<Signorina Ferrante, si rende conto di quanto ha urlato? > la Umbridge è fuori dalla porta e mi richiama dall'esterno, ma la ignoro
<L'aspetta una settimana di punizione nel mio ufficio a partire da domani >Le mie gambe iniziano a tremare, così mi ritrovo appoggiata alla scrivania dell'aula. Il mio respiro si fa a mano a mano più affannoso ed il mio battito cardiaco accellera sempre di più.
"Stia attenta"
Non posso lasciarlo accadere, devo fermarli per proteggere le persone che mi stanno accanto.
Cerco di reprimere con tutte le mie forze l'energia che si fa spazio nel mio corpo, invano.
Attorno a me si formano turbini di energia che partono dalle mie mani. Si fanno sempre più grandi, invadendo la stanza.
Le sedie volano da un lato all'altro della classe e, a causa delle mie mani, si distruggono in mille pezzi. Un turbine scuro spazza via e distrugge tutto ciò c'è nella stanza ed ha preso possesso di me.
Devo fermarli!
Cerco di fermare tutto questo ma non riesco, sembra impossibile.
Mi accorgo di essere sospesa in aria , elevata, e di non avere i piedi per terra.
La porta si spalanca rivelando la figura impaurita di Fred.
"Stia attenta"
<Va via>
<No, qualunque cosa stia succedendo voglio aiutarti >
<Vai via, ti prego >lo imploro e una lacrima mi bagna il viso <Sono pericolosa e potrei ferirti >
Dalle mie mani si dirama energia sempre più turbolenta.
<Non me ne andrò >afferma deciso e fa un passo in avanti sorridendo <Guardami e fai un bel respiro >
Un non so cosa del vortice lo colpisce e gli provoca una ferita, ma a lui sembra non importare.
<Ti ho ferito! Non ti avvicinare! > esclamo terrificata, incapace di respirare regolarmente e con il viso bagnato dalle gocce che fuoriescono continuamente dai miei occhi.
<È fuori discussione, che sarà mai un graffietto > lui avanza lentamente verso di me continuando a sorridere <Guarda me e respira, concentrati... piano... così, perfetto >
Il sorriso di Fred, in qualche modo, mi rassicura per un attimo e, senza rendermene conto, non sono più sospesa in aria. Tutta l'energia si ritira in me.
Non potrei sentirmi peggio di così: pezzi di legno e di vetro sono sparsi sul pavimento, i muri appaiono pieni di segni, il lampadario è ridotto in frantumi e Fred è ferito; tutto questo a causa mia. Vedo Fred avanzare ed io indietreggio fino a toccare il muro con la schiena.
<Non è colpa tua. Nessuno sarebbe riuscito a controllare una cosa come quella, ma tu si. Lo hai fatto ed io sono fiero di te> dice come se mi stesse leggendo nel pensiero <Vieni qui> aggiunge mimando un abbraccio .
Dopo vari tentennamenti cedo e mi fiondo tra le sue braccia.
Affondo il volto bagnato dalle lacrime nel suo petto mentre lui mi stringe forte a se e, con le sue labbra morbide mi bacia la fronte.
Tra le sue braccia mi sento bene e, sinceramente, non lo credevo possibile, mi sento protetta e accettata per quello che sono. Specialmente in questo momento.
<Scusami >sussurro e avvicino la mia bacchetta alla ferita che gli ho procurato, con la mano tremante, per rimarginarla. Mi allontano.
<Io...io non... non... >cerco di spiegarmi ma non riesco.
La gola mi brucia e non riesco a trattenere le lacrime. Sapevo che sarebbe accaduto ed io sono terrorizzata all'idea che possa riaccadere e che possa far del male a qualcuno.
<Non devi dirmi nulla se non vuoi> mi rassicura abbracciandomi di nuovo <E prima o poi quello lo meno> dice accarezzandomi dolcemente i capelli con un sorriso mentre io bagno la sua camicia con le lacrime. Senza che nemmeno me ne accorga mi spunta un piccolo sorriso sul viso.<Mery è tutto ok? > Katy entra nella stanza seguita a ruota da Neville e George. Sembrano tutti estremamente preoccupati. <Abbiamo sentito le tue urla e siamo corsi... >
Alla vista di me e Fred rimangono sul l'uscio della porta pieni di stupore.
<Non vi preoccupate, è in buona compagnia > Frad guarda gli altri divertito senza smettere di abbracciarmi
<Si, sto bene > rispondo ridendo
Alzo il viso suo petto e lui mi asciuga le lacrime con il pollice. A questo gesto provo una strana sensazione di felicità.
<Siamo i benvenuti o faremmo i terzi incomoda? > chiede George alzando un sopracciglio con un'espressione di divertimento sul volto
<No dai, venite> esclamo divertita a mia volta. Fred ed io facciamo spazio agli altri che si uniscono all'abbraccio.
<Ma questa è discriminazione > Ron è entrato nell'aula con Harry ed Hermione alle sue spalle che sorridono raggianti.
<C'è spazio anche per voi > sorrido di rimando e loro si avvicinano.
Credo che essere ricchi non significhi avere denaro, ma avere degli Amici veri, con la A maiuscola.
Persone che tengono a te, che farebbero qualsiasi cosa per te e per sostenerti e che ti facciano sentire a casa. Loro sono la casa più grande e bella e l'oro più prezioso del mondo: gli Amici.
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Tornado
FanfictionMaria Ferrante è una ragazza di 14 anni che vive a Napoli. E una ragazza semplice, dolce, sensibile e le piace leggere ma sa essere molto stronza quando vuole. Il suo punto di forza è la sua migliore amica Mia Pargoli. Frequenta "Aplontis", l'unica...