Bucky prese due valige: una bianca e una nera dove rispettivamente mise i suoi vestiti e i miei. Non sapevamo ancora per quanto saremmo rimasti nel Wakanda, poteva essere benissimo un giorno oppure tutta la vita.
Risi al pensiero, stavo andando in vacanza con un uomo che conoscevo a mala pena da tre giorni. Non avevo avvisato nessuno ma chi avrei dovuto avvisare? Probabilmente solo Sara e Sam.
Chiamai la donna, tanto quei due erano sempre insieme, e misi il vivavoce.«Pronto tesoro? Vi siete dati da fare?» chiese maliziosa, subito mi pentii di averla messa in vivavoce.
«Ciao Sarah, come stanno i ragazzi?» chiese Bucky ridendo.
«Oh ehm...ciao James. Liv puoi dirmi quando sono in vivavoce?!» si lamentò facendoci ridere.
«Stiamo andando nel Wakanda.» dissi senza giro di parole.
Ci fu un movimento di silenzio e poi la voce profonda di Sam invase la macchina.«Come prego?» conoscendolo, in questo momento, avrebbe avuto gli occhi fuori dalle orbite dalla sorpresa.
«Hai sentito bene. Stiamo andando in vacanza insieme.» precisò il ragazzo guardandomi, gli feci un sorriso e poi tornai a guardare il telefono, come se potessi vedere i nostri amici.
«James Buchanan Barnes tu non mi ascolti mai quando ti parlo. Ti avevo detto di-»
«Mi dispiace Sam, non ci riesco.» lo interruppe. D'un tratto sembrò nervoso ed agitato. Feci per chiedergli come mai avesse reagito così ma lui ricominciò a parlare.
«Ora dobbiamo andare a divertirci, ciao ragazzi.» li salutò e poi mise giù al telefono.«"Ti avevo detto di..."?» chiesi riprendendo il discorso di Sam.
«Non è nulla d'importante. Ora riposati il viaggio sarà lungo, molto lungo.» si girò verso di me e mi fece un piccolo sorriso.
«Scoprirò cosa nascondi.» dissi assottigliando gli occhi e puntandogli l'indice al petto muscoloso.
«Non nascondo nulla.» ridacchiò.
«Mh, lo vedremo.» dissi sistemandomi nel sedile e chiudendo gli occhi. La cosa positiva del non guidare è che puoi fare tutto quello che vuoi, come dormire.
*****
Sentii Bucky sbuffare sonoramente e poi fermare la macchina. Aprii gli occhi e lo vidi scendere dall'auto ed iniziare ad imprecare.
Mi slacciai la cintura e scesi dall'auto, andai vicino a lui e lo bloccai dallo distruggere l'auto in una crisi di rabbia.«Piano.» gli dissi prendendogli le mani «Cosa c'è che non va?» domandami guardandolo negli occhi.
«Si è rotta la macchina e manca ancora molto all'aeroporto. Dobbiamo attraversare tutto l'oceano e poi arrivare in Africa, non arriveremo mai in tempo.» imprecò tirando un calcio alla gomma della macchina.
«Va tutto bene.» gli sorrisi prendendogli il viso tra le mani «Non importa. Troveremo un altro posto dove andare in vacanza.» sussurrai accarezzandogli gli zigomi con i pollici.
«No tu non capisci!» urlò staccandosi da quel contatto.
«Io volevo portarti nel Wakanda perché è un tuo sogno. Ti avevo promesso il Wakanda e ora non posso portarti in una stupida città qualunque.» sbuffò appoggiando le mani sul cofano.«Bucky...» provai a dire.
«No. Bucky nulla. Torna in auto, io cerco di riparla.» disse freddamente aprendo il cofano.
Sospirai e scossi la testa. Aprii l'auto e presi il mio zainetto ed incominciai a camminare.
Sentì il suo sguardo bruciarmi la schiena ma non mi voltai indietro.
«Liv.» mi chiamo «Olivia.» disse più duramente.
Lo sentì correre verso di me e poi, con uno strattone, mi fece girare verso di lui.
La sua mano in vibranio teneva stretta il mio polso.
«Dove pensi di andare, da sola?» mi chiese guardandomi negli occhi.«Vado a cercare la stazione di servizio più vicina.» dissi sostenendo il suo guardo.
«Siamo in mezzo al nulla e la prossima è a decine di chilometri da qui.» continuò.
