11.

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La mattina mi svegliai presto, o almeno, prima del solito.
Avevo in mente una cosa.

Aprii velocemente il frigo, c'erano delle fragole, probabilmente da fare con la panna che aveva comprato Marco, ma il mio obbiettivo era un altro.

Le fragole le avremmo dovute mangiare con qualcos'altro, magari la nutella.

Quello che stavo per fare andava oltre tutti i miei standard ma ero determinato ad arrivare infondo. Anche perchè era l'ultimo giorno di vacanze e io dovevo fare qualcosa di extra.

Chiamai Camilla.
«Oi Camy, mi devi accompagnare da una parte, va bene se ti passo a prendere fra un'oretta?»
Lei accettò, poi chiamai anche Giulia.
«Giulia ti prego, riesci a tenermi fuori casa Marco per questo pomeriggio?»
«No problem»
Anche con lei ero a posto.

......

Passai a prendere la mia migliore amica e mi recai al centro commerciale.
Entrammo nel primo negozio di intimo che trovammo e, dopo aver pregato Camilla di fare finta che fosse per lei, ci accaparrammo un paio di slip bianchi di pizzo, perchè a detta sua, "sono abbronzato quindi il bianco mi sta bene".

Ci diedero anche un campioncino di non so quale profumo alle rose, ma era perfetto per l'occasione.

Ci fermammo in un negozio di cianfrusaglie per prendere anche dei petali di rose e al super mercato per prendere una bottiglia di vodka alla ciliegia (solo perchè la bottiglia si intonava con la palette che avevo scelto.

Fecimo un salto anche in profumeria dove acquistai delle candele e dei petali essiccati di rosa da buttare nella schiuma del bagno.

.......

Tornai a casa, sollevato dal non trovarci marco.
In camera nostra vi erano già le tende bianche quindi mi limitai a mettere le lenzuola dello stesso colore.

Sparsi un po' di petali sul letto e in giro per la stanza poi andai in bagno dove preparai sulla vasca un tavolino con la vodka, qualche fragola e dei biscotti fatti in casa. Soarsi qualche rosa anche lí.

Controllai l'orario, 17:55. Conoscendo il pomeriggio di Giulia, sarebbero tornati verso le 18:15 quindi finii di preparare.

Misi delle candele che andavano dall'ingresso alla camera da letto e poi dalla camera al bagno.
Staccai la luce, tenendo accese solo delle piccole lampade appese alla parete della stanza e alle luci soffuse ai bordi della vasca che riempii di acqua abbastanza bollente da mantenersi calda.

In ultimo mi cambiai mettendo quello che avevo comprato e spruzzandomi un'abbondante dose di profumo.

......

Dopo qualche minuto sentii la porta d'ingresso aprirsi e un Marco leggermente turbato dall'avere le luci spente. Poi evidentemente vide le candele.
«Amore sono tornato, com'è andata oggi?»

Ovviamente non risposi e aspettai che salisse le scale.
Quando entrò in camera rimase ad occhi aperti e bocca spalancata.
«Tesoro se non chiudi la bocca ti ci metto qualcosa dentro»

Si riscosse sorridendo e in tempo zero si spogliò per poi saltarmi  addosso e baciarmi.

«Mf, amore fermati, adesso va come dico io»
Lo feci stendere sul letto a pancia in su e presi la panna spray.
Iniziai a cospargerlo del dolce, il collo, il petto, i capezzoli, l'ombelico, la V e anche il cazzo ne erano pieni.

Me ne misi un po sulle labbra e in bocca e tornai a baciarlo.
Incrociammo le lingue, creando un dessert tutto nuovo. Finita quella che avevo mangiato iniziai a scendere, ripulendo cenimetro per centimetro ogni piccolo spazio di pelle.

Mi concentrai di più sui capezzoli, gustandomi il sapore dolce della panna e i gemiti di Marco.

Continuai a scendere imperterrito, godendo del fatto che lui non si poteva muovere o mi sarei fermato.

Arrivai in basso, tracciai con la lingua i contorni della V,  concedendomi un momento per ricordarmi del corpo perfetto del mio ragazzo.

Poi passai all'erezione.
Dedicai particolare attenzione a togliere tutta la panna in modo impeccabile, specialmente quella vicina alle vene e sulla punta.
Volevo togliere tutto quindi atrivai fino in fondo facendolo urlare.

Mi alzai qualche secondo per ammirare la mia opera, poi mi sfilai la biancheria e tornai sul mio ragazzo.

«Ti prego posso muovermi ora?»
«Ancora un pochino amore»

Dal momento che mi ero preparato prima da solo, mi calai subito sul membro di Marco che rilasciò un verso di gola.

Iniziai a muovermi lentamente, divertito dall'espressione di Marco che voleva disperatamentr muoversi.

Glielo concessi e subito iniziò a venire in contro alle mie spinte.
Ci portò più su per mettersi semi seduto e io iniziai a saltare sul suo bacino.

Sia io che lui andavamo sempre più veloci fino a quando non vennimo entrambi.

«O dio mio Gianlù, non pensavo ti piacesse l'equitazione sai»
«Si imparano sempre cose nuove, ora potresti prendermi in braccio e portarmi in bagno?»

Fece come gli avevo chiesto e trovò l'altra sorpresa. Mi baciò dolcemente ed entrammo nella vasca ancora calda. Fecimo un bagno tranquillo, bevendo e mangiando, facendo scappare forse anche una sveltina subacquea.

«Grazie, ti amo tanto bro»
«Ti amo pure io bro»

-Spazio autrice

Miracolo divino, non sono morta, scusate la luuuuuuunga attesa ma avevo zero ispirazione e voglia di scrivere.
Ringraziate le persone del gruppo a cui ho promesso di far leggere il capitolo questa mattina.

broDove le storie prendono vita. Scoprilo ora