La ragazza nello specchio

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SANEM AIDYN
Ore 07:00
Ho passato una notte tremenda come al solito, i miei incubi non mi fanno pace neanche un secondo.
Ora ho la visita con la psicologa, mi farà sempre le solite domande e poi in base alle mie risposte mi prescriverà un nuovo farmaco fino a che non avrò un collasso per tutti questi medicinali.
-buongiorno Sanem siediti pure-
Mi accomodo sulla sedia davanti alla sua immensa scrivania con tutte le cartelle cliniche di tutti i pazienti, chi sa cosa avranno scritto sulla mia...
-allora, come hai passato la notte-
-un po meglio-mento
-sono felice di questo, dimmi un po come va con i nuovi medicinali?-
-tutto bene-mento di nuovo
-perfetto, vedo che facciamo progressi, puoi andare per oggi basta così-
-ok-
Esco dalla stanza e tiro u sospiro di sollievo, ho mentito perché non voglio più altri medicinali da prendere, ne ho già abbastanza.
Vado in mensa per la colazione, appena entrata vedo i ragazzi che ho conosciuto ieri sera sedurti tutti ad un tavolo.
Prendo un vassoio e inizio a mettere qualcosa da mangiare sopra, ma come al solito non mangio tutto perché dopo un po lo stomaco rifiuta il cibo facendomi venire una nausea pazzesca.
Mi siedo ad un tavolo isolato da tutti gli altri e con molta calma inizio a mangiare, abbasso lo sguardo per non far vedere la mia faccia distrutta, quando rialzo lo sguardo mi ritrovo seduti al tavolo con me:Robert, Selim,Alex e Gavin.
-buongiorno Sanem-dicono in coro
-buongiorno, ma siete arrivati qui in un attimo-
-perché non ti sei seduta con noi?-chiede Alex
-perché preferisco stare sola, anche se a volte la compagnia mi servirebbe-
-ecco, noi siamo qui per farti compagnia, abbiamo tutti dei problemi però cerchiamo di sostenerci a vicenda e solo così riusciremo ad uscirne-dice Selim
-lo penso anch'io, d'accordo accetterò la vostra compagnia-
-che mangi?-chiede Gavin
-fette biscottate con marmellata e un po di latte e questo è dello yogurt con i cereali e il miele-
-wow-dice Selim stupita
-lo so sembra tanto ma io non mangio tutto tranquilli-
-figurati non ho nulla contro il cibo anzi tutt'altro io amo il cibo-dice Selim
-io amavo bere il the ma ora non più-
-come mai?-chiede Gavin
-lunga storia-rispondo fredda
-ok-
Finita la colazione andiamo in cortile dove solitamente ci fanno fare dei giochi per aiutare la nostra mente a guarire dai problemi che ci affliggono.
-allora ragazzi formiamo un cerchio e diamoci le mani, chiudete gli occhi e immaginare di essere su una spiaggia con mille uccelli che volano sopra di voi, le onde che si rompono alla riva e la sabbia sotto i piedi, il vento che vi sfiora è un sole molto forte ma piacevole, immaginatevi una persona con cui condividere tutto questo-
Sono riuscita ad immaginare la spiaggia ma quando ha detto di immaginare qualcuno la mia mente mi ha giocato un brutto scherzo, è lì sulla spiaggia, su una barca che si allontana sempre di più da me, a quel punto scoppio a piangere, lascio le mani e corro dentro al bagno, l'unico posto pieno di specchi piccoli, mi sciacquo la faccia e poi mi fisso per un po nello specchio ripetendo sempre le stesse cose
-lui è andato via ma forse tornerà-
-lui è andato via ma forse tornerà-
-lui è andato via ma...forse...tornerà-delle lacrime rigano il mio volto
-LUI È ANDATO VIA MI HA ABBANDONATA, MI HA UCCISA DENTRO MA FORSE TORNERÀ-urlo per poi tirare un pugno sullo specchio che finisce per rompersi e la mia mano sanguinare.

-Sanem! Cosa fai?-dice Miribham-Miribham!--vieni qui, pulisciti quella mano e andiamo in infermeria--no, sto bene--sbrigati!--no, davvero sto bene--Sanem io vorrei tanto che tu mi spoegassi perché fai tanto la dura--perché qui mi dicono tutti di f...

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-Sanem! Cosa fai?-dice Miribham
-Miribham!-
-vieni qui, pulisciti quella mano e andiamo in infermeria-
-no, sto bene-
-sbrigati!-
-no, davvero sto bene-
-Sanem io vorrei tanto che tu mi spoegassi perché fai tanto la dura-
-perché qui mi dicono tutti di fare la forte, che tutto prima o poi andrà bene ma qui nessuno ha capito il mio vero problema-
-prova a spiegarmi-
-sto soffrendo troppo qui dentro, io non ce la faccio più, mi manca la mia casa e la mia vita, ma più di tutte mi manca il mio Albatros, è andato via, mi ha guardata e mi ha detto addio e io non l'ho fermato, l'ho chiamato dieci minuti dopo e lui non c'era più, mi ha abbandonata e ora mi sta facendo bruciare, di me non rimarrà nulla sono cenere-
-questa persona merita le tue lacrime?-
-io lo amo-dico con un filo di voce
-dopo tutta questa sofferenza tu lo ami ancora?-
-si, purtroppo si-
-ah cara mia, ora ti chiedo una cosa, perché lui è andato via?-
-perché l'ho ferito ma anche lui ha ferito me-
-se è andato via vuol dire che è rimasto molto ferito-
-sai che ti dico io sono stata capace di amarlo nonostante molte cose, lui probabilmente non provava lo stesso sentimento dato che mi ha abbandonata-dopo di questa frase esco dal bagno asciugandomi le lacrime.
Torno in camera mia e prendo tutte le pillole prescritte, una dopo l'altra, poi mi butto sul letto e in un attimo mi addormento.

CAN DIVIT
In questi giorni non ho fatto altro che dormire e pensare a Sanem, alla mia Sanem a come possa stare, cosa sta facendo in questo momento, se mi odia, se continua ad amarmi, questo non lo so.
Questa mattina ho acceso il telefono e quello che ho visto mi ah leggermente scosso, una chiamata di Sanem, dieci minuti dopo la mia partenza, lei mi ha davvero chiamato e io sono stato così egoista con lei.
Decido di chiamare mio fratello che dopo vari squilli finalmente risponde.
-Can? Sei vivo?-
-Emre ti prego non scherzare-
-cosa c'è?-
-volevo sapere se...-mi blocco
-volevo sapere come sta Sanem vero?-
-beh volevo sapere un po come stavate tutti-
-ti rispondo subito, stiamo male, molto male-
-come?-
-Can ti forse non ti rendi conto di nulla perché ti sei esiliato-
-Che succede Emre?-
-succede che l'azienda è andata in banca rotta e Sanem...-
-Sanem? Emre?-
-Can...Sanem è stata ricoverata in una clinica psichiatrica per una forte depressione e altre cose-
-che?!-
-È lì da quasi una settimana e non ancora abbiamo notizie di come sta, se è migliorata-
-Emre ma che dici?!-
-la verità-
-Emre quale clinica?-
-non mi è permesso dirtelo-
-EMRE!-
-ti manderò la posizione ma non farne parola con nessuno-
-d'accordo, grazie fratello-
-ti prego sistema tutto con lei perché l'hai veramente fatta stare male-
-ci proverò-
Chiudo la chiamata, arriva la posizione, ci metterò qualche giorno per arrivare sul posto perché al momento sono lontano da Instambula ma ce la farò, per lei, per colei che amo più di me stesso, arrivo amore mio.

Sanem è stata ricoverata in una clinica psichiatrica per una forte depressione e altre cose--che?!--È lì da quasi una settimana e non ancora abbiamo notizie di come sta, se è migliorata--Emre ma che dici?!--la verità--Emre quale clinica?--non mi è...

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