Stavo correndo sotto il sole cocente d'agosto con il mio zainetto nero sulle spalle. La mia gonna bianca con i fiorellini azzurri svolazzava al vento, grazie a Dio avevo messo una canottiera bianca, così non sarei molta dal caldo.
Arrivai al porto con il fiatone e venni sommersa dall'odore di pesce appena pescato. Salutai la signora Green, una dolce vecchietta che ogni giorno mi regalava un cesto di frutta che poi avrei condiviso con i Wilson.Finalmente arrivai alla "Paul&Darlene", la barca di famiglia di Sam e Sarah. Venni accolta proprio da quest'ultima.
«Buongiorno raggio ti sole, ti vedo poco accaldata.» scherzò la ragazza versandomi un bicchiere d'acqua fresca.
«Molto simpatica.» dissi ansimando dopo aver bevuto il bicchiere tutto in un sorso.
«Ma guarda chi si vede!» esclamò Sam uscendo dal ponte sottocoperta.
Gli sorrisi e andai ad abbracciarlo.«Come siamo messi?» chiesi guardando la barca.
«Non ci manca molto, dobbiamo cambiare il motore, ridipingere, pulire e sostituire i mobili vecchi.» spiegò l'uomo.
«Un paio di mesi e tutto dovrebbe essere finito.» ragionò ad alta voce Sarah mentre scriveva qualcosa sul suo quaderno.
«Grandioso!» esultai.
Sam mi tirò un'amichevole pacca sulla spalla e poi, insieme a Sarah, si diresse dentro alla piccola barca. Appoggiai le mie cose in casa e venni presa alla sprovvista.
«Ciao.» disse un uomo alla mie spalle, dallo spavento feci cadere il cesto della Signora Green, tutte le mele rotolarono ai piedi del ragazzo.
«Scusami, non mi ero accorda della tua presenza.» dissi raccogliendo le mele il più velocemente possibile per far finire in fretta quella situazione imbarazzante.
«Scusami tu per averti spaventata.» disse inginocchiandosi e aiutandomi a raccogliere le mele.
Quando le nostre mani si toccarono automaticamente ci guardammo negli occhi: i suoi occhi azzurri incontrarono i miei occhi castani, mi si bloccò il cuore.
Ci alzammo in piedi, eravamo uno davanti all'altra e io continuavo a scrutargli il viso incredula. Il cuore mi iniziò a battere nel
petto all'impazzata, non poteva essere lui. Guardai il suo braccio sinistro...era in metallo.«Piacere io sono Bucky.» si presentò insicuro porgendomi la mano destra.
Mancai un battito: ora era ufficiale, avevo quel James ad un passo da me.«So chi sei, tu hai ucciso i miei genitori.» dissi senza pensarci. Il piccolo sorriso che prima aveva sulle labbra si spense e ritrasse la mano che mi aveva porto, mi sentii immediatamente una persona orribile.
«Ma so anche che non eri in te e non immagino il dolore che provi ogni volta che ripensi a quelle cose.» spiegai. Lo vidi di nuovo guardarmi negli occhi.
«Il piacere è mio, sono Olivia.» mi presentai allungando la mano nella sua direzione, lui mi sorrise e me la strinse. Sentii un piccolo brivido a quel contatto, averlo finalmente conosciuto mi spaventava e mi eccitava allo stesso tempo.«So che eri molto amica di Steve.» disse poi afferrando una mela e dandole un morso.
«Sì, eravamo migliori amici ma poi lui è tornato indietro nel tempo per riportare le Gemme dell'Infinito al loro posto, non mi ha nemmeno salutata. Non gliene faccio una colpa, aveva altro a cui pensare.» sospirai. Mi mancava Steve, riusciva davvero a tirarmi su il morale in un batter d'occhio. Quando ho saputo che finalmente si era riunito con Peggy, l'amore della sua vita, mi ero sentita felice per lui.
Lui mi squadrò dalla testa ai piedi.
«Come fai ad essere così?» chiese «Perdoni tutti così facilmente?»«No, assolutamente no. Ho passato molti anni ad odiare le persone che mi ero trasformata in una persona orribile, credevo che facendo soffrire gli altri il mio dolore sarebbe sparito. Quando capii che per stare bene dovevo perdonare gli altri e convivere con il mio passato tutto è migliorato.» risposi con un piccolo sorriso e lui lo fece a sua volta.
«Sei davvero unica nel tuo genere.» disse dopo aver buttato il torsolo della mela ed essersi lavato le mani.
«Cosa intendi dire?» chiesi curiosa.
«Non ho mai conosciuto qualcuno che accettasse tutte le sofferenze che la vita gli avesse fatto avere.» spiegò probabilmente riferendosi a sé stesso.
«Ho solo capito che la vita è troppo breve per odiare le persone.» feci spallucce, per me era diventata una cosa normale.
«Solo? Non è una cosa da nulla io...» sbuffò spazientito non riuscendo a continuare.
«Non sei obbligato a parlami del tuo passato, quando sarai pronto, e se vorrai, potrai raccontarmi tutto ciò che vuoi.» gli dissi mettendogli una mano sulla spalla.
Ci guardammo per alcuni secondi in silenzio e poi aprì la bocca.«Ti va un caffè?» mi chiese tracciando con lo sguardo tutto il mio viso.
«Certo.» dissi con la gola secca «Fai strada tu?»
Annuì e dopo che presi il mio zainetto. Salutammo Sam e Sarah e andammo in un bar, poco distante dal porto, per fortuna l'odore del pesce non si sentiva più, mi stava venendo la nausea.
«Mi sembra di averti già vista da qualche parte.» disse grattandosi il mento con la barba vecchia di un paio di giorni.
La cameriera appoggiò i caffè di fronte a noi.
«Ho combattuto contro Thanos insieme a tutti gli altri, non mi stupisco che non ti ricordi di me, sai, l'esercito nemico e poi noi eravamo in migliaia.» dissi mescolando lo zucchero con il cucchiaino.«Eri quella che voleva schioccare le dita al posto di Tony?» chiese incredulo.
Mi grattai la nuca e sospirai, avrei davvero voluto ma Doctor Strange me lo impedì.
«Sì, ero io.» ammisi.
Spostò lo sguardo sul mio braccio sinistro, guardò le mie cicatrici dovute al guanto e poi guardò il suo braccio in vibranio.
Forse eravamo più simili di quanto immaginassi.«Come hai fatto a sopravvivere?» chiese guardandomi negli occhi.
«Quando rubai il guanto, durante la battaglia, le gemme iniziarono a consumarmi. Strange mi disse che non avremmo mai vinto se mi fossi sacrificata, lui aveva visto molto futuri, dovevo fidarmi di lui. Tolsi il guanto e con degli incantesimi cercò di salvarmi la vita e ci riuscì. Quando scoprì che Tony si era sacrificato per tutti mi crollò il mondo addosso.» spiegai in breve.
Bucky rimase ad ascoltarmi per tutto il tempo, non aveva mai tolto lo guardo da me. Per una volta, dopo tanto tempo, mi sentii importante per qualcuno.
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The future shine before us || Bucky Barnes
Fanfiction꧁Ambientato dopo i fatti di: The Falcon and the Winter Soldier꧂ Olivia Adams è una giovane donna contraddistinta dalla dolcezza e dalla generosità. Crede di avere la vita perfetta ma quando nel 2024 incontrerà Bucky Barnes, ex Soldato d'Inverno, l'a...