Alone

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SANEM AIDYN
Sono passati solo sette giorni da quell'addio che mi ha spezzato il cuore in due metà, sono sola dentro questa stanza che non vede luce, fisso il vuoto e cerco di rispondere alle domande nella mia testa, ai perché, ai come e quando e...
Ogni volta che prendo una penna per scrivere non riesco a pensare, la mano trama ogni volta che tocca il foglio e quasi sempre finisco per riempire il foglio di lacrime.
-signora Sanem? Signora Sanem?-mi richiama la psicologa
-si mi scusi-torno con lo sguardo su di lei
-sta bene?-
-vorrei stare bene ma...-
-capisco, beh noi siamo qui per aiutarti ma anche tu devi collaborare altrimenti non si va avanti-
-è più facile a dirsi che a farsi-
-c'è l'ha farai, ora ti prescrivo queste pillole e puoi tornare nella tua stanza-
-ho già 3 pillole diverse da prendere-
-lo so ma queste sono importantissime-
-è la stessa cosa che ha detto la scorsa volta quando mi ha prescritto le altre-
-sono tutte importanti-
Non rispondo, preferisco bevermi queste cavolate invece che annegare nel mio dolore.
Torno nella mia stanza, sono ricoverata in una clinica psichiatrica da una settimana, sono sempre sola nella mia stanza, con le finestre chiuse e blindate per evitare che la gente si suicida.
Indossiamo delle tute con un pantalone senza elastico per stringerlo per evitare che qualcuno ci si faccia male e idem le felpe, nella mia stanza ho solo un letto, una scrivania e un piccolo bagno senza specchio, forse meglio così non voglio degnarmi di uno sguardo.
Come sempre per mangiare devo andare in mensa dove ogni volta c'è un bordello assurdo.
Scendo le scale a testa bassa come sempre ma appena giro l'angolo sbatto contro qualcuno
-attenta!-
-scusami ero distratta-
-tranquilla capita anche a me di avere la testa sulle nuvole-
-già-
-come ti chiami?-
-Sanem-
-io sono Alex-
-piacere di conoscerti Alex-
-stavo andando in mensa?-
-si-
-anch'io se vuoi ti accompagno-
-grazie-
-di niente-
Quel ragazzo sembra un tipo simpatico anche se sicuramente avrà qualche problema strano dato che è ricoverato come me, ma non è il momento di pensare a questo, sarebbe bello avere qualche amico o amica con cui passare del tempo, così senza pensarci troppo seguo Alex in mensa.
-vieni, sediamoci qui-
Ci sediamo ad un tavolo ne troppo lontano dalla folla ne troppo vicino quindi direi un bel posticino.
-allora Sanem, come mai ricoverata?-
-ho una forte depressione causata da...-mi blocco e faccio un respiro profondo
-tranquilla non devi dirmi qualcosa che non ti senti di dire-
-scusami è che per me questo è un argomento delicato, non ho ancora superato la fase di shock-
-posso capirti-
-tu perché sei qui?-
-ho degli scatti di rabbia a volte che non controllo, un giorno stavo per far del male a mio padre così i miei dopo quell'episodio hanno deciso di mandarmi qui-
-caspita e ora come va?-
-meglio, conta che sono qui da 2 mesi-
-io da soli sette giorni-
-ti abituerai a questo anbiente vedrai-
-lo spero, sono davvero felice di averti conosciuto-
-anch'io, domeni se vuoi ti presenterò il mio gruppo di amici-
-non so se è il caso, io preferisco sta sola-
-ti pregoooo-
-va bene-
-grandioso! Che stanza sei?-
-320 al secondo piano-
-perfetto, la mia è la 291 primo piano-
-ok-
Risalgo in camera mia, questa sera avrei preferito restare sola a fissare come sempre il vuoto, a cercare una risposta alle mie infinite domande che mi pongo di continuo ma che continuano a non avere risposta.
Ore 21:00
-Sbrigati Sanem!-
-arrivo-
-cerca di non sbattere la porta, lo sai che non ci è permesso vederci-
-si si-
Arriviamo nella camera di Alex dove dentro ci sono altri ragazzi e una ragazza.
-loro sono: Robert, Selim e Gavin-
-piacere di conoscervi-
-ragazzi lei è Sanem-
-piacere Sanem-dice Selim
-piacere-dicono gli altri due
Mi sembrano dei tipi apposto, mi chiedo come possono essere chiusi qui dentro.
-a chi va una birra?-dice Gavin
-io passo-rispondo
-dai Sanem!-dice Robert
-no davvero sto bene così-
-un sorso e basta-dice Selim
-no anzi ora che ci penso devo tornare in camera-
-aspetta Sanem-dice Alex bloccandomi per un polso
-Alex mi dispiace ma io non ce la faccio-dico con le lacrime agli occhi
-va bene, tranquilla-
-scusa-
Corro in un corridoio buio, anche se non so dove sto andando poca importanza ha, ormai sono tra i miei pensieri.
Esco fuori su un terrazzo e mi butto a terra, quello che provo dentro forse pochi lo capiranno, mi lascio andare in un pianto liberatorio.

-Sanem?--Selim?--che fai qui?--non si vede?--ad occhio e croce direi che stai piangendo--bingo--perché piangi?--perché la mia vita è stata travolta da uno shock e all'improvviso mi sono ritrovata sola in questa clinica che non fa altro che farmi a...

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-Sanem?-
-Selim?-
-che fai qui?-
-non si vede?-
-ad occhio e croce direi che stai piangendo-
-bingo-
-perché piangi?-
-perché la mia vita è stata travolta da uno shock e all'improvviso mi sono ritrovata sola in questa clinica che non fa altro che farmi ancora più tormento-
-se ti può consolare anch'io all'inizio mi sentivo così, una barca che naviga da sola in un oceano infinito-
-la mia barca è affondata-
-non dire così, la barca è affondata ma tu no tu sei lì che cerchi di nuotare, poi arriva un bel marinaio che ti salva-
-ti prego non mi parlare di marinai-
-ok allora parliamo di un bel pesce che ti porta in salvo-
-un pesce? Cosa?!-
-d'accordo mi sto mettendo in ridicolo scusa-
-no, non sei ridicola-
-non voglio angosciarti ma sono curiosa al sapere perché sei qui-
-depressione con qualche altro problemino-
-almeno non sei pazza-
-invece lo sono ma lo nascondo-
-io sono stata mandata qui perché soffro di schizofrenia-
-davvero?-
-si, benvenuta nel mondo dei pazzi-
-e ora come stai?-
-meglio, sono qui da tre mesi-
-come fa a non venirti la depressione?-
-forse perché il mondo a cui ero abituata fuori di qui è lo stesso che sto vivendo qui dentro-
-mi dispiace-
-non dispiacerti per me, sto bene-
-mi dispiace lo stesso-
-tu perché sei depressa?-
-vorrei raccontare ma io proprio non riesco-
-tranquilla, quando sarai pronta io ci sono-
-grazie-
-bene, bella chiacchierata ma ora io devo proprio andare-
-anch'io-
-a domani Sanem-
-a domani-
Torno in camera, prendo le pillole e poi mi metto a letto.
-Sanem! Sanem!-
-chi è?-
-sono io shhh-
-Can? Che ci fai qui?-
-sono qui per te-
-cosa?-
-volevo salutarti definitivamente prima di andarmene-
-te ne vai?-
-si, ascolta Sanem io non me la sento di restare qui per qualcuno che non mi ha creduto-
-no Can, non andare-
-non posso-
-Can! Non andare!-
-non riesco-
-Can!- mi alzo dal letto per non farlo scappare
-Sanem lasciami!-
-Resta qui con me!-
-no-
-Can!-
Esce lasciandomi a terra da sola a piangere, sento il suo nome rimbombarmi nelle orecchie.
-Sanem! Sanem! Svegliatela!-
-CAN!-urlo balzando su dal letto
-Sanem qui non c'è nessuno-
-Cosa?-
-Sanem stavo urlando e piangendo-dice l'assistente
-cosa?-
-tranquilla ora è tutto ok-
-mi scusi ma io non la conosco, non è la mia assistente-
-sono Miribham-
-piacere io sono...-
-Sanem lo so-
-perfetto-
-tieni bevi dell'acqua-
-Grazie-
-ora cerca di dormire e pensare cose positive-
-è impossibile, lui è sempre qui-dico indicando il mio cuore
-lo so ma ci devi provare-
-non riesco-
-prova!-
-d'accordo-
Mi rimetto al letto ma lui è sempre nei miei pensieri, è un pensiero fisso, lui era ed è tutt'ora la mia anima e nessuno può staccarsi dalla propria anima perché è una parte di te è ciò che tu sei.

--Sanem lo so--perfetto--tieni bevi dell'acqua--Grazie--ora cerca di dormire e pensare cose positive--è impossibile, lui è sempre qui-dico indicando il mio cuore-lo so ma ci devi provare--non riesco--prova!--d'accordo-Mi rimetto al letto ma lui è ...

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ECCOMI RAGAZZI QUESTO È IL PRIMO PICCOLO MA INTENSO CAPITOLO DELLA NUOVA STORIA, ALL'INIZIO PUÒ SEMBRARE UN PO NOIOSA MA FIDATEVI CHE MANO A MANO DIVENTERÀ PIÙ MOVIMENTATA, INOLTRE SPERO DI NON FARVI SOFFRIRE TROPPO INFATTI OGNI TANTO HO CERCATO DI SDRAMMATIZZARE UN PO.
SPERO VI PIACCIA, SE AVETE DOMANDE FATE PURE❤️

Rinascere dalle proprie ceneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora