{ Just Talking? Not For Him. }

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MAIA'S POV
Mi girai di scatto, di certo non avevo notato la sua presenza dietro di noi.
Che aveva da arrabbiarsi? Non stavamo facendo nulla di male, una semplice chiacchierata tra amici. Aspetta, potevamo definirci amici?
Alla fine della conversazione avevamo toccato il mio punto debole, Alex. Anche solo il pronunciare del suo nome mi dava quella sensazione di rimorso del non aver fatto nulla, di non averlo salvato. Tutto questo mi scavava come una voragine nel petto, ma da quello che Nico mi aveva raccontato su sua sorella Bianca , poteva capirmi alla perfezione.
Mi alzai subito appena vidi quello che ormai mi ero abituata a chiamare " fratello " , anche se mi suonava molto strano; mi squadrava con quei suoi occhi color del mare, come se mi avesse colta in flagrante di reato.
Poi spostò il suo sguardo serio e leggermente cupo sul ragazzo dai capelli corvini , un rimprovero scaturiva muto dai suoi occhi, una cosa del tipo - tocca mia sorella e vedrai dove finirà Vortice -.
- Percy, mi spieghi che problema c'è se parlo con qualcuno che non sia tu?-
La mia voce parve piuttosto stizzita dal suo rimprovero , non volevo che nessuno mi controllasse, non potevo accettarlo.
Il suo sguardo si addolcì un po', mi trattava come una bimba che faceva degli stupidi capricci.
- sorellina mia, tu puoi fare tutto quel che vuoi e soprattutto con chi vuoi. Tutti, eccetto lui.-
Puntò l'indice contro Nico, che aveva abbassato lo sguardo, probabilmente imbarazzato dal comportamento iperprotettivo di mio fratello .
- che avrà mai fatto di così grave da non poter avere un'amica?-
Lasciai che le mie braccia scivolassero lungo i miei fianchi, le mani che trovarono le tasche dei pantaloncini.
- visto che siete così tanto in confidenza , chiedilo a lui.-
Detto questo ci diede le spalle e si avviò a grandi falcate verso i campi di fragole , o almeno sembrava diretto lì.
- Nico, che stava dicendo quella Testa d'Alghe di mio fratello? -
Le sue guance si tinsero all'improvviso di un rosso tenue, facilmente visibile sulla sua pelle pallidissima, iniziò a farfugliare qualcosa , torturandosi le dita.
Alla fine si decise a parlare , e quello che mi disse mi lasciò piuttosto sorpresa .
- io e... E t-tuo fratello.. Ehm... Stavamo insieme.. -
Tirò un lungo sospiro di sollievo, la sicurezza così sprezzante che dimostrava all'inizio era diminuita a dismisura, spogliandolo della sua maschera da duro. La stessa cosa era successa a me, lo guardai in viso, in modo dolce e rassicurante allo stesso tempo.
- oh, Percy non mi aveva detto nulla. Se.. Se posso sapere, perché vi siete lasciati?-
Non mi faceva né caldo né freddo che a Nico piacessero i ragazzi, volevo solo sapere il perché di quella visibile e palese ostilità tra i due, delle piccole frecciatine e della scenata fatta da Percy prima.
-non ho voglia di parlarne.. -
Fu la sua risposta schiva e vaga , mentre liquidava il discorso con un'alzata di spalle, affondate nella calda giacca da aviatore.
Da lì riprendemmo a chiacchierare come prima che tutto quello accadesse. Nico sembrava un ragazzo schietto ma allo stesso tempo dolce, se eri abbastanza fortunata da cogliere questo suo lato tra le battute sarcastiche che faceva di continuo.
Dopo un'oretta passata insieme decisi di tornare nella cabina tre, il sole era appena tramontato e il campo era coperto dalle sfumature di arancio e rosa ma, a rovinare quello spettacolo, nella mia stanza trovai una Testa d'Alghe furiosa con me.
- Maia, perché eri con Nico? -
Mi preparai ad un terzo grado , ma decisi di rispondere con una leggera freddezza.
- ci stavo solo parlando, Percy.-
Lui inarcò un sopracciglio per mettere in dubbio la mia affermazione, evidentemente si aspettava altro.
- tu magari stavi solo parlando ma lui ti stava mangiando con gli occhi!-
Sbottò all'improvviso, lasciandomi di stucco. Se era vero quel che stava dicendo, di sicuro non me ne ero accorta.
- ma che dici!?-
Nel frattempo mi buttai sul letto, appoggiando i gomiti sul materasso per poi sostenervici il mio mento .
- niente , Maia, assolutamente niente.-
Uscì dalla stanza sbattendo la porta, ma non fu quello il rumore a colpirmi, ma un ticchettio come di sassolini che cadevano a terra. Alla fine avevo indovinato, ma i sassolini battevano contro il vetro della finestra, contornata da tendine azzurrognole.
Mi affacciai e smise di lanciare.
- mi volevi fare aspettare così tanto?-
La sua voce riecheggiò nella stanza, facendomi sorridere, prima di scendere di nascosto di sotto.


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