Cammino in ansia per la città notturna in cerca di qualcosa che mi manca.
Cerco di dare pace ai pensieri agitati nella mia testa, anche se difficilmente riuscirò a placarli.
In poche parole sento solo urla confuse che mi trapanano il cervello.
Nel chiasso che alberga nella mia mente riesco a distinguere rabbia, sensi di colpa, tristezza e vuoto, che si attaccano ai tessuti del mio corpo, in ogni cellula che mi compone.
Come spegnerle?
È come il fuoco, mi dico.
Va spento con l'acqua.
Come se l'Universo volesse confermare la mia teoria, inizia a piovere, prima piano e poi con sempre più insistenza.
In pochi minuti, anzi no, in pochi secondi, mi bagno tutta.
Mi rilassa sapere che ci siamo solo io e la pioggia.
Molte persone la odiano, e io mi chiedo il perchè.
È forse l'odore di cane bagnato? Ok, quello da fastidio anche a me.
Però metti il piacere di riscaldarti dopo un bell'acquazzone e il piacevole ticchettio delle gocce che bagnano il viso.
Comunque, con questi pensieri rasserenanti mi dirigo verso il primo rifugio per mettere gli auricolari e nascondo il cavo dentro la grande felpa che ho indossato, tirandomi su il cappuccio.
Farò preoccupare qualcuno, ma in questo momento, sinceramente non me ne frega una beata ceppa (per non dire altro).
Ritornerò a casa verso le 4, probabilmente.
Sarà pur notte, ma voglio placare le urla nella mia testa, e se conosco il metodo per farlo, ho tutto il diritto di metterlo in pratica.
Come da me previsto, rientro alle 4 circa, e stranamente, ma soprattutto fortunatamente, non se ne accorge nessuno.
Posso dire? Che culo.
Non ho voglia di avere qualcuno addosso che si preoccupi sempre per me.
Mi addormento tranquilla.
La mattina dopo mi sveglio rilassata, e mia madre mi guarda stranita.
Eh già, in quest'ultimo anno sono parecchio nervosa.
Lo stress.
Ma oggi no.
Oggi è un nuovo giorno.
Penserò domani al resto, per ora mi basta sopravvivere a questa giornata.
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OS a caso
RandomRaccolta di OS scritte per esercitarmi quindi perdonate la grammatica e la forma poco corretta.