III

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"Veritas filia temporis."
-Anonimo

Cyn'ra - 20/01/193 d

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Cyn'ra - 20/01/193 d.C.

"Cyn'ra, alzati."

La voce del soldato, seppur un bisbiglio, mi sveglia dallo stato di sonno in cui mi trovo.

Ancora intontita, mugolo debolmente e mi stropiccio gli occhi. Una lieve fitta di mal di testa ottenebra i miei sensi .

"Claudio... cosa vuoi?"

Il suono che esce dalla mia bocca è fioco e impastato, i miei movimenti rallentati.

Sbadiglio e mi appoggio con la pancia sul suo petto nudo, guardandolo negli occhi mi specchio nelle sue iridi: assieme alla mia immagine, su di esse affiorano confusi frammenti di ricordi riguardanti la sera prima: una festa, del vino.. molto vino, io e lui che ci rintaniamo nella nostra camera per sfuggire alla folla.

Claudio sta sorridendo: non è la prima volta che mi perdo nei suoi sguardi. Allunga una mano verso di me e mi accarezza una guancia.

"Stai bene?"

Avverto una lieve pressione sulle mie scapole, il calore dei palmi del soldato si irradia sulla pelle della mia schiena mentre le sue dita scostano le mie ciocche di capelli rossastri da essa: ha capito che sono spossata nonostante non glielo abbia ancora comunicato, quindi, ha deciso di coccolarmi un po'.

Chiudo gli occhi e sospiro. L'intontimento delle ore precedenti aleggia ancora nella stanza permeando il mio corpo, ma le premure del legionario sembrano sollevarmi da questo stato di stanchezza.

"Cos'è... cos'è successo ieri?"

Appoggio il mento sul suo petto, riapro gli occhi e lo guardo. La distanza fra i nostri nasi è sempre più piccola.

"Niente di così interessante, per mia sfortuna. Eri veramente ubriaca e barcollavi così tanto che l'unica cosa che sei riuscita a fare prima di perdere conoscenza sul mio letto cadendoci a peso morto è stata svestirti."

Sgrano gli occhi: mi siedo di scatto sul suo bacino facendolo sussultare e realizzo con orrore che sono nuda, completamente.

"Faex! Merda!"

Impreco a voce alta e mentre mi copro con la coperta gli lancio un'occhiataccia. Lui si limita a osservarmi in silenzio appoggiandosi sui suoi gomiti; i suoi denti vengono messi in mostra da un sorriso ironico.

Mi mordo il labbro inferiore e mormoro:

"Quindi... anche tu lo sei?"

Scuote la testa. Tiro un sospiro di sollievo rotolando sul letto al suo fianco. Nonostante siano passate più di due settimane dal nostro incontro, io e Claudio non abbiamo ancora avuto un rapporto: meglio così.

Attrazione fataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora