capitolo 11

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POV Draco

Blaise dorme beato tra le lenzuola verde smeraldo del suo letto a baldacchino.
Non ho chiuso occhio, tanto per cambiare. Decido di dirigermi alla torre di Astronomia per sgranchirmi le gambe e pensare.
Ieri ha nevicato tutto il giorno e fa abbastanza freddo. Prendo una felpa a caso dall'armadio.
Apro la porta di legno scuro ed esco nel corridoio ancora deserto, illuminato dalle fioche luci delle torce. Il solo rumore è quello dei miei passi.
Dalla sala d'ingresso, salgo le scale che portano al piano superiore. Percorro la strada fino al terzo piano, tormentato da mille pensieri.

"le parole hanno un peso e a volte fanno più male degli schiaffi"

"non ti sei mai svegliato desiderando non fosse successo"

"non ti sei mai guardato allo specchio ed hai odiato quello che hai visto"

Urla eccheggiano nella mia testa, continuamente. Continuo a vedere il dolore nei suoi grandi occhi marroni.
Ha ragione. A me non è mai mancato nulla e non ho mai avuto di questi problemi...
Alla vista di ciò che ho davanti, la mia ennesima riflessione si interrompe.

Il suo corpo, inerme, è accasciato sul pavimento gelido, davanti all'ufficio della Umbridge, e scosso da tremori e brividi di freddo.
Mi avvicino. Ciocche di capelli scuri le ricadono sulla fronte, le labbra violacee schiuse. Un raggio di luce aranciata le illumina il viso pallido, di solito roseo, sorridente e reso pieno di vita dalla compagnia degli amici.
Delle macchie di sangue le sporcano la camicia. Mi chino su di lei per vedere di cosa si tratta.
La pelle della mano destra, accanto alla camicia, è completamente sfaldata, perde sangue, in un incisione che non riesco a distinguere.
Cosa le può essere successo? Non la posso lasciare così.
Inginocchiato accanto al suo corpo, evoco delle bende e del cotone, e le poggio sulle gambe. Prendo delicatamente la mano ferita e inizio a tamponare il cotone per pulirla, facendo attenzione a non farle mare.
Una volta finito, con movimenti precisi e lenti, avvolgo le bende attorno alla mano e le faccio passare in ogni spazio fra le dita.
È fredda come il ghiaccio, così mi sfilo la felpa bianca che ho portato e gliela metto. Abbozzo un sorriso notando quanto le stia larga.
La prendo in braccio e mi affretto ad andare verso l'infermiera.

Forse è stata proprio la Umbridge a procurarle questo. A quanto ricordo le aveva dato una punizione tutte le sere da Martedì. Quel vecchio rospo!
Dio, perché mi sto preoccupando per una come lei?
È solo perché aveva bisogno di aiuto. Si, solo per questo. La porto in infermeria perché Madame Pomfrey si occupi di lei, tutto qui.

Apro la porta dell'infermeria con un calcio ed entro.
<Madame Pomfrey! > chiamo facendo stendere il corpo che ho tra le braccia su uno dei tanti letti della grande stanza.
<Signor Malfoy, che ci fa qui a quest'- O cielo! Che è successo? Chi è questa ragazza? > la donna esce dal suo ufficio e si precipita accanto al letto su cui l'ho posta.
<Si chiama Maria Ferrante. L'ho trovata poco fa priva di sensi, credo che abbia sbattuto la testa. Perdeva sangue dalla ferita alla mano destra, così l'ho fasciata > spiego tutto d'un fiato, indicando la fasciatura, ormai sporca.
<Ha fatto un lavoro perfetto, anche se preventivo> osserva Madame Pomfrey esaminando la fasciatura<la signorina sarà contenta di sapere che lei è intervenuto tempestivamente e l'ha portata da me> aggiunge
Cosa? Non ci avevo pensato!
Non voglio che lei lo sappia.
<No, non glielo dica. Chiamerò la signora Carpenter e le dirà che è stata lei. Sarà qui tra pochi minuti >
<Come vuole >
<Grazie mille Madame Pomfrey >
Dopo aver dato un'ultima occhiata alla sua figura inerme, lascio l'infermiera e mi dirigo di corsa in camera di Katy.