«Ci metterai molto più tempo a riparare l'auto.» feci una smorfia, la sua presa sul mio polso iniziava a farmi male. Bucky lasciò immediatamente la presa e mi accarezzò il segno rosso sul polso.
«Scusami.» disse in un sussurro quasi inudibile «Vado a prendere le valige e cerchiamo un passaggio, prima o poi qualcuno dovrà passare da qui.»
«Va bene.» dissi mettendomi le mani in tasca.
Fece come aveva detto e poi iniziammo a camminare lungo la strada sterrata in mezzo al nulla.Si era ormai fatta sera e stavamo camminando da ormai ore. La fame iniziava a farsi sentire e tutto quello che desideravo era accasciarmi per terra e dormire abbracciata a Buck.
«Liv!» esclamò ottenendo la mia attenzione su di lui «Luci! C'è una città!» disse indicando un punto ben preciso distante da noi uno o due chilometri.
Mi alzai sulle punte dei piedi e vidi tante piccole lucine, era una vera e propria cittadina.«Finalmente!» esclamai iniziando a correre. Vidi Bucky sorpassarmi, essere un Super Soldato era utile in queste situazioni.
«Aspettami!» risi.Lui si voltò e mi sorrise. Tornò indietro, mi prese in braccio e con l'altra mano libera prese le valige. Ricominciò a correre e in una ventina di minuti arrivammo a destinazione.
Ansimante mi mise giù ed io, per non farlo stancare ulteriormente, portai le valige.
Camminammo per diverse vie e dopo qualche minuto trovammo una grande hotel a 4 stelle, "Sun&Rain" questo era il nome.«Buonasera, vorremmo una stanza.» iniziò Bucky andando dalla receptionist, una giovane donna bionda dagli occhi chiari.
«Certo, per quante notti?» chiese gentilmente la ragazza guardandoci.
Io e Bucky ci scambiammo uno sguardo d'intesa e dopo parlai: «Due notti, grazie.»
«Letto matrimoniale o singolo?» domandò infine la ragazza.
«Matrimoniale.» dicemmo in coro senza pensarci. Ci guardammo negli occhi e ci scambiammo uno sorriso complice.
«Stanza 209, secondo piano.» disse la ragazza porgendomi la chiave della stanza.
Le sorrisi e poi io e Bucky facemmo per andarcene ma la ragazza mi bloccò prima che potessi salire nell'ascensore.
«Se hai bisogno di qualsiasi cosa chiedi a me. Basta usare il telefono sul comodino.» disse con tono seducente facendomi l'occhiolino.
Io deglutì imbarazzata e la ringraziai per la disponibilità, successivamente entrai nell'ascensore insieme a Buck. L'ascensore era molto piccolo e con le valige che avevamo portato ero costretta a restare appiccicata al petto di James, non che mi dispiacesse.«Ora anche le ragazze ci provano con te?» mi chiese senza guardarmi in faccia.
«Che c'è sei geloso James?» lo stuzzicai.
«Non mi chiamare James.» mi disse accarezzandomi i capelli.
«Come dovrei chiamarti? Sergente?» chiesi stringendo leggermente la sua maglietta tra i miei pugni.
Bucky appoggiò le mani suoi miei fianchi e con una mossa veloce invertì le nostre posizioni: ora io avevo la schiena contro la parete dell'ascensore e lui aveva il suo petto contro il mio.«Se non la smetti di fare così tra poco urlerai il mio nome.» mi disse ad un filo dal naso.
La tensione tra di noi era palpabile.
Io avevo le braccia avvolte intorno al suo collo mentre le sue mani tenevano stressi i miei fianchi. Era come se tutto fosse sparito, c'eravamo solo io e Bucky. Le farfalle si erano impossessate del mio stomaco e ormai non conoscevo più la differenza tra il volere e il fare.
Si leccò le labbra mentre lui guarda le mie, avrei voluto baciargliele così tanto da fargliele sanguinare.
Quel momento così bello fu interrotto dall'ascensore che arrivò a destinazione. Con malavoglia ci staccammo ed uscimmo da esso. Camminammo per il lungo corridoio e finalmente trovammo la nostra camera, girai la chiave nella toppa ed entrammo.

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The future shine before us || Bucky Barnes
Fanfiction꧁Ambientato dopo i fatti di: The Falcon and the Winter Soldier꧂ Olivia Adams è una giovane donna contraddistinta dalla dolcezza e dalla generosità. Crede di avere la vita perfetta ma quando nel 2024 incontrerà Bucky Barnes, ex Soldato d'Inverno, l'a...