"Ora so che l'uomo è capace di grandi azioni, ma se non è capace d'un grande sentimento, non m'interessa."
-Albert Camus
Commodo - 20/01/193 d. C."Allora, come vi sentite?"
Falco è vicino a me, in piedi nel terrazzo del palazzo imperiale ad ammirare il sole che cala e si nasconde fra i tetti della capitale: le sue braccia sono appoggiate alla balconata in marmo bianco, fra le sue mani c'è una coppa di vino, il suo sguardo è perso nel vuoto.
O così pare.
Al sentire quella domanda, un tremito percorre il mio volto: vorrei ridere, piangere e urlare di rabbia allo stesso tempo; mille sentimenti diversi straziano il mio cuore e la mia mente.
Sorrido amaramente e, continuando a fissare il cielo, rispondo al mio amico.
"Come sempre."
I miei occhi cominciano a lacrimare, tiro su con il naso tentando di soffocare quella sensazione così familiare che si prova poco prima di scoppiare a piangere.
"Lucilla?"
Rido a bassa voce, una lacrima solca il mio volto seguendo un percorso che le sembra predestinato: scende sul mio zigomo, si ferma un momento sulla fossetta della mia guancia solleticandomi la pelle e termina il suo viaggio all'angolo della mia bocca.
Lucilla.
Falco mi guarda in silenzio, dopo qualche secondo abbassa lo sguardo imbarazzato. Non mi ha mai visto piangere.
L'Imperatore non può, non deve piangere.
Asciugandomi velocemente quel residuo di debolezza, giro la testa dall'altra parte per nascondere le emozioni che, impossibili da mascherare con un'espressione indifferente, sono affiorate sul mio viso dopo aver sentito quel nome.
Ho vinto, ci sono riuscito.
Estraggo il pugnale dalla giugulare di Massimo che crolla esanime nella sabbia del Colosseo, i suoi occhi vitrei mi fissano per un'ultima volta.
La folla è muta: nemmeno il più lieve fruscio percorre le gradinate dell'arena gremita di persone.
Guardo trionfante la loggia imperiale, incontro lo sguardo inorridito di Lucilla: mia sorella è immobilizzata dalla paura alla sedia.
Ora, è finalmente mia.
Ma lei non lo vuole.Quel recente ricordo balena davanti a me colpendomi con la forza di un lampo, fletto le mascelle e mi stropiccio gli occhi tentando di cancellarlo dalla mia memoria.
"Ascoltatemi, Commodo."
Il mio interlocutore esordisce: è incerto, non sa quale sarà la mia reazione e quindi sceglie accuratamente le parole prima di proseguire. Si umetta il labbro inferiore con la lingua e rialza lo sguardo.
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Attrazione fatale
Tiểu thuyết Lịch sửCyn'ra è forte, coraggiosa, testarda. Unica figlia del capo di una tribù nei pressi del Vallo di Adriano, un giorno viene strappata bruscamente dalla sua realtà e deve fare i conti con ciò da cui la palizzata del suo villaggio l'ha protetta per dici...