<Alohomora > punto la bacchetta contro la serratura della porta di legno scuro e si apre con uno scatto.
<Katy! > grido entrando nella stanza. Mi avvicino al letto a baldacchino nel quale dormiva tranquilla fino a poco fa <Svegliati! >
<Draco, lasciami in pace. Sono le cinque e mezza di mattina > di lagna lei e si tira le coperte fino a sulla testa
<Svegliati è importante! >
<Che vuoi? > dice con la voce assonnata, da sotto il piumone verde smeraldo
<La tua amica Maria è in infermeria >
<Maria cosa! > Katy si mette subito a sedere e d'un tratto sembra perfettamente sveglia. Mi siedo ai piedi del letto e le racconto quello che è accaduto.
<Devo andare subito da lei> si alza e, come avevo previsto, si affretta per andare in infermeria.
<Si ma devi dirle che sei stata tu a trovarla > incomincio
<Perché dovrei? > chiede uscendo dal bagno con l'asciugamano un volto per asciugarsi la faccia
<Perché te lo chiedo io> rispondo pregando che basti
<Se questa è la motivazione allora farò il contrario >
<Non voglio che lei lo sappia, va bene?! > sotto irritato e, nel frattempo, Katy è già vestita e si acconcia i capelli con un colpo di bacchetta
<Per una volta che hai fatto una buona azione > osserva
<Andiamo! >
<Va bene > dice divertita. Una volta  alla porta si volta a guardarmi con le sopracciglia alzate, come se aspettasse qualcosa
<E va bene. Grazie! > sbuffo
<Prego > risponde lei sfoggiando un sorriso vittorioso
<Famm->
<Si, ti faccio sapere come sta> conclude uscendo soddisfatta.

-

<Madame Pomfrey > Katy entra nella grande stanza con il fiatone e i due gemelli Weasley alle spalle. La sua attenzione viene catturata dalla figura distesa su un letto sulla destra.
Accanto al corpo inerme, c'era una donna con i capelli corti raccolti in una cuffia e gli occhi chiari.  Indossa un camice da infermiera. I tre ragazzi si avvicinano.
<Signorina Carpenter, la stavo aspettando > dice Madame Pomfrey armeggiando con tovaglie e boccette di pozioni al lato del letto. <A prima vista non ci dovrebbe essere nulla di grave. Ho rimarginato con del dittamo la ferita alla mano e, anche se profonda, guarirà presto; al massimo in due giorni. La sua temperatura corporea è molto bassa e bisogna somministrarle una porzione ribbolente per farla tornare stabile, dato anche il calo di zuccheri che ha avuto. Stavo giusto per controllare se ci fosse qualche infezione o frattura interna > spiega velocemente rivolgendo lo sguardo ai gemelli e la ragazza, chini sull'amica, e sollevati dalle parole della donna>
<La lasciamo lavorare allora>
<Potete anche stare con la vostra amica, se lo desiderate >
<Grazie mille > Fred avvicina una sedia a Maria e si siede, seguito dagli altri due.
Madame Pomfrey le somministra alcune pozioni ed inizia il controllo. Dopo aver sfilato la felpa bianca, le sbottona la camicia.
Il rosso osserva la ragazza passandosi una mano fra i capelli e le sue labbra si incurvano in un sorriso involontario. Osserva le sue labbra rosse e schiuse, le ciocche dei lunghi capelli scuri che sfiorano dolcemente il suo viso, illuminato dalle prime luci del mattino che entrano dalla finestra.
Osserva le mani dell'infermiera scorrere esperte sotto il tessuto della camicia, scostandolo, e tastando ogni centimetro di pelle in cerca di fratture o problematiche di altro genere.

<Mi scusi, ma come mai ha tutti questi lividi e segni, cos'è successo? > chiede il ragazzo dopo un po'.
Lesioni violacee segnano il corpo esile della ragazza, sul petto, sulla schiena, sul torace, sulle cosce.
<Oh, per fortuna sono abbastanza vecchi> risponde Madame Pomfrey con fare sbrigativo rivestendo Maria  < Più o meno di  qualche mese. Qui è tutto apposto > aggiunge sorridendo e lasciando i tre ragazzi soli  e pieni di domande alle quali non riuscivano a dare risposte.


Ciaoo
Scusate se mi sono fatta attendere, ma questo è un capitolo molto importante e ci tenevo a scriverlo bene.
Iniziamo a capire di più adesso :)
spero ci piaccia, a presto
- Mary- 💛🦋

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 31, 2021 ⏰

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