La verità uccide più della spada

175 12 5
                                    










↳𝗟𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁à 𝘂𝗰𝗰𝗶𝗱𝗲 𝗽𝗶ù 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗽𝗮𝗱𝗮↲

"Si dice che la verità trionfa sempre,
ma questa non è una verità ."
-Anton Pavlovič Čechov






"𝓐 volte la medicina per un cuore malato non è la verità. Bensì un illusione che lo culli fino alla morte.
È molto più di ciò che ho avuto io, Alina."


La nebbia era fitta, copriva tutto ciò che s'imponeva nel suo cammino. L'aria era umida e rendeva difficile il solo fatto di respirare. Il ticchettio dei piccoli zoccoli degli stivali che mi cingevano i piedi era l'unico rumore che s'infiltrava nell'aria, insieme all'ululo di essa stessa.

Kerch era il Paese del profitto, del denaro. E tutti gli uomini che ebbero la fortuna/sfortuna di abitarvici erano schiavi di esso. Lo si capiva dagli innumerevoli edifici appositamente creati per assicurarsi che tutti coloro che vi entrassero, ne uscirebbero a mani in tasca, col portafogli vuoto.

Seppure ne studiai le cartine e le informazioni basilari, Kerch era come un'isola su un arcipelago maggiore: sapevi della sua esistenza, ma non i segreti che custodiva all'interno.

Dopo due settimane su una nave, io e Mal ci avventurammo in quella che doveva essere una delle capitali di Kerch: Ketterdam.

Brulicava di gente e rumore, l'unica cosa a fare da specchio alla tranquillità, era il porto intriso dal suono del mare.

"Anzi no. Neanche quello.", pensai.

Anche il porto era un marasma di gente e rumori di ogni genere.
Il suono di una canzone al limite del grido, attirò la mia attenzione e anche quella di Mal.

Un signore, probabile sulla cinquantina, camminava in modo irregolare, quasi come se fosse protagonista di una danza troppo scoordinata per identificarsi tale; con in mano una bottiglia di vino. Mentre l'altra sembrava voler tenere stretta il vento.

Cantava una canzone, probabilmente tradizionale di Kerch; che in base alle mie umili conoscenze, doveva parlare di un uomo che perse tutti i suoi soldi per le avance di un pollo... "o forse era una donna?"

«Sei sicura che sia stata una buona idea venire qui Alina?»

Chiese Mal, attento di avvicinarsi tanto quanto serviva per sussurrarlo al mio orecchio.

«Beh, qual è il peggio che può succederci?»

Il signore canterino, inciampò sui suoi stessi piedi, perdendo l'equilibrio. La bottiglia di vino cadde a terra, con un forte tonfo; ma non prima di rovesciare tutto il suo contenuto sulla testa e le vesti dell'uomo, che fino a poco prima la teneva salda vicino la bocca.

«Potremmo finire ubriachi cantando una canzone sulla perdita dei soldi per le avance di una donna.»

Una risata si fece strada dalla mia gola alla mia bocca, guardando per l'ultima volta il poveruomo, ora quasi privo di coscienza, che veniva portato di peso da un altro uomo panciuto e arreso alla scena. Sentii ancora la melodia della (ormai) familiare canzone, di un ricco mercante che perse la sua fortuna a pro delle avance di una donna.

NadryvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora