Contro tutti per te

957 73 20
                                    

SANEM AIDYN
Ore 10:30 giorno dopo...
Sono sdraiata sul mio letto con una strana sensazione di vuoto, un vuoto che percorre il mio corpo, la mia mente, che mi fa tremare al solo pensiero di poterci cadere dentro.
A risvegliarmi dai miei pensieri sono le urla dei miei genitori e mia sorella, scendo al piano di sotto e li vedo che urlano l'uno contro gli altri.
-Mevkibe non devi nasconderemmo le cose, soprattutto se si tratta di nostra figlia-
-Nihat ti prego non volevo ma ho pensato alla tua reazione e...-
-la mia reazione è questa perche non permetto che mia figlia torni fra le braccia di quell'uomo, l'ho vista annegare in un mare di disperazione, non è più la Sanem di prima, non è più la ragazzina solare del quartiere-
-anche a me dispiace per nostra figlia ma quando mi ha parlato insieme a Can l'ho vista felice, l'ho vista sorridere, lei lo ama tanto e penso che anche per lui sia così, non ostacoliamo il loro amore-
-preferisco vederla sola piuttosto che con un uomo del genere- a quelle parole il mio cuore va in mille pezzi, sento le lacrime irrompere sul mio viso, davvero? Ho sentito bene?
-che cosa hai detto?-entro nella sala con le lacrime che ormai scendono prepotenti
-S-s-Sanem noi...-
-preferisci vedermi sola eh?-
-Sanem io non voglio che tu soffra di nuovo-
-io ho bisogno di Can per non soffrire, lui è tutto ciò di cui ho bisogno, lui è il mio tutto, lui fa parte di me, della mia vita-la voce diventa roca a causa del pianto
-Sanem ceca di calmarti per favore-dice mia sorella poggiandomi una mano sulla spalla
-Sanem bambina mia ti prego cerca di comprendere anche tuo padre, ha paura per te-
-ti sbagli è lui che deve comprendere me perché anch'io ho paura di ricadere nel buio però cerco di combattere ed essere forte-
-Sanem...-esco di casa
Corro senza una meta ben precisa, mi ritrovo sulla scogliera dove io e Can venivamo a sfogare i nostri problemi, mi siedo con la testa sulle ginocchia ma non piango, lascio che il vento mi asciughi il viso.

CAN DIVIT
Sono seduto sulla punta della barca e penso...penso a lei e al suo sorriso e alle sue guance con quelle fossette che ogni volta che le vedi tu viene voglia di dargli un bacio.
Sento il telefono squillare...
-pronto Leyla?-
-Can senti...oggi Sanem ha litigato pesantemente con mamma e papà e ora è uscita di casa, non risponde al telefono, non so che fare-
-ci penso io-
-grazie-
-di niente-
Certo che sì dove posso trovarla, il suo posto di sfogo è la scogliera.
Appena arrivato la vedo seduta sugli scogli con la testa all'indietro, le gambe abbracciate al petto, mi avvicino lentamente per non spaventarla.
-Sanem?-
-Can che ci fai qui?-
-Leyla mi ha chiamato preoccupata per te, mi ha detto che hai avuto una bella litigata con i tuoi e che sei scappata-
-si ma non ho detto dove, mi hanno per caso seguita?-
-no no, le ho detto che sapevo dove trovarti perché ti conosco fin troppo bene-
-oh...non gli hai detto il posto vero?-
-no tranquilla-
-bene-
-posso sedurmi qui con te?-
-c-c-certo-mi accomodo affianco a lei
-allora mi spieghi cosa è successo?-
-non ho voglia di parlarne, voglio solo dimenticare-
-parlare fa bene ma non voglio obbligarti a falro-
-mio padre è proprio arrabbiato con te e ha detto cose che mi hanno ferita, una frase in particolare che mi ha lasciata spiazzata, io voglio molto bene ai miei genitori ma loro proprio non riescono a capire che la mia felicità è data dalla tua presenza-
-forse sono solo preoccupati per te, sei stata molto male e non credo vogliano rivederti in quello stato-
-io capisco tutto... ma se non vogliono vedermi stare male devono capirmi e appoggiarmi, orami sono adulta e posso scegliere da sola ciò che è giusto per me-
-si questo hai ragione tu...dai vieni qui-gli metto un braccio intorno alle spalle
-ti voglio troppo bene ma davvero tanto-
-mi vuoi solo bene?-
-sai benissimo che provo anche altro-
-sai anche tu che io provo altro-
-lo so-restiamo in silenzio abbracciati a guardare il mare fino a tarda sera
-ti va di andare a mangiare qualcosa?-chiedo
-si sto morendo di fame-
-panino col pesce?-
-ci sto-
Arriviamo al ristorante, ci sediamo e subito iniziamo a mangiare i nostri panini.
-buonissimo-dice Sanem
-già-
-ti ringrazio Can, davvero grazie per avermi fatta sorridere e scusa la mia confusione-
-non hai nulla di cui scusarti davvero è tutto ok, io amo la tua confusione-
-e io amo il tuo modo di perdonarmi ogni volta che combino qualche pasticcio-
-sono un gentil uomo-
-su questo sono pienamente d'accordo-
Finiamo di mangiare e subito dopo andiamo a fare una passeggiata sul lungo mare.
-non ti ho mai chiesto di quei tuoi amici in clinica, come li hai conosciuti?-
-Con Alex mi sono scontrata per sbaglio mentre andavo in mensa, mentre Selim mi ha aiutata quando stavo decisamente per scoppiare in una crisi di panico, Gavin beh diciamo che con lui non ho mai avuto un rapporto confidenziale, ci vedevamo quelle poche volte in cui riunivamo il gruppetto a mensa però una caratteristica la ha, mi fa schiattare dalle risate è un pagliaccio, mentre Robert beh lo è quello che...alla mia festa beh...lo sai ma oltre a quell'errore lui è una persona dal cuore d'oro-
-belle persone-
-già-
-ti mancano?-
-un po-
-se vuoi domani ti posso accompagnare e li andiamo a trovare-
-veramente?-
-certo-
-awwww Can sei fantastico grazie mille-
-eccolo il sorriso-
-ogni tanto esce allo scoperto-
-non lo spegnere mai fallo restare lì sulle tue labbra-
-ci proverò...cavolo è tradissimo è se vado-
-ti accompagno?-
-meglio di no, non per qualcosa anzi mi farebbe piacere però è meglio se per ora non ci facciamo vedere insieme-
-va bene-gli lascio un bacio veloce sulla fronte e poi la lascio tornare a casa.

SANEM AIDYN
La serata si è conclusa abbastanza bene grazie a Can, sono davvero fortunata ad averlo nella mia vita e spero che presto potremmo dire che stiamo di nuovo insieme, lo spero davvero tanto...
Come al solito mi siedo alla mia scrivania e inizio a scrivere e scrivere e scrivere tutto ciò che non riuscirei a dire a voce.
Dicono che prima della discesa c'è una salita, dicono che prima della quiete c'è la tempesta, dicono che una volta caduti ci rialza più forti.
Voglio uscire da quel tornado di tristezza e buio, voglio tornare a splendere, voglio tornare a ridere ad essere me stessa e a non piangere se non mi sento perfetta e a non gridare se ho paura e ad affrontare la vita a testa alta senza avere paura di inciampare e cadere, vogli o sentirmi libera.

Voglio uscire da quel tornado di tristezza e buio, voglio tornare a splendere, voglio tornare a ridere ad essere me stessa e a non piangere se non mi sento perfetta e a non gridare se ho paura e ad affrontare la vita a testa alta senza avere paura...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Buongiorno a tutti, oggi nuovo capitolo un po triste ma non temete presto vedrete più felicità❤️❤️❤️❤️❤️❤️ spero vi piaccia un abbraccio🥰

Rinascere dalle proprie ceneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora