Capitolo 21- Aurora

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C'è sempre qualcosa di bello che dovrà arrivare.

Osservo fuori dal finestrino, l'aereo sta decollando e finalmente potrò raggiungere Londra.

La sera precedente ho organizzato una festicciola con le mie amiche prima della partenza, dove mi hanno rassicurata sulla mia vita e su ciò a cui andrò in contro, mi hanno perfino fatto promettere di chiamare Jordan per dirgli che sono arrivata nella sua città.

Mi hanno perfino fatto dei regali, Vanessa mi ha regalato una coperta super pesante in quanto a Londra il tempo è sempre uggioso e freddo, Martina invece mi ha consegnato una collanina molto graziosa che ho indossato fin da subito e Stefania mi ha regalato dei romanzi d'amore ambientati nella città metropolitana in cui andrò.

Ammetto di essermi divertita, abbiamo parlato dei nostri progetti e promesse di rivederci al più presto, anche perché quando Martina si sposerà, io, Vanessa e Stefania saremo le sue damigelle.

Cerco di chiudere gli occhi, la donna seduta in fianco a me sta russando da quando siamo partite, e per di più non posso neanche muovermi più di tanto sennò la sveglio, cosa che non mi dispiacerebbe ma se poi si mettesse a parlare con me per tutto il volo? Sarebbe terrificante, meglio lasciarla dormire.

Controllo il diario che mi sono portata dietro, dove annoto le cose da fare e le ripasso a mente.

· Kevin all'entrata con il cartellone

· Arrivo nel mio nuovo appartamento

· Perlustrare la zona in cerca di un supermercato

· Recarmi alla JB & Co

· Tornare a casa

Mi concentro nelle parole dell'hostess e allaccio la cintura, siamo pronti all'atterraggio.

Quando finalmente passo le porte scorrevoli dell'uscita del gate, cerco con lo sguardo l'autista e il suo cartellone e in pochissimo tempo lo trovo se non fosse che il mio cognome è Bernardi e non Bernard come è riportato.

Tiro un lungo sospiro prima di salutare e ringraziare Kevin e m'incammino con lui.

«Com'è andato il viaggio signorina Bernard?» domanda con il tipico accento londinese

«Senza intoppi per fortuna, comunque ci deve essere un errore, il mio cognome è Bernardi con la i finale» rispondo.

«Oh mi perdoni, questo mi era stato riferito, ma verrà subito corretto»

Sorrido per fargli capire che non c'è nessun problema e lui ricambia.

Mi fa accomodare in macchina e dopo di che partiamo con destinazione: il mio appartamento.

«È pronta per questo lavoro?»

«Spero con tutto il cuore di essere all'altezza del mio lavoro nell'ambito informatico in un'azienda così importante come la JB & Co, è una sfida»

«Lavoro come autista da circa 10 anni da quando il figlio del proprietario ha preso in mano l'azienda, è un uomo che ti sprona molto a fare il tuo lavoro in modo impeccabile, è severo ma si fa vedere poco anche perché il suo studio si trova quasi all'ultimo piano di dove lavoriamo»

«In poche parole sono letteralmente fregata» dico ad alta voce.

«Non si preoccupi, con lei avrà un occhio di riguardo sicuramente» sorride.

«Perché mai dovrebbe?» domanda un po' scossa.

«Perché è nuova ovviamente» risponde lanciandomi un occhiolino.

Dopo poco arriviamo davanti a questo bellissimo edificio: ampie vetrate che permettono di vedere all'interno la reception, e l'entrata è a dir poco splendida, decorata con delle piante sempre verdi e alcune rampicanti con dei fiori che adornano le colonne.

«Signorina, posso darle una mano a portare le valigie nella sua stanza?» mi chiede cortesemente Kevin.

Faccio un cenno col capo e ci dirigiamo all'appartamento 219, l'ascensore è molto spazioso e ciò ci permette di portare i bagagli un'unica volta.

Quando apro la porta rimango sbalordita, l'appartamento è quasi completamente open-space con una terrazza ricca di fiori e un tavolino con due sedie ricche di particolari. La cucina in legno si estende per qualche metro e questo mi rassicura in quanto potrò cucinare ogni delizia, il letto è matrimoniale ma ne sono proprio contenta, così potrò rotolarmi senza cadere, ed infine il bagno, ampio ed elegante, con un'enorme vasca da bagno in cui passerò le mie serate con un libro in mano.

Le mie valigie sono davanti al portoncino, le trascino tutte insieme verso il soggiorno e inizio a sistemare il più grosso per potermi sbarazzare leggermente del casino e andare a fare la spesa.

***

Mi chiedo dove sono stata tutto questo tempo, da quando vendono i mandarini sciroppati nei supermercati?

Rido tra me e me catturando l'attenzione di una vecchietta e del suo adorabile cagnolino.

Il mio sguardo però si sposta velocemente nel reparto dove ci sono un'infinità di sottaceti presenti, dal cavolo rosso che è una specialità locale a delle strane brodaglie in scatola, mais con il pomodoro ed infine l'incubo peggiore per ogni italiano: la pasta precotta in lattina.

È solo un brutto sogno ripeto tra me e me, non può essere possibile una cosa del genere.

Mi concentro nelle cose essenziali che devo prendere e mi dirigo alla cassa, grazie a dio pago velocemente e mi dirigo nella mia nuova casa pronta a sistemarmi per andare a lavoro.

***

Prendo dalla valigia dei semplici pantaloni lunghi beige e ci abbino una camicetta con le maniche a sbuffo, raccolgo dal letto un cardigan sempre beige e a passo spedita nonostante le mie scarpe con il tacco nere, raggiungo l'edificio in breve tempo.

Appena mi reco all'interno, una giovane donna sulla trentina si dirige verso di me.

«Signorina Aurora, piacere sono Megan» si presenta.

«Piacere mio, spero di essere arrivata in orario, non ho controllato l'orologio»

«Non si preoccupi, è in perfetto orario» risponde facendomi tirare un profondo sospiro di sollievo.

Mi accompagna alla mia scrivania e mi dà alcune informazioni di servizio.

«A breve arriverà Paul che sarà il suo supervisore, è esperto in sicurezza informatica e si occuperà di insegnarle al meglio questa importante parte dell'azienda che ha bisogno costante per quanto riguarda la sicurezza dei dati. Da quando abbiamo investito migliaia di sterline per questo, la nostra è una delle aziende più sicure per quanto riguarda gli attacchi informatici in tutta Londra» mi spiega molto orgogliosa.

Io continuo ad annuire, cercando di non perdere nessuna informazione.

«Perfetto, spero le sia tutto chiaro. L'avviso che il direttore è nei paraggi e che potrebbe venire qui a presentarsi di persona»

Non faccio ora a risponderle che una voce marcata irrompe nella stanza.

«Buongiorno signorina»

E lui, il proprietario della JB & Co.

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Ciao a tutti/e 🥰

E' ora di entrare in scena Jordan ;)

Finalmente posso dire che la storia inizierà a prendere una svolta molto particolare, il capitolo è servito per raccontare un pò l'ambientazione di Aurora, una volta arrivata e la conoscenza con il suo capo, che rimarrà segreta fino al prossimo capitolo.

Fatemi sapere se vi sono piaciute anche le descrizioni :)

A presto, Giada💕💕

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