concluso la prova.
«Chissà che diavolo stanno cercando.» mormorò Lee.
«Ehi, è da ieri sera che non vedo Ron in giro.» disse George.
Si voltò verso il gemello ma entrambi scrollarono le spalle, rimanendo nel dubbio senza porsi altre domande.
Il resto della gara trascorse tra i sussulti e il chiacchiericcio generale, la preoccupazione fece capolino su alcuni del pubblico che iniziarono a chiedersi dove fossero finiti gli altri campioni. Quando Cedric riemerse al fianco di Cho Chang, ragazza Corvonero, Anne sgranò gli occhi nel capire chi stessero cercando.
«GESU', sono persone!»
I tre Grifondoro si voltarono a guardarla improvvisamente e Anne si girò per guardarli altrettanto sconvolti.
«E' per questo che vostro fratello non c'è!»
I gemelli velarono un'aria di preoccupazione per una manciata di minuti e, finalmente, quando Harry riemerse dopo Krum, tutto il pubblico esplose di gioia e scoppiò in urla e applausi. I giudici decisero che al primo posto dovessero salire sia Cedric che Harry, quest'ultimo grazie alla sua cavalleria per aver salvato non solo il suo amico Ron, ma anche la sorellina di Fleur.
Durante il viaggio del ritorno, tra i gemelli, Lee e Anne saltò su il discorso su chi per loro sarebbe stata la persona che avrebbero rapito se avessero partecipato al Torneo. Per poco non partì un'altra scommessa, quando Anne bloccò l'intenzione sul nascere infilandosi nel mezzo.
«Se ci fate caso, escludendo Fleur perché ha un parente di sangue qui, tutti i campioni dovevano trovare la persona con cui sono stati al ballo.»
«Ma Harry non è andato al ballo con Ron.» rispose Lee.
«Ma nessuno dei due è stato realmente al ballo con le gemelle Patil.»
Ricordò di aver visto i due ragazzi per la maggior parte seduti ai tavoli annoiati, mentre le gemelle Patil trovarono altri compagni con cui passare la serata.
Ci fu un silenzio di tomba, attimo in cui si udirono soltanto i passi scricchiolare sull'erba, quando Lee riprese a parlare.
«Quindi vuoi dire che per me sarebbe stata Katie.»
«Possibile. Escludendo i familiari, è possibile che per Fred sarebbe stata Angelina» si fermò per dare una pacca sulla schiena al diretto interessato, proseguendo allo stesso modo con l'altro gemello, «e per George Alicia
Mormorò l'ultimo nome con tono sarcastico mentre alzava le sopracciglia, far intraprendere quella piccola frecciatina con un sorriso divertito e poi riprendendo a camminare.
I tre rimasero fermi un attimo prima di avanzare, rimanendo a qualche passo di distanza da Anne.
«Ehi, non hai detto la tua persona!» disse Fred.
«Semplice: nessuno!»
«Nemmeno il sottoscritto, alias il tuo fratello preferito?!» chiese Lee, indignato.
«No, perché a questo Torneo non avrei mai partecipato nemmeno per sogno. Ecco perché!»

