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La vita da Medium è difficile.

Anche se ho al mio fianco Lynn, non riesco a togliermi i sussurri delle anime in pena dalla mia testa.

È abbastanza stressante, tutto sommato.

Certo, poter vedere del fumo colorato fra la gente senza che nemmeno se ne accorgano è divertente, e vi assicuro che vedere le nuove reclute che, al contrario di me, rimangono allibite credendo di dover andare al manicomio è molto buffo.

Io almeno sapevo già di essere pazza.

Scuoto il capo scrollando via pensieri complicati che in questo momento non mi servono.

Sto rincorrendo uno spirito insieme a Lynn, perchè lei deve rinchiuderlo, e io devo o vincolarlo se cerca di scappare oppure cercare di esaudire il suo ultimo desiderio.

Diciamo che anche riuscire a sentire quello che pensano quelle anime tutt'altro che in pace è un po' pesante.

Mi ricordo come una volta trovai uno spirito di una bambina giovanissima, e come fui assalita dai ricordi dei suoi ultimi istanti della sua vita, e come la piccola mi avesse scambiata per sua sorella maggiore.

Inutile dire che dopo aver esaudito il suo ultimo desiderio, ovvero ricevere un mio abbraccio fino all'ultimo, scoppiai a piangere con grande sorpresa della corvina al mio fianco.

Adesso mi capita solo di versare qualche lacrima, ma mai niente di più.

Ritorno al presente, e mi ricordo che sono su un tetto.

Su un fottuto tetto.

E io temo l'altezza.

Ok, sono su un tetto. Calma. Niente attacchi d'ansia.

Lynn nota il mio cambiamento improvviso di emozioni e mi porge la mano per calmarmi, stringendo la mia per poi rilasciarla.

Torniamo all'inseguimento.

Sento i pensieri di quel povero spirito e cerco di farlo rallentare, anche se questo richiederà le mie energie e probabilmente entro fine giornata sverrò per uso eccessivo di capacità da Medium.

-Devo scappare- si sta dicendo l'anima che ho capito si chiami Carl.

Lynn sta per raggiungerlo.

Ecco, l'ha preso.

-Qual è il tuo ultimo desiderio, Carl? Nell'Aldilà non ti daranno questa scelta. Noi Medium possiamo aiutarti.- gli dico con la voce piena di calore, non appena la corvina mi dà il via libera per parlare.

-Voglio sentire di nuovo il sapere della Tequila un'ultima volta, almeno quello, per favore- mi supplica -ti prego, fammi dimenticare cos'ho fatto-

Vengo travolta dai suoi ricordi.

Mi trovo come un'ombra dietro all'anima, e lo seguo docilmente.

Lui cammina per un po', finché io non noto la bambina che tiene in braccio.

Mi si gela il sangue e mille ipotesi affollano la mia mente.

Seguo per ancora qualche minuto l'uomo, che, arrivato davanti a una casetta, lascia la bambina sull'uscio, senza però suonare al campanello.

Mi rilasso un po' sapendo che la neonata potrebbe essere ancora viva.

Lui si gira con le lacrime agli occhi e sussurra poche parole che solo dopo capisco, un nome e una parola semplice.

"Ash, scusami."

Mi risveglio di botto.

Guardo Carl negli occhi che solo noi Medium possiamo vedere.

-Non vuoi vedere tua figlia?- gli chiedo.

Lynn non sa quello che l'uomo mi ha chiesto, solo io lo sento, quindi mi guarda stupita.

-Non mi vorrà mai. Fammi dimenticare, oppure fammi ubriacare. Ti prego. Voglio solo questo- mi risponde con uno sguardo pieno di rimorso.

-Et liberabit vos. Io, Ash Hasegawa, ti libero e ti concedo di dimenticare la tua vita passata come dono pre morte definitiva. Vai in pace- gli dico un po' triste.

È sempre difficile lasciar passare le anime.

Hanno sempre vite difficili che mi tocca rivivere.

È da un po' di mesi che succede ormai.

Non per questo ci sono abituata però.

Non ci si abitua mai a vedere la verità.

OS a casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora