Capitolo 8

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Aspetto che Effie e Peeta tornino. Sono andati a prendere l'abito. Ho pregato Peeta di non sbirciare, non perché credo nella sfortuna che dicono ne scaturisca, ma solo perché voglio che sia una sorpresa. Lui mi ha promesso che non lo farà. Meglio per lui. A risvegliarmi dai miei pensieri è una porta che si apre, e poi si richiude.

-Katniss, siamo tornati.- dice Effie spuntando nella cucina, seguita da Peeta che ha in mano una grande cassa. Aiuto.

-L'avevo notato.- rispondo sorridendo.

-Peeta, tu sparisci. Vai alla panetteria, fatti un giro nei boschi, non so, ma non puoi restare.- dice Effie molto seria. A me invece viene decisamente da ridere. Alzo lo sguardo verso Peeta ed è lo stesso per lui.

-Sissignora.- risponde lui sogghignando. Io lo guardo divertita. Poggia la cassa sul pavimento, mi dà un bacio veloce ed esce. Chissà dove andrà...

-Allora... Dove lo proviamo?- chiede Effie.

-La mia stanza è abbastanza spaziosa, ti va bene?- rispondo. Lei annuisce. Allora prendo la cassa e la trascino su per le scale. Non è così pesante come sembra. Arrivo nella mia stanza e apro la cassa. Un tessuto bianco come la neve e completo di qualche strass spicca. Già così mi sembra bellissimo. Effie si avvicina e delicatamente lo tira fuori. È stupendo. Non è troppo stravagante come quello che mi aveva fatto indossare all'intervista prima dei 75simi Hunger Games, ma certo non è proprio sobrio. Corpetto a cuore, tempestato qua e là di piccoli strass, gonna voluminosa, ma non troppo: ecco l'abito che ho davanti.

-È... è b-bellissimo.- dico balbettando. Cinna, come al solito, ha fatto un ottimo lavoro. Quanto vorrei che fosse qui, per poterlo abbracciare come si deve e forse bagnandogli la giacca con qualche lacrima. Ma lui non c'è più, e il passato non si può cambiare.

-Oh, tesoro, non piangere, ti prego. O piangerò anch'io.- mi dice Effie con gli occhi un po' umidi. Non mi ero neanche accorta di piangere. Mi passo la manica sugli occhi e sulle guance.

-Ok, ok, sono tranquilla. Dai, aiutami a metterlo.

Mi tolgo i vestiti ed Effie mi aiuta a infilarlo. Mi sistema tutti i lacci vari, poi, tenendomi la gonna da dietro, mi accompagna fino allo specchio. Quasi non mi riconosco. L'abito aderisce perfettamente alle mie forme, mi slancia e mi fa brillare. Mi sento bellissima, sensazione che solo Cinna riusciva a farmi avere. Quanto mi manca. Vorrei averlo qui con me. Mi sforzo di non piangere.

-Sei stupenda, Katniss. Sembri la stella più luminosa nel cielo.- Non ce la faccio, le lacrime scendono violente sulle guance, solcandomi il volto. La abbraccio forte e lei ricambia.

-Grazie...- sussurro. -Grazie, grazie mille.- la lascio e con le mani mi asciugo il viso. Non so nemmeno perché piango, però mi sento meglio, mi sento sfogata.

-Oh, ti prego, smettila di piangere, o piangerò anch'io e mi si rovinerà tutto il trucco, per favore.- dice lei supplicante e con gli occhi lucidi. Io annuisco e faccio un respiro profondo.

-Va bene. Dai aiutami a toglierlo così ci facciamo qualche chiacchiera e decidiamo un po' di cose per il matrimonio.- propongo.

-Ok, piano piano.- dice e me lo sfila. Mi rivesto e scendiamo al piano di sotto. Prendo dei biscotti, ma Effie li rifiuta, così li mangio solo io.

-Che fiori vuoi?- mi chiede lei. Comincio a pensare. Sarebbero belli dei fiori arancioni, così il verde del gambo e l'arancione dei petali si sposerebbero come i nostri colori preferiti, il mio e quello di Peeta. Questi per il bouquet, ma per le decorazioni...

-Sembrerà strano ma ho delle idee differenti. Sui tavoli vorrei dei denti di leone. Mentre come bouquet vorrei dei fiori arancioni.- rispondo infine.

