The Name Of The Game
In linea con il terzo piano del castello, situato vicino al ponte di legno, il Cortile dell'Orologio pullulava di studenti che, grazie a ore libere e alla temperatura più ragionevole che Febbraio regalava, riuscivano a prendere boccate d'aria permettendosi momenti di risate e svago, spezzando la tensione giornaliera tra una lezione e l'altra. Le chiacchiere coprivano i rumori della natura e i passi svelti di chi correva lungo il portico si facevano spazio per qualche momento. Le urla di chi aveva subìto uno spavento sopraggiungevano d'improvviso, fino a creare delle risate divertite e raccogliendo con sé altri partecipanti. Al centro del chiostro si trovava una fontana con quattro statue di aquile e lì, seduto sul mezzo muretto, c'era George Weasley in attesa del fratello. Le braccia erano incrociate e le gambe lunghe distese, lo sguardo fisso verso le proprie scarpe dove i ciuffi di erba spuntavano timidamente al confine con i mattoni. Fu il cinguettio di alcuni uccellini che richiamarono l'attenzione del ragazzo e gli fece alzare il viso, notando il piccolo stormo librarsi nel cielo azzurro chiaro. Ma la loro destinazione non sarebbe stata oltre il castello e, anziché volare più in là, parvero trovare più comodo uno dei rami dell'albero di pere che cresceva poco più lontano. Gli occhi castani del rosso li seguirono e notarono in quel momento una figura intenta a riordinare pergamene sparse. Anne era seduta sola sul muretto del porticato e in un braccio sorreggeva un libro con diversi fogli, mentre con l'altra mano rovistava con insistenza all'interno della borsa, sembrando quasi volerci entrare dentro. Per un momento la trovò buffa, tanto da fargli spuntare un sorriso divertito sulle labbra malgrado durò poco.
«Perché non vai a parlarci?»
La voce del fratello, Fred, proveniva dalle proprie spalle e neanche lo sorprese, limitandosi a scrollare le spalle in risposta come se la cosa non lo sfiorasse.
«Ma è sola, perché non cogli la palla al balzo?!»
Anche senza vederlo, immaginava Fred con le sopracciglia corrugate e una mano alzata a mezz'aria. Per quanto lui tentasse di spronarlo, George al momento preferiva starsene così. Nonostante non capisse la ragione di partenza e il perché di quei sentimenti, la sua era una semplice cottarella presa alla sprovvista e, come tutte le cottarelle adolescenziali, prima o poi sarebbe passata.
Stava solo attendendo la fine in silenzio.
«Sto bene così, non vorrei disturbarla casomai Ethan volesse baciarla davanti a tutti.»
La smorfia disgustata che fece provocò una risata sottile a Fred, per quanto in verità fosse esasperato per il comportamento del gemello.
«Ancora questa storia? Ma sicuro che si siano baciati?»
«Chi ha baciato chi?»
La voce di Lee arrivò come un fulmine a ciel sereno, improvvisa e curiosa, mentre spuntava davanti ai due amici con un sorriso divertito.
Fred e George però si guardarono velocemente senza saper cosa dire e il volto pallido dell'ultimo lo tradì per un attimo, quando Lee lo batté sul colpo parlando per primo.
«Andiamo ragazzi... non pensavo ci fossero dei segreti di questo tipo.»
Lee parlò sconsolato e anche un po' scoraggiato. Per quanto il sorriso di sbieco cercasse di mostrare dell'ironia in quelle parole, da giorni quei due si comportavano in modo strano e, a esser onesti, non teneva particolarmente a continuare in quella maniera.
«George dice di aver visto Ethan e Anne baciarsi in corridoio, qualche giorno fa.»
George saettò con gli occhi verso Fred per fulminarlo, quando la reazione di Lee lo stupì parecchio e gli fece alzare le sopracciglia.
«Ma che stai dicendo?» sbuffò una risata il moro.
Lee parve divertito da quel pettegolezzo e per George avere qualcun altro che non gli credeva, fu come ricevere una sorta di scappellotto dietro la nuca. Eppure il discorso dell'amico che seguì lo lasciò un attimo basito, ascoltando parola per parola.
«Conosco Anne da abbastanza per dire che non è la ragazza che fa certe cose. Anzi, dovrebbe darsi una svegliata.»
Tutti e tre i pettegoli si voltarono per vedere la giovane ragazza intenta a leggere un libro, la schiena poggiata sulla colonna e il mondo che la circondava come se non la toccasse affatto. La sciarpa dei Tassorosso le avvolgeva il collo e nascondeva metà del viso, lasciando scoperti soltanto il naso dritto e morbido e gli occhi verdi incorniciati dalla montatura ovale che indossava.
«Anne e Ethan non sono così intimi. Puoi credermi.»
E con questa frase, Lee diede una pacca sul braccio di George con un piccolo sorriso incoraggiante. Per quanto il rosso in verità ne dovesse esser contento, al momento lo lasciò disperso. Fred richiamò l'attenzione di entrambi e indicò Ethan Roberts mentre camminava davanti ad Anne senza nemmeno degnarla di uno sguardo, le sue pupille erano già concentrate su altro obiettivo e non troppo lontano dalla bionda: un gruppo di ragazze di Beauxbatons.
Anne, al contempo, nemmeno alzò gli occhi al passaggio del moro.
«Visto? Non si guardano nemmeno... e poi sai cosa dicono di Ethan.» confermò Lee.
Cercò di rassicurare George con un lieve sorriso e si domandò se fosse servito a qualcosa, a farlo stare un po' più sereno o, almeno, a rendere quella prospettiva differente dai suoi occhi, occhi che, per un momento, sembravano riflettere su qualcosa.
«Certo... è anche per quello che ero preoccupato per tua sorella, che credi? Ora possiamo andare?»
George scrollò le spalle e cercò di essere il più ovvio possibile nascondendo il tono stizzito, seppur il risultato non fu altro che due paia di occhi che lo guardarono in maniera perplessa mentre voltava le spalle e si allontanava.
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The Protectors
FantasyAnne Evans alla fine del quinto anno della scuola di Hogwarts si ritroverà inaspettatamente più vicina a un giovane Grifondoro, Lee Jordan, in quanto i rispettivi genitori, dopo un anno di frequenza, hanno deciso di unire le due famiglie. Anne incon...