Capitolo 16

1.2K 86 15
                                    

Sorrido per smorzare la tensione.

-Di chi è stata l'idea?

-Oh, di Effie, ma con il mio consenso, ovvio.- risponde con un sorriso che è tutto meno che sobrio. -Bel bouquet.

Lo guardo. Non ho avuto il tempo di osservarlo a dovere. Un mazzo di tulipani di un arancione brillante stretti in un pezzo lucente di stoffa bianca chiuso con un fiocco.

-Ehm, grazie.- dico torturandomi le mani e mangiucchiandomi il labbro.

-Agitata?

-Molto.- ammetto.

-Credo che dovremmo andare, dolcezza. Ci stanno aspettando.

Annuisco alle sue parole e faccio un respiro profondo prima di afferrare il braccio che mi sta offrendo.
Cominciamo a camminare e nessuno dei due fiata. Sono troppo tesa per riuscire a dire qualcosa. Mi sto per sposare, è l'unica cosa che il mio cervello sa concepire. I miei piedi si alternano lentamente sul terreno e io sto per svenire dalla tensione.
Il breve tragitto pare infinito, ma quando finalmente sto per arrivare sembro sul punto di svenire. Sono sopravvissuta a due edizioni degli Hunger Games, di cui una la terza della Memoria, e a una ribellione che io ho guidato, e non riesco a reggermi in piedi il giorno del mio matrimonio. Sembra assurdo, ma è così.

-Dolcezza, calmati. Un respiro profondo, perché oggi è il giorno migliore della tua vita. Sposi il ragazzo che ami e tutti sono qui per voi due. Fatti forza, ragazza.- mi sussurra Haymitch mentre camminiamo verso il corridoio d'erba tra le panche bianche.

Tutti si alzano a un cenno del cerimoniere e mi guardano con un sorriso stampato in volto. Ma il volto di Peeta non ha prezzo: è raggiante, meraviglioso nel suo completo elegante nero e un farfallino dello stesso colore legato alla camicia. Mi guarda e nel suo sguardo traspare tutto l'amore che prova per me. Vorrei fregarmene di tutti e corrergli incontro e abbracciarlo e baciarlo finché ne avrei fiato, ma purtroppo credo di dover tenere un certo contegno.

-È il tuo momento, dolcezza.- mi bisbiglia Haymitch all'orecchio, mentre comincio a muovere i piedi verso una sola direzione, quella che voglio.

Noto a malapena gli invitati che mi salutano con lo sguardo, ma non posso fare a meno di vedere mia madre che sorride e si sforza di non piangere davanti a tutti, Effie che si asciuga le lacrime - di gioia, spero - con un fazzoletto di stoffa e... cosa?

-Cosa ci fa lui esattamente in quel posto che dovrebbe spettare al testimone di nozze?- sussurro sdegnata e infuriata ad Haymitch, cercando di non far trasparire i miei sentimenti attraverso le mie espressioni facciali, così continuo a sorridere con la mascella serrata.

-Mi dispiace, su questo non c'entro.- risponde con un'alzata di spalle.

Sospiro consapevole che l'idea sia stata tutta di Peeta. Gli ho detto che a me non importa che ci sia o meno un testimone al nostro matrimonio, che gli unici testimoni di cui abbiamo bisogno siamo solo noi stessi, ma evidentemente ha completamente ignorato la mia volontà.

-Be', cercherò di farmelo andare bene.- replico sempre sussurrando.

Lo guardo e vedo che sorride. Sicuramente si sta sforzando, non può essere felice di fare da testimone al mio matrimonio con Peeta, quando in realtà vorrebbe che io stia con lui.

Raggiungo il mio quasi marito e lui mi sorride rassicurante, ma si vede che anche lui è molto agitato, quasi più di me. Haymitch mi lascia tra le sue mani con un occhiolino e la cerimonia comincia.

Cerco di seguire tutto quello che il cerimoniere dice, ma mi perdo negli occhi azzurri di Peeta e lui nei miei.
Ci scambiamo promesse semplici, perché quello che proviamo ce lo diciamo ogni giorno e per dimostrarlo non abbiamo bisogno di parole pompose, ma solo di uno sguardo sincero.

Sembrava tutto finito, ma...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora