ken ryūgūji - high up to touch the moon with a finger

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character x fem reader
tipo:fluffy

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you're the sun, you're never seen the night but you hear its song form the morning birds well, i'm not the moon, i'm not even a starbut awake at night i'll be singing to the birds

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you're the sun, you're never seen the night
but you hear its song form the morning birds
well, i'm not the moon, i'm not even a star
but awake at night i'll be singing to the birds

- 'your best american girl' , mitski

la mia altezza.
la mia maledetta altezza.
sono stata sempre assoggettata, isolata, presa in giro, per la mia altezza.
1 metro e 82 fottuti centimetri.
ho sempre voluto essere la ragazza bassa e carina che piace a tutti.
chissà com'è essere quella ragazza.
avere le persone intorno a te, che ti fanno i complimenti, che ti parlano, che ti chiedono di uscire.
lo posso solo immaginare.
l'idea della ragazza alta è sempre stata collegata alla figura di una persona aggressiva, violenta, sciatta e rozza.
non che io non avessi una temperatura calda, ma manco a dire che mi incazzo ogni due per tre.
è brutto sentirsi odiati dagli altri per una cosa che non puoi controllare.
fa schifo.
io faccio schifo.
ecco cosa mi hanno portato a pensare tutti quegli anni di bullismo gratuito.
mi hanno fatto odiare la mia altezza, il mio fisico.
questo ha portato a chiudermi ancora di più in me stessa, a pensare che non contassi nulla.
il fatto di sapere che tutti ti guardano, ma tutti ti ignorano, ti fa sentire a disagio. come se fossi in un posto sbagliato.
o almeno, questo è quello che ho pensato fino al terzo anno delle superiori.

mi ha fatto smettere di odiare me stessa. mi ha fatto apprezzare il mio corpo.
a lui devo tutto.
è stato come un raggio di sole nella tempesta.
con i fili d'oro che aveva al posto dei capelli biondi, il suo sorriso, il suo sguardo rassicurante, e infine il suo iconico drago tatuato sulla tempia.
ti devo la mia vita di ora, anche questa sfilata che sto per iniziare, quando camminerò sulla passerella, so per certo che tu sarai lì in prima fila ad incoraggiarmi e sostenermi.
grazie mille di avermi salvata da quel vortice di schifo in cui vivevo, ken.


INIZIO FLASHBACK

sono stesa per terra.
ho gli arti e l'addome che mi fanno un male cane. il naso e le labbra mi bruciano a fare schifo.
non ho la forza di aprire gli occhi, non ce la faccio.
un dolore improvviso allo stomaco interruppe i miei pensieri.
realizzai subito dopo che fosse un calcio bello forte.
<ah! ma non ti vergogni di andare in giro godzilla!> disse una voce femminile
<nessuno ti vorrà mai, chi prenderebbe una spilungona di merda come te!?> disse una voce maschile
<già, manco i più disperati ti vorrebbero, ew> disse un'altra voce femminile.
provai ad aprire gli occhi, vedevo tutto sfocato e doppio.
realizzai che probabilmente, mi stavano picchiando dei miei compagni di scuola.
che schifo.
un altro calcio mi arrivò allo sterno.
uno dei tre coglioni iniziò a calpestarmi con prepotenza le gambe.
non avevo la forza di reagire, quella era solo una routine che andava avanti da anni e anni.
mentre continuai a ricevere calci e pugni sul mio dolorante corpo, udii una voce maschile incazzata.
'chi è' pensai.
i miei occhi non riuscirono a stare un attimo in più aperti. si richiusero come se fosse nulla.

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