Arrivare primo nella seconda prova del Torneo assicurava il vantaggio di iniziare prima degli altri nella competizione successiva e, in quel caso, sia Cedric che Harry avrebbero potuto cominciare prima degli altri. Così era stato spiegato ad Anne da Cedric, nonostante nessuno ancora sapesse in cosa consisteva la terza prova.
«Quando si terrà?» chiese Anne mentre usciva dall'aula di Pozioni con lui.
«Il 24 giugno.»
«C'è ancora un sacco di tempo, contando che Marzo è iniziato da poco.»
«Già, infatti ho deciso di concentrarmi sugli studi e rilassarmi per un po'. Penso che la terza prova sia alla fine dell'anno scolastico anche per far completare il piano di studi a tutti, in modo da avere una conoscenza più ampia degli incantesimi e varie abilità.»
«Pensi che sia bella tosta come prova?»
«Suppongo di sì.»
Anne si chiese chissà quale bizzarra idea avessero escogitato i giudici per la prova finale, contando che le precedenti non erano state per nulla uno spasso. Si immaginò, per un momento, ad affrontare un drago per riuscire a prendere il premio e non si accorse di aver strabuzzato gli occhi e aver fatto una smorfia come se qualcosa non la convincesse per nulla.
Si poteva definire una cacasotto? Al cento-per-cento, e lei non lo avrebbe nemmeno negato.
Un ragazzo Tassorosso si avvicinò di corsa a Cedric e lo invitò a passare le ore di pausa nei cortili della scuola. Lui accettò e rigirò l'invito anche alla ragazza.
«Vi raggiungo più tardi se riesco, ho una cosa da sbrigare.»
E detto ciò, con una pacca morbida come una carezza sulla sua spalla, Anne congedò Cedric con un saluto veloce. Uscì dai sotterranei per dirigersi verso la scalinata principale dopo aver superato la Sala Grande, confondendosi tra la marea di studenti che compiva il cambio dell'ora o semplicemente andava a prendersi una pausa in qualche angolo remoto nel castello. Quel posto era così grande e immenso che, seppur tenuto sotto controllo anche dai quadri, era abbastanza semplice trovare un angolino per passare del tempo con sé stessi, una stanza dove rinchiudersi per udire niente poco meno di che il silenzio per qualche minuto. Gli studenti erano numerosi, stare lontani da casa alle volte era dura nonostante insieme si cercasse di superare momenti critici provando a non pensare alla nostalgia del momento.
Anne riconobbe qualcuno mentre saliva le scale che l'avrebbero condotta al settimo piano, salutando qua e là persone, ricambiando battute malgrado fosse di fretta. Guardò l'orologio sul polso sinistro e le rimaneva poco più di un'ora e mezza all'inizio dell'ultima lezione.
Cercando di non attirare su di sé sguardi curiosi, si addentrò nei bagni maschili del settimo piano, ormai più comunemente noto come "il negozio dei Weasley."
«George? Fred?»
Chiuse la porta dietro di sé prima di chiamare i gemelli e, nel non udire nessuna risposta, capì che era da sola. Si avvicinò verso le cabine igieniche e, quando fu vicino all'ultima, lasciò cadere lo zaino ai propri piedi con un piccolo tonfo che provocò un eco. Come le altre volte in cui era stata lì dentro, l'odore di vari ingredienti le invase le narici e il piccolo rumore di qualcosa che bolle fece intuire che qualche pozione era a cuocere. Per curiosità seguì quel piccolo suono fino ad arrivare a una porta centrale che aprì giusto quel poco per affacciare il capo all'interno della cabina. Immaginò Fred e George armeggiare intorno al calderone nero e si chiese che cavolo stessero inventando ancora, ammettendo a sé stessa che erano davvero dei geni.
Per quanto avesse voluto curiosare ogni cabina e oltre, era tempo di svolgere il compito per il quale si era fatta sette rampe di scale come una dannata.
Avrebbe dovuto farsi spiegare qualche passaggio segreto dai gemelli, altroché!
Si avvicinò al proprio zaino e tirò fuori il necessario che aveva preso in "prestito" dall'aula di Erbologia, aprì la cabina che conteneva i bulbi balzellanti e sospirò sconsolata osservando il colorito spento.
«Almeno siete ancora vive.»
La prima cosa che fece fu di far sparire con un colpo di bacchetta la porta della cabina e il separatore confinante con il muro. Iniziò a pensare alle piante, a testare la terra con le mani nude e trovandola nuovamente umidiccia, segno che per quel giorno non necessitavano di acqua. Non si stupì di questo pensiero mentre con l'indice destro scavava dei piccoli buchi per far penetrare una pozione fertilizzante. Solitamente i bulbi balzellanti erano pericolosi quando percepivano una minaccia ma, in quel caso, erano ancora troppo piccoli per saltare a destra e manca e fermarli con un incantesimo. Anne ricordava però che la professoressa Sprout parlò di loro come piante innocue se soltanto si sapeva come trattarle.
Sperava, almeno, che fosse così. Ciò che stava facendo era in via sperimentale.
Una volta finito di dare loro il fertilizzante, tirò fuori un vecchio maglione che non utilizzava e, con un altro piccolo incantesimo, lo sospese a mezz'aria per improvvisare una mezza porta, una sorta di piccolo recinto per non incoraggiare l'uscita delle foglie oltre il confine, ma ad aggrapparsi alla lana durante la crescita. Il colore senape del vestiario spiccava in quell'ambiente tetro, nonostante il materiale fosse un po' sbiadito. Con la bacchetta permise alle maniche di aprirsi e sorreggersi a mezz'aria e a pochi millimetri dal pavimento, come se fosse sorretto da fili invisibili. In questo modo consentì ai pochi raggi solari di penetrare all'interno della cabina grazie all'assenza della porta.
Sarebbe servito o avrebbe dovuto cercare un'altra sistemazione? Trasferire tutte le piante in un altro luogo? Dio, quel bagno era illuminato come l'antro del Demonio. Poveri ragazzi.
Andò a lavarsi le mani e in seguito si avvicinò al proprio zaino per afferrarlo, quando si ricordò di lasciare un messaggio alle due teste rosse.

"Per George e Fred.
Lavori in corso per i bulbi balzellanti! Non toccate nulla e non date acqua!"

Guardò il messaggio inciso sulla porta della cabina di fianco alle piante, uscì dai bagni controllando se qualcuno fosse nei paraggi e, una volta che ebbe il via libera, si diresse verso le scalinate e raggiunse Cedric prima di iniziare le ultime lezioni della giornata.
Con l'arrivo delle giornate più soleggiate, durante le pause era più probabile trovare studenti al di fuori del castello che all'interno delle mura - a meno che non si era una coppia e si voleva un po' di intimità, e fu proprio in uno dei giardini che trovò l'amico accerchiato da alcuni compagni Tassorosso. Anne si avvicinò a Claude e guardò Cedric giocare a Spara Schiocco circondato da una folla che faceva il tifo per lui: tutti speravano che le carte non balzassero da un momento all'altro durante la costruzione del castello. Cedric prese altre due carte, le avvicinò dove la cima mancava e, un attimo prima che potessero toccare il suolo e inaugurare la fine del castello, come una bomba ad orologeria impostata di proposito, tutte le carte scoppiarono con tanto di botto che spaventò metà pubblico e agitò le braccia per scostare via le carte dai volti.
Un coro generale di diniego e sconfitta si fece spazio tra i ragazzi e qualcuno addirittura sussurrò un «Mi devi i compiti per due settimane!»
« Ehi, ragazzi! I Weasley hanno ancora quei fuochi d'artificio Filibuster! »
Un urlo femminile seguito da un «FRED!» sonoro fece intuire che il divertimento era appena iniziato. Il bello di quei fuochi era che non solo sarebbero esplosi ma, anziché generare scintille, durante l'esplosione avrebbero generato getti d'acqua.
Tutti i ragazzi Tassorosso si mossero di corsa per andare a guardare, spensierati e divertiti, lasciando i loro zaini e mantelli con noncuranza sull'erba tanta era la curiosità che li attirava da quel nuovo divertimento. Tra gli oggetti personali erano abbandonati a sé stessi, un giornale intitolato IL CAVILLO spiccava con i suoi colori accesi sulla copertina e, guardando meglio, un titolo attirava l'attenzione più di altri.


RITORNO DI TU-SAI-CHI?
Quante possibilità ci sono che il Signore Oscuro torni?

Tante. Tante quante la Gazzetta del Profeta, noto giornale gestito dal Ministero della Magia, censura informazioni e tiene all'oscuro noi cittadini maghi per mantenere la pace.
Ma è veramente così? Perché allora, dopo mesi, non ci sono dichiarazioni convincenti dalla Coppa Mondiale di Quidditch? Evento importante in cui, vogliamo ricordare, milioni di spettatori e fan hanno visto comparire il temuto Marchio Nero sopra le loro teste.
E se fosse un avvertimento e non fossimo più al sicuro?
Ma, soprattutto, Hogwarts e i nostri figli saranno protetti? Cosa ne pensa Silente?
Sappiamo tutti che...

(continua a pagina 53)

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