✨capitolo 14✨

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Cico's pov:
La strada tra il parco e casa mia non era troppa infatti arrivammo a casa quasi subito
S:ma le chiavi della macchina le hai?
C: ho dimenticato questo piccolo particolare...
S: e come pensi di fare?
C: non lo so..
S: non puoi rientrare in casa?
C: no , c'è mio padre dentro.
Non so il motivo non so il perché ma sentire uscire le parole "mio padre" dalla mia bocca mi facevano venire un vuoto dentro , abbassavo lo sguardo e il tono della voce, evitavo qualunque domanda che riguardava lui menomale che il gattino capiva la mia situazione e senza esitare cambiava subito argomento
S: se vuoi andiamo con la mia macchina.
C: da quando hai una macchina?
S: non é mia ma di mio fratello!
C: e non ti uccide se la prendi?
S: bha forse
C: chi guida?
S: ti dico solo che per la prova del patentino ho schiantato la macchina quindi....
C: ok va bene guido io!
S: aspetta dobbiamo chiedere il permesso a mio fratello purtroppo.
Il micetto si avvicinava piano alla porta di casa sua per aprirla tirandomi per mano.
S: Alex apri!
L'azzurro apri la porta con molta calma forse si era appena svegliato
A: certo che arrivate sempre nei momenti meno opportuni.
C: c'è Giorgio o si può entrare in casa?
A: ehm-
S: non mi dire che-
A: si può entrare fino a un certo punto.
C: io non entro che é meglio va.
S: noi stiamo andando in un posto che conosce Cico volete venire?
A: ci serve un po' di tempo ma veniamo!
C: ci servirebbe anche la tua macchina se non ti dispiace.
A: perché?
C: vuoi andare in 4 in una bici?
A: anche no.
C:ecco il perché.
A: uffa si arriviamo.
L'azzurro richiuse la porta con molta più energia di come l'aveva aperta

Io presi il micetto per i fianchi essendo che lui era un po' più bassino di me mi guardava alzando la testa fino a guardarmi bene negli occhi
C: uffa io volevo stare solo con te :(
S: tranquillo ci saranno altri momenti in qui staremo da soli.
Dopo qualche secondo il mio telefono iniziò a emettere un suono ininterrotto che stranamente in quel momento era pure più fastidioso della sveglia
C: aspetta un attimo micetto.
Mi allontanai un po' e subito presi il telefono per rispondere
C: si pronto?...
Pc: Nicola ti devo parlare.
C: ....
C'è stato un silenzio tombale per un attimo che non mi piaceva per niente e infatti a interrompere quel silenzio non era stata proprio una bella notizia.
Pc: devi cambiare scuola.
C:COSA PERCHÉ?
Pc: ci sono cose che tu ancora non puoi sapere ma ora tu cambierai scuola!
C:NON CI PENSO PROPRIO!
Pc:CICO DEVI OBBEDIRE A TUO PADRE.
C: CI SIAMO SENTITI UNA VOLTA PRECISA E DOPO CHE NON CI SENTIAMO DA ANNI PERCHÉ TU VAI IN PRIGIONE E NON VOGLIO SAPERE IL MOTIVO, TORNI E PRETENDI PURE CHE IO TI TRATTI DA "PADRE" DOPO TUTTO QUELLO CHE MI FATTO PASSARE?!?
Pc: ho già parlato con la preside di un altro istituto non puoi fare niente ormai.
Chiusi la chiamata di botto subito dopo aver sentito quelle parole che mi distrussero interiormente.
Tenevo il telefono stretto tra le mani come se volessi tirare un pugno a qualcuno o qualcosa per sfogarmi.
S:oi tutto bene? Chi era al telefono?
C: si tutto ok. Era un mio amico.
S: perché hai urlato per tutta la chiamata allora?...
C: stavamo scherzando e ho urlato niente di che.
S: sembri triste tutto ok sicuro?
C: si.

Lo sapevo che era inutile negare l'evidenza ma preferivo dire che stavo bene quando non era vero che invece far preoccupare Strecatto per un male passeggero.
Il micetto stava toccando le tasche del suo giubbotto come se stesse cercando qualcosa.
Dalle sue tasche era uscita una bellissima ghirlanda di fiori che Stre teneva in mano come se volesse darmela.
S: qualunque coppia ha un ricordo del posto in cui si sono fidanzati no?
C: credo di sì.
S:ecco bhe vedi questo é il mio!
C: bella.
S: l'ho fatta con i fiori di quel meraviglioso campo vicino la cascata.
C: vuoi che metterla? Così hai una corona.
S: non la metterò io.
Il micetto si alzò in punta di piedi per riuscire ad arrivare alla mia testa per mettermi quella ghirlanda di fiori molto colorata 
S: ti sta bene!
C: adesso mi sento divino!
S: si ma il più divino sono io!
C: sempre gattino!

A: abbiamo interrotto qualcosa?
C:nono
S:forse
A: saliamo in macchina?
G:io davanti!
S: io e Cico dietro.

In macchina eravamo posizionati così:
Stre aveva la sua coscia sopra la mia e la testa sulla mia spalla credo si stesse per addormentare , Alex e Giorgio invece si tenevano la mano e l'azzurro con la sinistra teneva il volante per guidare.
La probabilità di fare un incidente era tanta visto che Alex guardava sempre Giorgio mentre io gli facevo da navigatore personale.

Il posto in cui volevo portali era una specie di locale con pista da ballo , zona bar e un esterno con tavoli e ombrelloni.
Sapevo che ad Alex piaceva bere e a Stre piaceva la natura quindi secondo me quello era un posto perfetto.

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