Capitolo 2 - La Nuova Babysitter

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Sana

Prima di andare a lavoro, Nayeon mi aveva lasciata in centro per poter lasciare il mio curriculum in giro per i vari negozi. Purtroppo, ovunque andassi, mi dicevano di essere al completo, ma che mi avrebbero fatto sapere se in futuro avessero cercato qualcuno, una frase cortese per potermi liquidare al più presto insomma.

Erano ore ormai che giravo alla ricerca disperata di un nuovo lavoro, decisi quindi di andare a riposarmi in un bar per potermi rinfrescare con un ottimo tè al limone.

Andai a sedermi su un tavolo qualunque e tirai fuori un libro dalla borsa per occupare un po' il tempo. Mi piaceva molto leggere durante il tempo libero, di solito mi inventavo anche finali alternativi se non amavo quelli scritti dall'autore, mi piace viaggiare con la fantasia.

Fu proprio quando finii il primo capitolo, che ricevetti una chiamata, guardai lo schermo e appena lessi il nome di Nayeon, saltai sulla sedia al solo pensiero che mi avesse procurato un lavoro nella casa editrice dove lavorava, avrebbe significato più libri da leggere per me: «Si?»

«Ti ho trovato un lavoro»

«Oh mio Dio! Cosa devo fare, portare caffè? Pulire i pavimenti? Pettinare la signorina Park?»

«Prima di tutto, perché dovresti farlo, seconda cosa, niente del genere...»

«Che lavoro sarebbe allora?» Domandai perplessa.

«Non odiarmi...»

«Nayeon, che hai fatto?»

«La signorina Park cercava una babysitter per sua figlia...»

«Tu non l'hai fatto sul serio»

«Hai un colloquio oggi pomeriggio»

«Ma io odio i bambini, e loro odiano me... Come pensi che possa fare una cosa del genere?»

«Ma non ti preoccupare, te la caverai... Poi da quello che so, la signorina Park pagava davvero bene le babysitter di sua figlia»

«Le babysitter? Nayeon, quante ne ha avute?»

«Ah chi importa quante ne ha avute?»

«A me importa, se devo stare con una bestia di Satana, devo andarci preparata, non credi?»

«Ne ha cambiate molte ed è una bambina davvero difficile da gestire, ma ti ripeto che la signorina Park paga profumatamente... Per non parlare delle notti!»

«Le notti?»

«Beh si, a volte capita che la signorina Park debba rimanere a lavoro fino a tardi e che poi vada a "sfogare" lo stress in Hotel, se capisci cosa intendo»

«Ok, non andare oltre...» Ci pensai un attimo, odiavo i bambini, ma era vero, avevo bisogno di soldi, ora più che mai e non avevo altre alternative. «Va bene, per che ora devo stare li?»

«Accetti? Davvero?»

«Frena con l'entusiasmo, non sappiamo ancora se verrò assunta o meno...»

«Hai ragione, comunque l'appuntamento è per le tre, mi raccomando puntuale, non le piacciono i ritardi»

«Ok, ok... Prendo subito l'autobus, così mi fermo a pranzo nelle vicinanze... Vuoi che ti porti qualcosa?»

«Ti prego si! Tanto conosci i miei gusti... Ci vediamo dopo»

«A dopo» Attaccai il telefono e sospirai. Non avevo la minima voglia di fare la babysitter, ma magari stando a stretto contatto con la signorina Park, avrei avuto comunque l'opportunità di leggere tutti i libri pubblicati dalla sua editoria...


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