Capitolo 13- Aurora

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Gioia d'amore dura solo un istante. Pena d'amor dura tutta la vita.

Jean-Pierre Claris de Florian


Il suo sguardo profondo e penetrante mi trapassa le ossa.

Vengo osservata dall'alto in basso, ripetutamente.

Imbarazzato, si alza e viene verso di me per salutare.

«Buonasera signorine»

«Buonasera anche a voi, avete scelto un ristorante molto elegante» saluta Martina.

«Il migliore per passare una bella serata in compagnia» afferma Jordan.

Ci sediamo a tavola e iniziamo a raccontare il motivo del perché ci troviamo in vacanza, Jordan ed Ethan scappano dalla realtà, mentre noi quattro ci rifugiamo in un paese dove nessuno ci conosce e possiamo stare tutto il tempo a pensare ad altro.

«Di cosa vi occupate?» chiedo incuriosita, mentre aspettiamo l'arrivo dei nostri piatti.

«Io mi occupo di marketing per un'azienda londinese» risponde Ethan.

«Io invece sono a capo di un'azienda che si occupa di investimenti finanziari» sorride Jordan, scambiandosi uno sguardo con Ethan.

«Noi rimaniamo più umili» ridacchia Stefania.

«E voi invece?»

«Io studio informatica, ma per ora sto aspettando che mi accettino la richiesta di svolgere lo stage a Londra» rispondo speranzosa.

«Se hai le competenze giuste, vedrai che avrai il tuo posto» mi fa un occhiolino Jordan.

In pochi minuti arriva il cameriere che ci porge i piatti e tutte e sei iniziamo a degustare la nostra cena, con tanto di chiacchiere.

Mentre appoggio la forchetta, il mio sguardo viene catturato dal telefono illuminato, quando vedo il messaggio che mi è stato inviato, non riesco a credere ai miei occhi, abbasso gli occhi e con il gomito richiamo l'attenzione di Martina.

«E ora cosa vuole?» domando incredula, senza farmi sentire troppo.

«Dice che ha bisogno urgente di chiamarti» dice la mia amica riferendosi al messaggio da parte di Federico.

«Non voglio sentirlo» rispondo infastidita.

Federico

Il suo nome accompagnato dalla suoneria del telefono, irrompe il silenzio che si è creato.

«Questo Federico sembra aver bisogno di te» mi guarda Ethan.

«Lo lascio suonare, smetterà prima o poi» rispondo.

«Ti serve un aiuto per dirgli di smetterla?» domanda Jordan.

Quasi quasi mi vorrei far aiutare, ma una parte di me vuole sapere di cosa ha bisogno.

«Ora rispondo, grazie lo stesso»

Mi alzo dalla sedia ed esco fuori dal ristorante.

«Pronto?»

«Aurora» sento pronunciare dall'altra parte del telefono.

«Cosa vuoi ora?»

«Torna da me»

«Ma cosa stai facendo? C'è un rumore assordante» chiedo infastidita dalle sue parole.

«Non sono affari tuoi»

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