Sgusciò fuori dalla zuppa insaponata ed afferrò il primo straccio candido che trovò, suo malgrado il più corto che poteva conquistare.
Come in un cantone svizzero le due inservienti adempirono alla promessa fatta precipitandosi nella stanza e spalancando la porta bruscamente, così tanto fino al sobbalzo.
-A quanto pare sai capire...almeno tu sai che lingua parliamo- adocchiò l'altra scoccando frecciatine diseducative su coloro che erano approdati lì prima di lui.
-Lui almeno comprende che non siamo in un canile- pigolò la terza puntando con l'indice la cicatrice causata da due piccoli incisivi sul polso, corrispondenti a quelli della fiancata inferiore impiantatisi vicino alle vene.
Tae si strinse nel suo piccolo lenzuolo cotonato di salvezza, sempre racchiudendo quel seme ferroso tra le mani.
La più alta ed esile tra le addette si avvicinò al tavolo posizionando gli occhiali da presbiopia e la sfera d'inchiostro tra le pinze smaltate di cheratina, annotando quello che poteva dedurre -Non ha mangia...to nulla...- si bloccò davanti al vassoio riempito da soli aloni di cacao umido -...è sparito tutto il cioccolato-
-Qui qualcuno è goloso- la più docile gli pizzicò una guancia sorridendo impacciatamente come se si fosse sentita in dover di cedere quel poco calore.
-Non gli dare corda...- le ricordò l'esaminatrice -...dovremo portarlo in infermeria o potrebbe vomitare in giro o avere quelle cose che hanno i bambini...quelle robe...- agitava la mano.
-I crampi da zuccheri?- le suggerì.
-Sì penso siano quelli, in ogni caso dobbiamo anche somministrargli quelle dosi- ripose gli strumenti sotto braccio e rovistò fra le numerose frappe del costume da inserviente armeggiando successivamente uno spray .
Il bambino fermo a guardare vide le colleghe tirare fuori dalle tasche delle mascherine di stoffa ed indossarle, subito l'agitazione prese a scuoterlo come un albero di mele durante la depredazione dei propri frutti.
-Tenetelo fermo- venne preso per le sottili braccia ancorate al ventre e come protesta non decise solo di dimenarsi, ma di richiudersi su se stesso con la testa.
Una pioggia vaporizzata di odore quasi simile al mandorlato del cianuro gli ricoprì i capelli e pure le pupille a braccetto con le narici.
Sulla confezione intravide un insetto mostruoso infilzato da una sbarra bidimensionale e poi più nulla per colpa del bruciore agli occhi.
-Speriamo basti, aveva davvero tanti pidocchi- con una miniatura di un pettine scovato chissà dove gli pettinò quelle ciocche madide all'indietro.
Non ebbe nemmeno il tempo di riprendersi dallo scombussolamento che quella più taciturna gli si piazzò davanti con un camice lindo nelle sue distinte pieghe.
Se avesse aperto le mani per imboccare le maniche il coltellino sarebbe stato troppo visibile e così su due piedi non ebbe la genialità di escogitare un nascondiglio, se non quello più umile di tutti.
Dondolandosi imbrogliò lo sguardo di tutte e tre e con un passaggio fulmineo fece scomparire l'arma al di sotto del drappo bloccandolo tra le natiche, ma il gesto fu troppo avventato, tanto che giurò di sentire la carne recidersi.
Il timore era però al limite per preoccuparsi di quella ferita.
Una volta infilato quel pigiama simile ad uno di clausura recuperò l'oggetto mentre veniva spinto fuori da quella prima sezione di preparazione.
Il secondo atterraggio di quella combriccola non fu meraviglioso, capitarono difatti in una stanza per nulla dissimile ad un obitorio.
Solo due file occupate da panche di legno ai lati della stanza e piastrelle fredde di marmo su cui appoggiare la testa fumante e la schiena ricurva.
-Aspetta qui il tuo turno...ricorda, tu sei la matricola 480, non ti muovere nemmeno con un muscolo se non senti pronunciare il tuo numero, intesi!?- l'interpellato annuì comprendendo i dati di fatto, il terrore non lo avrebbe fatto spostare comunque.
Lì con lui c'erano altri tre bambini: una ragazzina poco più grande di lui che continuava a fissarlo con il suo grande occhio a seme di girasole, un altro bambino della sua età probabilmente mentalmente instabile per leccare senza sosta i contorni bianchi delle mattonelle e un terzo, decisamente il maggiore lì dentro, che alternava momenti di estremo monologo interiore a omaggi di disprezzo.
-Tu perché sei qui?- gli domandò la ragazza.
Taehyung congelato dall'avvertimento della donna non mosse un dito ed evitò la domanda, ma quella insistette senza demordere.
-Io sono arrivata ieri e non lo so...davvero non lo sai?-
Silenzio.
-Magari hai sbattuto la testa- lo fissò confusa.
-E smettila brutta cagna- ringhiò il solitario.
-Che? Io?- si puntò il dito contro.
-Sì tu stupido ciclope, cosa cazzo te ne frega? Vuoi ammorbare tutti qui dentro con domande a cui non frega un cazzo a nessuno?- incrociò le braccia.
-Ammor-bhbare? Che si-gnifica?- a stento tratteneva il magone.
-Significa chiudi quella fottuta bocca- le tirò un piombino che aveva tra le mani.
Taehyung alla visione scattò, ma rinunciò subito ancorato ancora all'eco pauroso della minaccia precedente.
-"Muto" che vuoi fare? Difendere la tua fidanzatina?- gli tirò la sferetta gemella di piombo, ma l'altro non reagì -Dai, vieni a fare l'eroe se hai il coraggio, mezzasega- gliene scagliò una terza, al che il piccolo si elevò prepotentemente in procinto di sfoderare la lama e l'aguzzino pure.
Non trascorse mezzo secondo che un grido femminile dilagò -Il tuo sedere sanguina- si coprì la bocca.
Taehyung raggelato si voltò vedendo l'asse rigettare una consistente macchia di sangue, il taglio era più grave di quello che si aspettava.
Lo starnazzo fece intervenire due medici che spalancarono a gran rumore la porta della sala d'aspetto -Che succede!?- e ad essi venne indicato il problema.
Forse per la brutalità con cui si precipitarono o per il fatto che uno dei due stringesse tra le mani ancora una siringa impugnata dalla vena contratta del trasalimento che Taehyung non vide come altra soluzione difensiva quella di puntargli alla gola l'acume dell'arma bianca.
[Eccoci, scusate tantissimo per il fermo. Spero che il capitolo vi sia piaciuto ed interessato, se avete domande...inoltre, come pensate sia la storia fino a qui?
Alla prossima ❤️]
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༄ Your flavor ༄||VKOOK
FanficIn un mondo distopico, anche i predatori diventano vittime e questo avviene attraverso la temibile cerimonia del Gihoe Chugha, che segna il destino di molti poveri malcapitati... Vkook✨ Boy x boy 🚫Sensitive content (+18)🚫