capitolo undici

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È stata una mattinata poco movimentata quella di oggi, per il semplice fatto che l'idiota era rimasto a casa dicendo che aveva preso il virus intestinale.
Non avevo mai sentito dire che i vampiri prendessero l' influenza.
Jake:"nanerottola perché hai preso i compiti dello stronzo?"
Io:"mi sembra ovvio....dopo il part-time andrò a casa sua a portarglieli"
Jake:"no lo escludo categoricamente....finisci il turno alle 21.00 quindi tu non andrai da lui la sera!!ricordati che è un vampiro"
Io:"per questo sono preoccupata per lui proprio perché è un vampiro e i vampiri, da quel che ne so, non si ammalano"
Mi avviai per la strada del locale.
Entrai dalla porta sul retro, mi cambiai e poi entrai in sala.
Iniziai a servire i tavoli.
Erano arrivate le 21.00 ed io lasciai il lavoro per avviarmi a casa di ryan.
La notte era schiarita dalla luna bianca che splendeva tra le sue amiche stelle.
Arrivai in un batter d'occhio a casa di ryan. Suonai il campanello.
Uscì un ragazzo in boxer mezzo addormentato, gli dissi:-copriti alex-
Alex:-ti ricordi il mio nome?!-mi prese il mento tra le mani
Io mi tolsi il viso dal suo tocco e gli chiesi:-che ci fai qui? E dov'è il verme idiota?-
Alex urlò:-fratellino!!qui ti cercano-
Ryan saltó fuori da dietro una parete e si avvicinò con solo un asciugamano intorno alla vita, io arrossii
Io:-m...mettiti qualcosa addosso stupido-mi coprii gli occhi ma lui mi tolse le mani da davanti e mi disse:-non arrossire stupida-

Lui, il demone del mio amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora