✨capitolo 16✨

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Strecatto's pov:
Cico apriva a mala pena gli occhi, volevo evitare di guardarlo per pensare ad altro visto che quello che era successo non mi piaceva per niente.
A: ma che é successo?
S: Cico é ubriaco-
A: SEE
S: sei felice?
Nella mia faccia avevo uno sguardo stranito e degli occhi minacciosi che guardavano l'azzurro dallo specchietto della macchina.
A: per una volta non sono stato io a ubriacarmi per primo.
Disse Alex con sguardo fiero
Io invece mi ero tranquillizzato dalla sua risposta infondo era comunque Alex-.
S: eh menomale senò chi guidava

Cico aveva dormito per tutto il viaggio , dopo quello che era successo aveva bisogno di riposarsi anche se per poco.
Quando Alex iniziò a rallentare con la macchina per parcheggiarla Cico aprí gli occhi per svegliarsi stava meglio , l'effetto dell'alcol stava iniziando a svanire.
C:dove sono?...
S: a casa..
C: ma che ora é?
S: le undici e mezza.
C:Senti Stre...lo so che dopo tutto quello che é successo tu-
Stava ancora parlando proprio quando io lo interuppi per intervenire.
S: si puoi dormire da me.
C: ma come facevi a saperlo?...
S: ricordati che io so tutto.
C: ma davvero sicuro che non do fastidio?...
S: 1 non mi darai mai fastidio. 2 non ti lascerei mai dormire con quel pazzo di tuo padre.
C: grazie...
S:ora però entriamo in casa che fa freddo non vorrei che tu ti prendessi un raffreddore.
Alex e Giorgio ci stavano aspettando sotto il portone di casa per stare un po' più al caldo.
A:Cico tutto ok?
C: sisi tranquillo!
S: Cico dormirà da noi va bene?
A: certo! A sto punto invito pure Giorgio...ci stai?
G: eh volentieri!
A:perfetto!

Entrati dentro casa io dissi a Cico di seguirmi mente invece Alex e Giorgio facevano lo spuntino di mezzanotte con dei dolci.
Io portai Cico in camera da letto per porgergli un pigiama dei miei.
S:prendi
Gli desi uno dei pigiami più grandi che avevo sperando che gli potesse entrare.
C: grazie
Cico andò in bagno per cambiarsi passarono i minuti vedevo la maniglia piegarsi per aprire la porta da essa uscì Cico con il sopra del pigiama che non passava dalla testa evidentemente gli stava stretto , anche molto stretto.
S: no vabè ma seriamente?..
Cercavo di non ridere ero ancora serio per quello che avevo visto al locale.
Mi alzai dal letto per provare ad aiutare il rosso
C: Huston abbiamo un problema di fondo.
S:arrivo.
C:non respiro.
S:ARRIVO!
Piano piano stavo aiutando il rosso a far entrare una semplice maglietta riuscendoci dopo molti tentativi.
S: e questo?...
C:cosa?
S: cos'è questo livido enorme nella pancia?..
C:niente tranquillo!
S: invece non sto tranquillo , mi devi dire cos'è successo.
C: l'ho fatto per difendere la donna picchiata da mio padre...
S:é stato tuo padre?..
C:si..
S: e tu lo hai tenuto così per tutto questo tempo?..
C:si..
S: vado a prendere una pomata per i lividi tu fermo qua.

Cico's pov:
Avevo una permanente ansia in corpo infondo sapevo che per quello che era successo quando ero ubriaco Strecatto ci era rimasto male e si vedeva anche , aveva lo sguardo freddo come quando lo incontrai per la prima volta.
Non ci potevo fare niente non ero stato io a baciarla e ripeto che ero ubriaco...
Eppure il micetto continuava a prendersi cura di me...é prezioso il cuore d'oro che ha quel ragazzo.
S:eccomi.
C: cos'è quella roba?
S:una crema per i lividi cosa pensavi che fosse?
Il micetto era inginocchiato per arrivare alla mia pancia e spalmare quella pomata su tutto il livido ...la sua posizione mi faceva venire le farfalle nella pancia infatti dopo qualche secondo la mia pancia emise un lieve brontolio.
S:hai fame?
C:ehm no.
S:se hai fame puoi scendere sotto dove Alex si sta finendo tutti i dolci rimanenti.
La mia fame era fame di qualcos'altro mi mancava assaporare le sue labbra ma sapevo benissimo che quello non era per niente il momento giusto.
S:finito , ti ho fatto male?
C: sei stato delicato come una farfalla!
Quando il micetto finì di curarmi il livido si sedette al bordo del letto fissando il pavimento..sapevo benissimo a cosa stava pensando e intuivo che non era niente di buono..
Io mi sedetti accanto a lui per tenergli la mano provando a rassicurarlo.
C: vuoi parlare?...
S:sei tu che dovresti parlare.
C:oh ...ok..ehm..
La mia difficoltà più grande si era presentata li davanti ai miei occhi...infondo dovevo dire solo la verità niente di più....e allora perché mi veniva così difficile?..
C: ieri..quando tu mi hai lasciato al bancone ..io presi altri 3 bicchieri di quell'alcol pensando da ingenuo che quello che avevo già preso non bastasse .... Avevo già perso i sensi quando Cichita si presentò iniziando a parlarmi del più e del meno fino ad arrivare a bloccarmi al muro per baciarmi e sbottonarmi la camicia..
S:ok
C: sei arrabbiato con me ora?..
Avevo paura di qualunque risposta poteva dare in quel momento il micetto...Almeno ero riuscito a dire tutta la verità senza imppappinarmi o farmi prendere dal panico
S:non sono arrabbiato.
C: veramente?
I miei occhi in quel momento stavano splendendo non riuscivo a credere alle parole del micetto come faceva a non essere arrabbiato?..
S: mi dà solo fastidio che quella p*****a abbia baciato le stesse labbra che dovrei baciare sempre e solo io.
Disse il gattino guardandomi con un sorriso per farmi capire che era tutto apposto e che dovevo stare tranquillo.
Senza pensarci due volte presi la sua faccia con le mani per avvicinarla alla mia fino a fare toccare le nostre labbra in un semplice bacio ma che esprimeva tutte le emozioni positive che provavo in quel momento.

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