Capitolo 1

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Così, quando sussurra: -Tu mi ami. Vero o falso?- io gli rispondo: -Vero.

Lui mi guarda con un sorriso così caldo e sincero che non posso far altro che sorridere anch'io. Dopo tutto quello che abbiamo vissuto, dopo tutto quello che abbiamo passato, insieme o separati da due fronti opposti, non riesco a non ritenermi fortunata ad averlo accanto a me. Avrei potuto perderlo moltissime volte.

Nei 74simi Hunger Games, quando avevo deciso di tagliare quel ramo e gettare quell'alveare di aghi inseguitori sui favoriti accampati sotto al mio albero, con i quali credevo si fosse alleato. O quando l'avevo trovato mezzo morto a causa di Cato, che lo aveva quasi ucciso per avermi aiutata quando ero offuscata da quelle allucinazioni. O per le mie scarse conoscenze della medicina. O nei 75simi Hunger Games, quando aveva colpito accidentalmente quel maledetto campo di forza, ma Finnick lo aveva salvato. Finnick, che ora è morto. O quando io stessa feci esplodere l'arena. E mi trasportarono nel Distretto 13. Ma non avevano salvato lui. Per questo aveva rischiato di morire, nelle grinfie di Snow e dei suoi torturatori, confidando nel fatto che io sarei stata straziata dal dolore. Ma tutto questo devo lasciarmelo alle spalle. Non sarà facile, ma concentrarmi sui piccoli dettagli del presente forse mi aiuterà.

Ritorno alla realtà. Peeta è ancora di fronte a me, a sorridere come se avesse ricevuto il regalo più bello di sempre, e forse è così. Lo abbraccio, per tanti semplici motivi: ma il più importante è che lo amo, lo amo più della mia stessa vita. E questo l'ho capito facilmente. Lo sento sorridere tra i miei capelli, mentre anche lui mi stringe a sé. Mi sono dimenticata di quanto è caldo e accogliente. Poi mi sussurra all'orecchio, con voce palesemente felice, poche ma bellissime parole:

-Non chiedevo altro. Ti amo anch'io.

A questo punto sciolgo l'abbraccio quanto basta per avvicinare le mie labbra alle sue, soffici e carnose come ricordavo, e dargli un bacio come si deve, uno di quelli sinceri, di come gliene davo durante i 75simi Hunger Games, quando inconsciamente avevo cominciato ad amarlo. E Finnick se n'era accorto. Finnick che ora è morto. Mi rifiuto di pensarci nuovamente e continuo quello che stavo pensando di fare.

Peeta ricambia con dolcezza e dopo qualche secondo ci sciogliamo dal bacio e dall'abbraccio.
Decido di parlare per prima:

-Ti va di cenare da me?

Ovviamente lui annuisce.
Così gli dico:

-Allora ti va di accompagnarmi nel bosco per cacciare, così da procurarci una buona cena?

Peeta risponde:

-Certo, sarà divertente. Credo di non averti mai visto a caccia. E poi potremmo vedere quell'arancione tramonto che tanto mi piace.

✌️SPAZIO AUTRICE✌️
Salve spero vi piaccia, perché ci ho messo tutta me stessa, sia nel contenuto che nella forma. Bye al prossimo capitolo. Votate e commentate.

Sembrava tutto finito, ma...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora