Qualche volta le cose buone vanno in frantumi affinché cose migliori possano arrivare.
Marilyn Monroe
La mattina successiva mi sveglio con un bellissimo ragazzo che dorme profondamente al mio fianco, si gira di lato bloccandomi con il braccio, è così tranquillo quando riposa, quando gli accarezzo i capelli apre gli occhi facendomi un sorriso a trentadue denti.
«Buongiorno»
«Buongiorno Aurora, è così bello svegliarsi avendo qualcuno accanto»
Arrossisco, nessuno me lo ha mai detto, nonostante sia una piccolezza fa veramente tanto piacere sentirselo dire.
Mi da un tenero bacio sulla guancia e poi si alza dandomi le spalle nude, ogni avvenimento della sera precedente mi torna in mente, noi due accoccolati sul divano come una coppia normalissima, felici e coscienti di ciò che c'è tra di noi.
«Cosa prendi per colazione di solito?»
«Brioche e cappuccino, rimango italiana almeno nel primo pasto della mattina» sorrido.
«Che ne dici di scendere e andare al bar? Conosco un posto dove fanno ciò che ti piace»
«Un miracolo finalmente, vieni qui che ti do un bacio e poi mi cambio velocemente» rispondo, mentre si tuffa tra le mie braccia.
«E ora alzati, sennò arriviamo troppo tardi» dice caricandomi sulle sue spalle e lasciandomi in bagno.
Mi lavo il viso e i denti, cercando di mascherare quel brufolo che mi ritrovo sul mento, l'alimentazione londinese è veramente particolare e il mio corpo si deve ancora abituare del tutto, non oso immaginare quando verranno qui le mie amiche per le feste natalizie.
Mi trucco il minimo indispensabile, anche se riceverò un sacco di occhiate perché le donne qui usano un sacco di trucco e l'essere acqua e sapone non esiste per loro.
Jordan mi passa un maglione lungo che mi fa da vestito e che stringo in vita con una cintura, quando mi vede mi fa un sorriso che mi scalda il cuore.
È super tenera questa scena, come in un film.
Raccolgo la borsa e ci dirigiamo fuori casa per recarci in questo famoso bar.
Passeggiamo mano nella mano, il vento non aiuta granché, il clima inizia a farsi sempre più freddo e da italiana percepisco che questo freddo è ben diverso dal mio, l'aria è pungente e mi fa stringere nel mio cappotto, facendomi avvicinare ancora di più a Jordan.
«Lo so, Londra è fredda. Ma questo non è niente in confronto a dicembre»
«Non mi stai facendo sentire meglio sai?»
«Eccoci! Quello è il bar» indica dall'altra parte della strada.
"Emma's coffee" è il posto di cui mi ha parlato anche Megan il giorno precedente, l'insegna è illuminata e le vetrate permettono di vedere l'interno illuminato.
«Ciao Karen» saluta Jordan entrando.
L'interno è riscaldato, e questo mi dà la sensazione dell'arrivo del freddo tanto temuto.
«Lei è Aurora, la nuova ragazza che lavora per me e la mia ragazza»
La mia mente si rifiuta di capire cosa ha appena detto, ha esplicitamente detto che stiamo insieme.
E ora cosa devo dire?
«Piacere, il posto è davvero accogliente e da come ho sentito fate anche cappuccino e brioche che mi manca tanto»
«Certo cara, sei venuta nel posto giusto. Ogni mattina sforniamo brioche, la preferita dei clienti è quella con la crema anche se io preferisco di gran lunga quella al burro perché adoro sentire il profumo e soprattutto la sfoglia» sorride.
Andiamo a sederci in un tavolino vicino alle finestre, mentre ascolto qualche audio di mia mamma mentre mi racconta com'e andata con le sue amiche, Jordan va in bagno.
Mentre Karen ci porta la colazione, mi accorgo che una donna mi sta palesemente osservando, nascondendosi dietro un giornale, veramente poco furba.
Distolgo lo sguardo e mi concentro nella brioche alla crema che mi sta letteralmente aspettando, Jordan arriva silenzioso alle mie spalle e mi lascia un bacio tra i capelli.
«Contenta della tua colazione?» mi chiede mentre addento il croissant.
Lo guardo e sollevo un pollice, la mia bocca è piena per poter parlare e scommetto che se lo farei, mi uscirebbe involontariamente qualcosa.
«Sei un po' buffa, lo ammetto»
«Dici a me? Guarda che è buonissima»
«Lo so tesoro, ti ho portata io»
«Guastafeste, concentrati a far colazione»
Chiacchieriamo un po' di lavoro dove mi racconta qualche gossip su due colleghi e poi usciamo, recandoci in ufficio.
***
Clara viene ad accogliermi sprizzando gioia da ogni poro.
«Quanta energia stamattina»
«Aurora ho una super notizia, durante le vacanza natalizie andrò a Berlino con il mio fidanzato»
«Ma che cosa super dolce, sai vero che un giorno devi presentarmelo?»
«Lo so, lo so» sorride.
«A natale, le mie amiche verranno a trovarmi, non vedo l'ora»
«Sono felice per te, immagino non sia facile essere così lontane. Riuscite a sentirvi spesso?» domanda.
«Abbastanza, ogni venerdì sera ci videochiamiamo però ci scriviamo spesso per tenerci aggiornate»
Saluto Clara e vado in ufficio dove devo sistemare alcuni file compromessi, il mio telefono improvvisamente comincia a vibrare.
È Federico.
Non è possibile, ha ancora il coraggio di richiamarmi dopo la scenata che ha fatto poco tempo fa.
Lo lascio squillare, se ha veramente bisogno telefonerà un'altra volta.
***
Paul mi appoggia dei documenti sulla scrivania.
«Puoi portarli ad Annabelle per favore?»
Mi chiedo se sia uno scherzo del destino.
Annuisco e dopo poco mi alzo in direzione verso il suo ufficio, quando le ante dell'ascensore si aprono e una donna slanciata fa il suo ingresso.
Mora e abbronzata, con un sorriso stampato in faccia mi guarda.
Ha un aspetto famigliare, ma non ricordo precisamente dove l'ho vista.
A passo spedito s'incammina verso l'ufficio di Jordan, che però la precede aprendo la porta.
È uno scambio di sguardi intenso, le labbra di lei s'incurvano maggiormente e si ferma.
«Emily» esclama Jordan.
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Eh si, ci sono stati diversi inconvenienti questo mese, la scuola mi ha sommerso e non ho avuto più tempo per aggiornare :(
Vi lascio però il nuovo capitolo, dove subentra l'ex di Jordan, le cose si fanno interessanti...
-G
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You make me crazy
RomanceLo sai pure tu, l'amore arriva e stravolge ogni cosa come un tornado, lascia le proprie macerie nel mentre e per quanto tu potrai ricostruire le cose andate perse, nei ricordi avrai ancora quel giorno catastrofico che ti ha segnato. Aurora, un nome...