XVII

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1 mese dopo...

Io e James abitavamo ancora nell'appartamento di Steve, con una sola differenza: avevamo tutto la nostra roba inscatolata pronta per essere trasferita nella nostra nuova casa. Era sempre qui, a Brooklyn, era una casetta di medie dimensioni, moderna e non molto lontana dal centro città, volevamo un po' di tranquillità invece si sentire gente sbraitare e il rumore dei clacson ventiquattro ore due ventiquattro.

«Felice primo mese di fidanzamento!» esclamò alle mie spalle dandomi un bacio sul collo. Mi girai sorridente e avvolsi le mie braccia intorno al suo collo.

«Felice primo mese.» dissi dopo un bacio a stampo.

«Non vedo l'ora di entrare a casa nostra.» gioì accarezzandomi i fianchi.

«Anche io.» arricciai il naso sorridendo e appoggiando la testa al suo petto.
«Dobbiamo ancora inscatolare le cose a casa tua.» sospirai esausta.

«Vero...» sbuffò «però non pensiamoci ora.» sorrise.
«Ecco il tuo regalo.» disse tirando fuori una scatolina dalla tasca, porgendomela.
Mi spostai i capelli dietro le orecchie e presi in mano la scatolina.

«Amore non dovevi...» dissi sciogliendo il fiocco, aprii la scatola e ci trovai un anello con un piccolo brillante al centro, molto semplice, proprio come piace a me.
«...è bellissimo! Grazie mille.» lo ribaciai.

«È l'anello di fidanzamento, ora è ufficiale.» ridacchiò prendendo l'anello e poi la mia mano sinistra. Fece entrare delicatamente l'anello all'anulare sinistro e sembrò essere perfetto, né troppo largo, né troppo stretto.
Ci guardammo negli occhi e per un momento me lo immaginai con lo smoking, su un altare.
Sorrisi al pensiero e lui fece lo stesso.
Si sporse verso di me e mi accarezzò la guancia, poi appoggiò le sue labbra sulle mie.

«Sempre a scambiarvi saliva...» disse Steve passando davanti a noi, scoppiammo a ridere.

«Come va con l'italiana del piano di sopra?» chiesi appoggiando la schiena contro il petto di Buck.

«Bene, ieri siamo usciti a cena.» sorrise, era cotto.

«E non l'hai invitata a casa? Insomma...» James mi prese per i fianchi e fece sbattere il suo bacino contro il mio sedere. Gli tirai una pacca sul braccio e lo guardai male, lui si morse il labbro e fece una faccia stupida, scoppiai a ridere.

«Certo, abbiamo bevuto un caffè.» spiegò il biondo.

«È stato un gesto carino, vai avanti così e la conquisterai sicuramente.» gli sorrisi.

«Lo spero, questa sera mi ha invitato a cena da lei.» aggiunge grattandosi il mento.

«Uhhh.» disse Buck, Steve arrossì.

Scossi la testa e roteai gli occhi.
«Mi sembra una brava ragazza, andrà tutto bene e non avere paura di scioglierti!»

«Lo farò.» disse aprendo la porta «Ha dimenticato il braccialetto qui, vado a portarglielo.» ed uscì definitivamente.

«Quindi sta sera abbiamo casa tutta per noi.» James sorrise malizioso.

«A quanto pare.» sorrisi appoggiando le mie mani sui suoi pettorali.
Stavamo per avvicinarci e far scontrare le nostre labbra quando sentimmo il letto del piano di sopra, quello dell'italiana, iniziare a cigolare, e non poco.
Mi portai una mano alla bocca.

The future shine before us || Bucky BarnesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora