Capitolo 23- Aurora

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Solo un amore impossibile può durare in eterno

Giro i tacchi per dimostrargli quanto poco mi importi di lui, di come mi aveva fatto sentire ad Ibiza, e di come mi ha fatto sentire uno straccio nel momento in cui ha baciato quella donna.

Proseguo a passo spedito verso casa, ho alcune faccende da sbrigare tra cui mangiare e rilassarmi, domani sarà il mio vero primo giorno di lavoro e devo dare il massimo oltre a cercare di apparire carina allo sguardo di Jordan, quanto voglio farlo sentire in colpa per ciò che ho visto.

La serratura dell'appartamento emette un leggero rumore, lasciando spazio alla vista del mio nuovo divano in beige, chiudo la porta alle mie spalle e mi reco a fare una doccia rilassante, recupero dalla valigia le cose che mi servono e m'infilo sotto il getto d'acqua calda.

Oggi a Londra, il cielo da nuvoloso si è fatto più scuro e temo che questa sera pioverà lasciando poi una mattina fresca e promettente, quando esco dalla doccia un brivido mi percorre la schiena, quando potrò accendere il termo? Lo specchio è completamente appannato, perciò lo asciugo e con il turbante in testa torno in camera.

La camera è molto spaziosa, e grazie alle ampie finestre che mi regalano un sacco di luce naturale, ho una vista panoramica della strada in cui vivo, rimango appoggiata al muro fissando il via vai di gente e solo dopo cinque minuti buoni vado ad asciugarmi i capelli e a vestirmi.

Sono quasi le 8 p.m. quando metto su l'acqua per la pasta, il ragù che ho trovato al supermercato questa mattina non era molto invitante ma l'ho preso lo stesso, e questa sera vedremo il punteggio che ha ottenuto.

Rido al pensiero, quando andavo da mia nonna e lei cucinava la domenica, io e il nonno eravamo come i giudici di Master chef, decretavamo il piatto vincitore, sapendo già che tutti erano deliziosi. I nonni nonostante l'età trovano sempre la forza per accogliermi in casa loro quando voglio andare a trovarli, la nonna mi prepara i cantucci e io e il nonno siamo felici.

Mangio la pasta seduta sul divano intenta a guardare un reality show londinese quando ricevo un messaggio da Clara, mi ricorda che questo è il suo numero e che domani ci vedremo durante la pausa.

***

La mattina dopo faccio una semplice colazione, caffè immancabile per me e due fette di pane tostato con burro e zucchero, l'ideale per rimanere in forma. Decido di vestirmi come il giorno precedente ma al posto del cardigan indosso una lunga giacca nera abbinata ad un paio di stivaletti di pelle.

Afferro velocemente l'ombrello sopra la mensola ed esco di casa cercando di arrivare il più presto possibile al lavoro, prima che arrivi il temporale, fortunatamente ci metto davvero poco e Megan mi raggiunge venendomi a salutare, mi accompagna al piano superiore dove è presente il mio ufficio e mi raccomanda alcune cose, nel pomeriggio dovrebbe passare il mio supervisore che ieri non si è fatto vivo alla fine.

Neanche il tempo di sedermi e accendere il computer che Jordan entra con passo felpato nel mio ufficio sbattendo la porta alle sue spalle.

«Hai bisogno di qualcosa?» chiedo con voce irritata.

«Aurora, non fare la bambina. So che mi hai visto ieri con Penelope»

«Ah quindi è Penelope la donna che ti porti dietro?»

«Senti, qui faccio la mia vita e me la passo con chi voglio»

«Ma se sei stato tu a dirmi che volevo uscire con me e che continuavi a pensarmi, ti stai fregando con le tue stesse parole» gli ricordo sbraitando.

«Senti» pronuncia aggiustandosi i capelli.

«Cosa vuoi Jordan? Ti prego dimmelo che così la smettiamo con questa pagliacciata»

«Quella donna per me è solamente un passatempo, dal momento in cui hai messo piede a Londra voglio stare con te ogni minimo secondo»

«Tra me e Federico sembrerebbe finita da come ci siamo lasciati a Verona, però non posso gettarmi a capofitto in una storia con il mio capo per di più»

Si avvina accarezzandomi la guancia, facendomi ricordare ogni minimo dettaglio della nostra avventura, questa nostra minima distanza mi rende nervosa, lo desidero tantissimo e la gelosia che ho provato la sera prima ne è la conferma.

Accorcio la distanza tra i nostri corpi e lo bacio, lo faccio in maniera dolce senza volere qualcosa in cambio, mi è mancato in queste settimane e ora che è qui con me non voglio farmelo sfuggire.

Lui mi cinge la vita baciandomi con passione, come se fossimo solo io e lui, nessuna distrazione, nessun collega, due persone che si scambiano un bacio lasciato in sospeso da troppo tempo.

«Sono contento tu sia ritornata, non era un addio il nostro» sussurra.

«Avevi ragione quando quella mattina mi dissi che ci saremo rivisti» sorrido.

Ci stacchiamo, cerco di riprendermi dalla marea di emozioni che mi attraversano e lo guardo.

«So cosa stai pensando Aurora, che tutto ciò è sbagliato e che non dobbiamo farci coinvolgere da ciò che proviamo l'uno per l'altra. Ma guardaci, ti sembra che possiamo stare distanti?» domanda.

Faccio cenno di no con la testa.

«Io non voglio che tu mi prenda in giro, pensando che sia solo un giocattolino da usare quando sei stanco delle altre. Se vuoi veramente me, me lo devi realmente dimostrare»

«Non permetterò a nessuno di intromettersi, fidati di me Aurora e non dar peso alla donna di ieri, per me non è nessuno, mi credi?»

Non so se sto facendo la cosa giusta, l'attrazione che provo per lui è fortissima, voglio lasciarmi alle spalle il passato e soprattutto Federico, sono a Londra anche per ricominciare la mia vita. Non importa quanti ostacoli dovrò superare e quante volte dovrò tenere la bocca chiusa per non farmi licenziare, io voglio questo posto e voglio stare qui. Devo permettere a Jordan di starmi a fianco e devo fidarmi di lui, costruire una nuvola relazione, nonostante sia con il mio capo.

Sigilliamo la nostra promessa con un bacio.

«Promettiamoci che non ci spezzeremo il cuore» dico tra le sue braccia.

Non l'avessi mai detto.

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Sembra che Aurora e Jordan si siano dati una possibilità, riusciranno a non scannarsi o scopriranno che non sono fatti l'uno per l'altra?

-G

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