-Mmmh... Ok, vedremo.- risponde lei poco convinta. Può scegliere quello che vuole, ma i fiori non li tocca.

-Invece la torta?- chiede lei.

-Beh, quello mi pare ovvio. Deciderà Peeta come farla. Insomma è lui il pasticcere qui.- dico.

-Si, giusto, giusto.- replica Effie, questa volta senza alcun dubbio dipinto in viso.

-Mmmh... Vediamo un po'... Gli inviti?- chiede.

-Ti lascio carta bianca.- rispondo sinceramente indifferente.

-Oh, perfetto.- replica lei, con un sorrisetto malizioso stampato in volto.

-Niente di sfarzoso, ti prego.- mi affretto a dire.

-Sono tornato. Posso entrare?- sento Peeta urlare da fuori.

-Sì, vieni dentro! Effie mi sta torturando.- rispondo ridendo. Effie mi rivolge un finto sguardo indignato. Peeta compare sulla porta. Ha delle buste in mano da cui proviene un profumino delizioso.

-Che cos'è?- chiedo curiosa, indicando le buste. Peeta sorride. Amo il suo sorriso caldo e tranquillizzante.

-Niente di che, qualcosa per la cena. Perché tu ovviamente Effie rimani da noi per cena, vero?- dice lui, spostando lo sguardo da me a Effie.

-Se non sono di disturbo...- non riesce a finire neanche la frase che la interrompiamo senza indugio. Ma quale disturbo e disturbo. Mi è mancata tanto ultimamente.

-Katniss ti andrebbe di andare un po' a caccia? Sai tra un paio d'ore tramonta e non voglio che stai nei boschi al buio.- propone Peeta. Annuisco e vado a prepararmi. Mi faccio una treccia, mi metto la giacca di mio padre, infilo gli scarponi ed esco. Spero di non avere un collasso emotivo come l'altra volta, perché oggi Peeta non c'è. Mi faccio una scaletta mentale: prima caccio qualcosa, poi mi faccio una piccola passeggiata al lago e poi torno a casa. Perfetto. Mi accorgo di essere quasi arrivata al tronco cavo in cui nascondo il mio arco. Qualche passo e allungo la mano nel tronco. Afferro con forza decisa la mia arma, la mia compagna di sempre, questa volta senza tremare. Prendo le frecce e le metto a tracolla. Cammino un po' e vedo dei conigli. Ne prendo quattro. Fantastico. Avanzeranno per i prossimi giorni. Li metto in un grande sacco e li trascino fino al lago. Mi siedo sul prato e resto a guardare la sua superficie liscia come uno specchio, fredda come il ghiaccio, calma come l'aria. Penso a tutto. Penso a niente. Penso a mio padre. Penso a Peeta. Penso a mia madre. Penso a Prim. La mia paperella. Mi rifiuto di pensarci ancora. Rovinerei solo di più la mia esistenza. Esistenza, non vita. Ci vorrà ancora un po' finche ricominci a parlare di vita. Si sta facendo buio. Decido di tornare a casa. Arrivo poco prima del tramonto e apro la porta.

-Ah, eccola, è lei, state fermi qui.- sento Peeta a dire a bassa voce, ma lo sento comunque. Fermi? Non c'era solo Effie?

-Ciao. Cosa hai preso di buono?- mi chiede con un sorriso un po' nervoso.

-Quattro conigli. Chi c'è di là, oltre ad Effie?- chiedo irrequieta. Sento un rumore di passi.

-Dolcezza, forse dovresti calmarti un po'.- una voce poco sobria parla. Non credo alle mie orecchie. Ma poi anche gli occhi mi mostrano qualcosa che mai mi sarei aspettata di vedere. O meglio qualcuno.

-Haymitch.- la mia voce roca esce come strozzata.

✌️SPAZIO AUTRICE✌️
Scusate, scusate, scusate. Giuro che non mi sono dimenticata di voi! Ma la scuola ha fatto di tutto per rompere le scatole. Ma ora ecco a voi un altro capitolo. Spero che vi piaccia!! Comunque, passando alle cose serie... GRAZIE PER LE VISUALIZZAZIONI!!! Comunque al solito votate e commentate e al prossimo capitolo!
Un bacione,
Em😘

Sembrava tutto finito, ma...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora