La verità fa male

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SANEM AIDYN
Ore 10:30
Questa mattina non sono scesa a fare colazione, non ho il coraggio di guardare i miei genitori in faccia, la delusione è tanta, appena ripenso alle loro parole mi vengono le lacrime.
Squilla il telefono...
Numero sconosciuto...
-pronto?-
-ciao Sanem come stai?-
-scusi con chi parlo?-
-Ygit, già mi hai dimenticato?-
-oh mio Dio Ygit scusami-
-come va?-
-potrebbe andare meglio-
-già, ho saputo che sei stata ricoverata per un po in una clinica e appena ho recuperato il tuo numero ho voluto chiamarti-
-si ma ora sono uscita e sto meglio, mi fa piacere sentirti, tu come stai?-
-meglio, anche se la gamba fa male va un po meglio- come dimenticare lo scontro tra Can e Ygit, la causa di tutti i miei problemi è stato quell'incidete dove Ygit ne è uscito con un problema alla gamba, Can ferito dentro e io...beh lo sapete.
-mi dispiace ancora per la tua gamba-
-già, se vuoi possiamo vederci-
-certo-
-va bene domani alle nove al bar vicino casa tua?-
-si si va bene-
-bene, allora a domani-
-a domani-
Finalmente esco da camera mia per andare in salotto a prendere un po d'acqua ovviamente ignorando tutti compresa mia sorella che dopo tutte quelle parole su di me non mi ha neanche provata a difendere.
Torno in camera mia, prendo il telefono e vedo due notifiche dai messaggi: è Can
-ti va di fare due passi?-chiede
-certo-
-perfetto ti passo a prendere tra un po-
-va bene-
Mi preparo velocemente, non mi sono impegnata molto a scegliere i vestiti, voglio risultare semplice ma sopratutto voglio stare comoda.
(Outfit Sanem)

-scendo sono giù--arrivo-Esco di casa senza salutare, sono troppo orgogliosa per farlo inoltre devo sbollire ancora tutta la rabbia e spero che questo pomeriggio con Can possa aiutare

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-scendo sono giù-
-arrivo-
Esco di casa senza salutare, sono troppo orgogliosa per farlo inoltre devo sbollire ancora tutta la rabbia e spero che questo pomeriggio con Can possa aiutare.
-allora che mi racconti? Come va con i tuoi?-
-non gli rivolgo parola da ieri sera, non riesco sono delusa-
-vedrai che passerà, inoltre credo che anche loro sono pentiti per quello che hanno detto-
-speriamo...-
-ti va un gelato?-
-si grazie-
Prendiamo il gelato, io prendo come al solito panna e pistacchio mentre Can crema e nocciola che come abbinamento non è male.
-vuoi assaggiare?-mi chiede
-si-assaggio e devo dire che è veramente ottimo
-mmmh che buono, tu vuoi assaggiare il mio?-
-certo-assaggia e dalla sua espressione capisco che gli è piaciuto
-buonissimo-
-già, senti Can io ti devo dire una cosa-
-dimmi-
-domani mi vedo con Ygit-dico tutto d'un fiato, sarebbe stato sbagliato nasconderglielo
-che?!-
-mi ha chiamata questa mattina-
-ti fidi ancora di lui?-
-perché non dovrei?-
-stai scherzando?-
-non capisco perché non posso fidarmi-
-tu non sai nulla vero?-
-cosa non so?-
-vieni con me-
Andiamo verso la sua auto, apre la portiera e prende un tablet
-qui c'è la verità-dice dandomi in mano il tablet con un video
Premo play e vedo Ygit al capannone, quel giorno io me lo ricordo è il giorno dell'incidente, vedo Ygit muoversi nervoso, prende il mio diario e lo butta nel fuoco, il diario con la storia tra me e Can, questo è un altro motivo della nostra separazione o per lo meno ERA UN MOTIVO.
-non l'ho bruciato io-
-da quanto tempo hai questo video?-
-da non molto-
-perché non me l'hai fatto vedere subito-
-non era il momento-
-non ci posso credere-
-Sanem c'è anche altro...-
-parla-
-il giorno in cui sono tornato sono andato in ospedale, volevo chiedere un po se Ygit era guarito o per lo meno sei io potevo dare una mano dato che la causa ero io-prende un respiro
-vai avanti-
-Sanem...Ygit non ha nulla, lui sta benissimo la storia della paralisi e della gamba che non può più muovere sono tutte storielle inverate da mia madre e Ygit-
-che?!-le lacrime iniziano a scendere
-Sanem ti prego non piangere ti prego, non merita le tue lacrime-
-Io-io-io non ci posso credere perché tutti si prendono gioco di me?!-
-Sanem ti prego calmati guardami-
-scusa, perdonami io ti ho buttato addosso tutta la colpa, ti ho allontanato ho ferito entrambi mi dispiace-
-non è colpa tua ma delle persone che ci circondano e sai di chi parlo-
-scusa scusa-dico piangendo e singhiozzando
-ehi ehi sai che facciamo ora? Ti porto a fare visita dai tuoi amici d'altronde te l'avevo promesso-
-davvero? Io credevo te ne fossi dimenticato-
-assolutamente no-
-Grazie di tutto-
-Sanem io non permetterò mai piu che qualcuno ci faccia del male MAI PIÙ-
-anch'io-
-vieni qui abbracciami-Lo abbraccio più forte che posso, lo amo alla follia e questo si vede chiaramente ma devo ancora spegnere la mia confusione per pensare a riavere una storia con lui, non voglio commettere più errori finora ne ho commesso fin troppi.
Arriviamo alla clinica, appena entro sento una scia di brividi percorermi tutto il corpo, dentro quel posto c'è ancora la mia anima ferita.
In lontananza vedo Miribham inutile dire che appena l'ho vista gli sono saltata praticamente in braccio
-Sanem?!-
-Miribham mi sei mancata da morire-
-anche tu cara ma sopratutto manchi a delle persone in particolare-
-vorrei salutarle-
-vado a chiamarli-
-si però non dire che sono io ok?-
-ok-
Arriva il primo che è Alex
-Alex!-
-Sanem Gesù che bello rivederti-Purtroppo non possiamo abbracciarci perché siamo divisi da un muro fatto di vetro trasparente
-ci manchi tantissimo a tutti-
-aaaw anche voi mi mancate da morire-
-come stai?-
-meglio-
-sono felice sai forse anch'io tra poco uscirò-
-fantastico così possiamo uscire una sera-
-certo ah dimenticavo io Selim stiamo insieme-
-non ci credoooo che belloooo!!!-sembro proprio una bambina
Dopo qualche minuto lui va via e arriva Robert
-Robert!!!!-
-Sanem?! Cavolo non sarai mica una visione?-
-no sono io, come stai?-
-bene tu?-
-bene-tra noi c'è un po di imbarazzo infatti è stato quello con cui ho parlato meno
Dopo un po arriva Gavin
-Gavin!-si gira
-Sanem!-
-ehiiii come stai?-
-bene tu-
-bene bene-
-ti vedo più solare sai?-
-un po lo sono-
-tra poco uscito da qui e non vedo l'ora-
-anch'io non vedo l'ora di poterci riabbracciare tutti-
E per ultima ma non meno importante anzi tutt'altro, arriva Selim
-Selim!!!-Scoppia a piangere appena mi vede
-Sanem mamma mia-
-come stai bellissima?-
-bene sai io e Alex stiamo insieme e tra poco uscito di qui-
-sono stra contenta, ovviamente quando sarai fuori ci vedremo-
-sicuramente, mamma mia mi sei mancata come l'aria-
-anche tu-
Appena finito di parlare esco dalla clinica e vedo Can seduto su una panchina con un fiore in mano.

CAN DIVIT
Vedo arrivare Sanem con un sorriso stampato sul viso finalmente, voglio che stia sempre così perché è questa la vera Sanem quella che anche se gli sta cadendo il mondo addosso sorride e ti trasmette tranquillità, la ragazza che quando ride ti fa sentire bene e ti contagia con la sua risata, la ragazza che quando si imbarazza torna bambina, la mia ragazza ormai donna, la donna che amo più di me stesso.
-ehi Can ho fatto possiamo andare-
-vedo che sei tanto felice e questa è una cosa bella-
-beh si sono felice lo ammetto perché piano piano le cose tornano al loro posto a parte la scoperta di oggi che dovrò ancora sistemare-
-a Ygit ci penso io tranquilla-
-no Can devo parlargli io-
-va bene ma sarò lì qualsiasi cosa-
-Grazie sei un vero amico-
-amico?-
-beh si ora siamo amici no?-
-e se fossi la mia ragazza?-
-questa frase l'ho già sentita-
-già però eri dentro una finestra di un bagno-
-vero ahaha-
-allora torni a stare con me?-
-io...-a interrompere il momento è il suo telefono
-pronto?-
-Sanem la mamma è preoccupata torna a casa-
-arrivo, dieci minuti e sono lì-
-fa presto-
-si si-
Chiude la telefonata
-Can puoi riaccompagnarmi a casa perfavore?-
-certo ma non hai risposto alla mia donanda-
-Can abbiamo tempo-ecco la risposta che mi aspettavo, lei non si sente ancora pronta ma io starò qui ad aspettarla, non voglio pressarla e ne farla sentire in gabbia, se lei mi vorrà in futuro io sarò qui a braccia aperte.
Appena accompagnato Sanem a casa torno alla mia barca che ormai per me è come una casa, mi siedo sul ponte e osservo il mare in tutta la sua immensità e in tutto il suo mistero, a volte associo il mare a Sanem, lei è la mia libertà proprio come il mare, è misteriosa come il mare e se la ferisci è come un mare in tempesta tanto possente da scaraventare una barca, la vorrei al mio fianco adesso per abbracciarla e farla sentire protetta e promettergli amore eterno ma forse non è ancora il momento...

Appena accompagnato Sanem a casa torno alla mia barca che ormai per me è come una casa, mi siedo sul ponte e osservo il mare in tutta la sua immensità e in tutto il suo mistero, a volte associo il mare a Sanem, lei è la mia libertà proprio come il...

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CIAO A TUTTIIIIII CONE STATE? SPERO TUTTO BENE❤️
ALLORA... ECCO A VOI UN NUOVO CAPITOLO COME POTETE VEDERE ANCORA UN PO TRISTE MA PRESTO LA SITUAZIONE SI RIBALTERÀ COMPLETAMENTE😉
VI AUGURO UNA BUONA CENA E UNA BUONA LETTURA. UN ABBRACCIO ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️

Rinascere dalle proprie ceneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora